Parlamento europeo: accordo sul finanziamento di una transizione energetica giusta nelle regioni dell’Ue

Finanziamenti prioritari per le regioni carbonifere, meno sviluppate e ultraperiferiche e per le isole

[10 Dicembre 2020]

Il Parlamento e il Consiglio europei hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla creazione del Fondo per una transizione giusta per mitigare l’impatto sociale per rendere più green l’economia. Ora l’Europarlamento e il Consiglio Ue dovrebbero ora approvare il contenuto dell’accordo.

A gennaio la Commissione europea aveva pubblicato  una proposta legislativa sul Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund – JTF), la prima proposta legislativa che attua le priorità stabilite nell’European Green Deal, , seguita a maggio da una proposta modificata contenente un aumento delle risorse del Fondo. A luglio, il Consiglio europeo ha fissato la dotazione finanziaria del JTF a 7,5 miliardi di euro nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027, integrata da 10 miliardi di euro dal Recovery Fund Ue.

Il JFt, che dispone così di 17,5 miliardi di euro, è uno dei principali strumenti a disposizione dell’Unione europea per sostenere le regioni nella transizione verso la climate neutrality entro il 2050, come le regioni carbonifere dell’Europa orientale e centrale o quelle dove sono ancora operative centrali a carbone, a idrocarburi e industrie obsolete a forte intensità energetica e di emissioni.

Durante i colloqui, le istituzioni dell’Ue hanno deciso di ampliare il campo di applicazione del JFT per finanziare anche microimprese, università e istituti di ricerca pubblici, innovazione digitale e attività nei settori dell’istruzione e dell’inclusione sociale. Verranno inoltre finanziati investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie di stoccaggio dell’energia, nell’efficienza energetica e produzione di calore per il teleriscaldamento basato su fonti rinnovabili e la mobilità locale smart  e sostenibile.

Il JTF non può invece finanziare lo smantellamento o la costruzione di centrali nucleari, le attività legate ai prodotti del tabacco e gli investimenti per la  produzione, lavorazione, trasporto, distribuzione, stoccaggio o combustione di combustibili fossili.

Se le risorse del JTF verranno aumentate dopo il 31 dicembre 2024, su iniziativa del Parlamento europeo, sarà introdotto un “Green Rewarding Mechanism”. Le risorse aggiuntive saranno distribuite tra gli Stati membri e a ricerverne di più saranno quelli che riusciranno a ridurre i gas serra emessi dai loro impianti industriali.

Le altre misure chiave concordate sono: Nei loro piani territoriali per una transizione giusta, gli Stati membri devono concentrarsi sul sostegno alle regioni ultraperiferiche e alle isole e destinare importi specifici dalle loro assegnazioni nazionali; Le imprese in difficoltà possono ricevere sostegno nel rispetto delle norme temporanee sugli aiuti di Stato dell’UE stabilite per far fronte a circostanze eccezionali; Le risorse possono essere trasferite da altri fondi di coesione su base volontaria; La proporzione degli investimenti che devono essere forniti dai cofinanziamenti dell’Ue è fissata al massimo all’85% per le regioni meno sviluppate, al 70% per le regioni in transizione e al 50% per le regioni più sviluppate.

Secondo il relatore, l’europarlamentare greco di Nea Demokratia Manolis Kefalogiannis, ha concluso: «Il Parlamento europeo ha dato un forte segnale politico: occorre affrontare l’impatto sociale, economico e ambientale della transizione energetica nelle regioni più colpite. Abbiamo adottato un approccio pragmatico che ci consentirà di entrare in una nuova era verde senza lasciare indietro nessuno».