Europarlamento: garantire il diritto alla riparazione ai consumatori europei
Consumo sostenibili e cultura del riutilizzo, migliorare la riparabilità e allungare la durata dei prodotti. Caricabatterie universale e cambiamenti sistematici per produzione, appalti pubblici, pubblicità e rifiuti
[26 Novembre 2020]
Secondo un sondaggio Eurobarometro, il 77 % dei cittadini dell’Unione europea preferirebbe riparare i propri dispositivi piuttosto che sostituirli; Il 79 % ritiene che dovrebbe vigere l’obbligo pei produttori di semplificare la riparazione dei dispositivi digitali o la sostituzione di singole parti. Andando incontro a queste richieste, a fine ottobre la Commissione per il mercato interno del Parlamento europeo aveva proposto una serie di misure per rafforzare la protezione dei consumatori e migliorare la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti.
Ora, con la risoluzione non legislativa su un mercato unico più sostenibile, approvata ieri con 395 voti favorevoli, 94 voti contrari e 207 astensioni, il Parlamento europeo vuole «Rafforzare la sostenibilità promuovendo il riutilizzo e la riparazione e contrastando le pratiche che riducono la durata dei prodotti».
Gli eurodeputati hanno invitato la Commissione europea ad «assicurare ai consumatori il “diritto alla riparazione” rendendo le riparazioni più accessibili, sistematiche e vantaggiose, ad esempio estendendo la garanzia sulle parti di ricambio o garantendo un migliore accesso alle informazioni su riparazione e manutenzione».
I parlamentari europei hanno poi chiesto di «Sostenere maggiormente il mercato dei prodotti di seconda mano, incoraggiano la produzione sostenibile e chiedono misure per contrastare le pratiche volte a ridurre la durata dei prodotti». I deputati Ue hanno ribadito la loro richiesta di un caricabatterie universale per ridurre i rifiuti elettronici e vogliono l’etichettatura dei prodotti in base alla loro vita utile, ad esempio un contatore degli utilizzi e informazioni chiare sulla durata media di un prodotto.
Per incoraggiare scelte sostenibili da parte delle imprese e dei consumatori, l’Europarlamento ribadisce la necessità di «Appalti pubblici più sostenibili e su marketing e pubblicità responsabili. Nella pubblicità, ad esempio, sarebbe opportuno applicare criteri comuni per definire l’eco-compatibilità dei prodotti, in maniera simile a quanto avviene con la certificazione del marchio di qualità ecologica». La risoluzione invita anche a «Rafforzare il ruolo del marchio Ecolabel-UE, in modo da diffonderne l’utilizzo nel settore e sensibilizzare i consumatori».
Infine, il testo approvato presenta nuove regole per la gestione dei rifiuti e la rimozione degli ostacoli giuridici che impediscono la riparazione, la rivendita e il riutilizzo dei prodotti, a beneficio peraltro del mercato delle materie prime secondarie.
Il relatore, il verde francese David Cormand, ha concluso: «E’ giunto il momento di utilizzare gli obiettivi del Green Deal come fondamento di un mercato unico che promuova la concezione di prodotti e servizi durevoli. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di una serie completa di regole che agevolino decisioni chiare e semplici anziché modifiche tecniche che mancano di coraggio politico e che confondono sia i consumatori che le imprese. Con l’adozione di questa relazione, il Parlamento europeo ha inviato un messaggio chiaro: etichettatura obbligatoria armonizzata che indichi la durabilità e lotta all’obsolescenza precoce a livello europeo sono le vie da seguire».