La Regione Marche autorizza la caccia alla volpe, anche in tana

Animalisti e ambientalisti: «Stop al massacro delle volpi e dei cuccioli»

[15 Marzo 2021]

Il primo dicembre 2020, la Giunta Regionale di centro-destra delle Marche ha approvato all’unanimità, con deliberazione n. 1536, i Piani quinquennali per il controllo regionali delle volpi e dei corvidi.

Secondo LAC Marche e Ascoli Piceno, ENPA, LAV, LIPU Marche e Lupus in Fabula, «Si vuole consentire per tutto l’anno lo sterminio di volpi e corvidi con il pretesto del “controllo” (cioè abbattimenti straordinari consentiti dalla Legge 157/92 solo in extrema ratio, dopo il fallimento dell’applicazione di metodi incruenti obbligatori e prioritari, e soprattutto di competenza del personale pubblico, non di cacciatori che con poche ore di corso diventano abilitati a questa attività). Il motivo, chiaramente espresso, è di eliminare i competitori naturali dei cacciatori, che potrebbero predare la fauna “pronto-caccia” inadatta a vivere in natura,  rilasciata a migliaia prima dell’apertura della caccia dagli ATC (Ambiti territoriali di Caccia, cioè i cacciatori), allo scopo di essere impallinata giorni dopo».

Una petizione lanciata su Change.org dalle associazioni – che ha già raggiunto le 28.000 firme – evidenzia che «I metodi di uccisione, tutti approvati all’unanimità, comprendono tecniche normalmente vietate, come la caccia notturna, le gabbie trappola, ma soprattutto, il più feroce di tutti: la caccia in tana. Fino al 30 giugno, nei mesi in cui la volpe sta svezzando i suoi cuccioli, la Regione Marche dà via libera ai cacciatori/operatori faunistici nello sterminare tutta la famiglia. La caccia in tana si caratterizza per la sua particolare violenza e crudeltà. Si attua con cani appositamente addestrati che si infilano nella tana dove la volpe accudisce i piccoli. Ne deriva uno scontro violentissimo tra i cani, addestrati per fare scappare le volpi verso le uscite dove li attendono i fucili dei cacciatori, e la volpe che, combatterà fino alla morte nel disperato tentativo di difendere sé e i suoi piccoli. I cuccioli che con poca probabilità dovessero riuscire sfuggire ai cani e ai fucili, resteranno soli e destinati ad una lenta morte per inedia. E’ una vera e propria carneficina».

La petizione di LAC, ENPA, LAV, LIPU e Lupus in Fabula conclude: «Non è possibile tollerare che l’Amministrazione pubblica consenta questa pratica medioevale e illogica a una sempre più esigua minoranza di cacciatori, lasciando loro uccidere animali che sono patrimonio di tutti noi, ancor di più nel caso della volpe che svolge un ruolo importantissimo per l’ecosistema e per l’agricoltura, essendo un predatore naturale di topi, ratti, arvicole, nutrie e piccoli di cinghiale, specie da cui gli agricoltori lamentano danni. I Cittadini e le cittadine sono a maggioranza contrari alla caccia e una politica che non ne tiene conto è irresponsabile. Chiediamo alla Giunta Regionale di revocare senza indugio il “Piano di controllo Volpi e Corvidi” per infondatezza, inutilità, nocività, e soprattutto per estrema crudeltà».