Hydrousa: trasformare le acque reflue in una risorsa per il Mediterraneo e per l’Isola Carcere di Gorgona (VIDEO)

Un impianto del progetto europeo Horizon 2020 verrà realizzato e gestito a Gorgona con il contributo dei detenuti

[22 Febbraio 2021]

Un team di ricercatori e ingegneri europei, tra i quali quelli di  Azienda Servizi Ambientali (ASA) che gestisce il servizio idrico integrato di 32 Comuni delle provincie di Livorno, Pisa e Siena, incluse anche l’isola d’Elba e l’isola di Capraia dell’Arcipelago Toscano, in collaborazione con l’università Politecnica delle Marche e con Iridra di Firenze, una società di ingegneria specializzata in soluzioni basate sulla natura. hanno progettato un sistema di raccolta e depurazione delle acque fognarie per produrre acqua per irrigazione, biogas per riscaldamento e compost per l’agricoltura.

Si tratta di Hydrousa  un progetto di ricerca Horizon2020 Innovation Action  (Acqua nel contesto dell’economia circolare), coordinato dal Politecnico di Atene, che l’Unione europea ha finanziato con oltre 12 milioni di euro «per dimostrare che esistono nuovi modelli di business implementabili nel Mediterraneo basati su sistemi circolari capaci di intercettare le potenzialità ancora presenti nelle acque di scarico dei depuratori».

Il consorzio di Hydrousa è composto da  27 organizzazioni coinvolte in gestione dell’acqua, attività agricole, ICT, business/marketing e disseminazione/comunicazione che coprono l’intera catena dell’approvvigionamento idrico.

Il caso pilota, uno dei 6 impianti realizzati nelle isole greche di Tinos, Mykonos e Lesvos, è stato dimensionato per essere costruito nella piccola isola carcere di Gorgona, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, e verrà realizzato con l’essenziale contributo degli stessi detenuti, che parteciperanno alla costruzione e alla gestione dell’impianto.

Ad ASA spiegano che «L’’innovazione dei processi e dei contenuti tecnologici attraverso l’uso di un reattore biologico anaerobico di semplice manutenzione e lo sfruttamento di alcune vasche di fitodepurazione, peraltro già presenti sull’isola da anni, si sono fusi con gli aspetti sociali di rieducazione e reinserimento dei detenuti, obiettivo primario di un istituto di detenzione. Ne è venuto fuori un modello sociale ed economico innovativo in grado di estrarre valore anche da quelle acque reflue che altrimenti finirebbero in mare, disperdendo così il loro potenziale inespresso».

Il direttore del carcere di Gorgona, Carlo Mazzerbo, aggiunge: «L’iniziativa ha un duplice effetto positivo: facciamo di tutto per tutelare il patrimonio naturalistico e l’ecosistema dell’isola di Gorgona valorizzando ogni forma di energia mentre aiutiamo i detenuti ad acquisire quelle competenze utili per il loro percorso di reinserimento nella società, che è poi il fine istituzionale degli istituti penitenziari».

Lo staff di Hydrousa  ricorda che «La gestione dell’acqua nel Mediterraneo è attualmente frammentata e ci sono diversi ostacoli che devono essere superati per chiudere i circuiti idrici e contribuire allo sviluppo ambientale ed economico di questa regione. In particolare, le regioni mediterranee devono affrontare sfide significative in termini di gestione e conservazione dell’acqua. Le riserve idriche sono scarse , mentre le elevate  attività turistiche  durante i mesi estivi  sottolineano  le limitate riserve idriche».

lanciato nel luglio 2018.

Hydrousa. Lanciato nel luglio 2018 «per reimmaginare un’economia resiliente all’acqua, mitigare i cambiamenti climatici e riformare il sistema agroalimentare», va oltre le attuali pratiche di gestione dell’acqua e delle acque reflue  adottando soluzioni di gestione dell’acqua innovative e basate sulla natura  per diversi tipologie di acqua, caratterizzati da una  bassa impronta energetica». Il risultato è il recupero di acqua e di prodotti a valore aggiunto, integrandosi e interagendo con il mercato locale.

Gorgona è uno dei 25 siti insulari e costieri del Mediterraneo nei quali verranno applicate le soluzioni Hydrousa già testate nelle isole greche, ma si punta ad esportare queste soluzioni anche in altre aree rurali o periurbane europee ed extraeuropee soggette a stress idrico.

A Hydrousa sottolineano che «I servizi aggiuntivi che verranno forniti con gli approcci innovativi porteranno a una situazione win-win-win   per l’ economia, l’ambiente e le comunità.  Saranno sviluppati modelli di business completi  per dimostrare la  fattibilità economica  delle tecnologie e dei servizi summenzionati, nonché i vantaggi economici risultanti dai materiali e dall’energia recuperati. Hydrousa non solo svilupperà e dimostrerà servizi idrici innovativi, ma  rivoluzionerà  le  catene di valore dell’acqua  nelle aree mediterranee: dall’estrazione e utilizzo dell’acqua fino al trattamento e al riutilizzo delle acque reflue. Saprà  cambiare il ciclo dell’acqua umana attraverso la valorizzazione delle risorse idriche non convenzionali , che sono attualmente non sfruttate».

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