In 6 mesi 10,3 milioni di sfollati a causa di disastri climatici
Croce rossa e Mezzaluna Rossa: un trend in crescita aggravato dall’epidemia di Covid-19
[22 Marzo 2021]
Secondo il rapporto “Responding to Disasters and Displacement in a Changing Climate”, pubblicato recentementedall’Internal Displacement Monitoring Centre dell’International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (IFRC), negli ultimi 6 mesi nel modo ci sono stati 12,6 milioni di profughi interni, soprattutto a causa di disastri climatici e meteorologici. Una cifra che include 2,3 milioni di sfollati a causa delle guerre, mentre i restanti 10,3 milioni sono sfollati a causa di catastrofi innescate da pericoli naturali, principalmente legati a condizioni climatiche estreme, ma che includono anche un piccolo numero di eventi geofisici, in particolare i terremoti.
Il rapporto fa seguito a un record di 26 operazioni di risposta alle catastrofi legate al clima a realizzate dell’IFRC in Asia e nel Pacifico nel 2020 .
Helen Brunt, Coordinatrice Asia Pacific Migration and Displacement dell’IFRC, ha sottolineato che «Solo negli ultimi 6 mesi ci sono stati 12,6 milioni di sfollati interni in tutto il mondo e oltre l’80% di questi spostamenti forzati è stato causato da disastri, la maggior parte dei quali sono innescati da condizioni climatiche estreme. L’Asia soffre molto più di qualsiasi altra regione a causa degli sfollamenti dovuti al disastro climatico. Questi sconvolgimenti stanno mettendo a dura prova alcune delle comunità più povere che stanno già vacillando per gli impatti economici e sociali della pandemia Covid-19».
Infatti, la pandemia di Covid-19 ha complicato i rifornimenti umanitari alle comunità di sfollati, sia a causa dei maggiori spazi richiesti per evacuare e ricollocare i profughi e dei protocolli di sicurezza. An che il sostegno a lungo termine agli sfollati è reso più difficile dal progressivo sfaldamento dei mezzi di sussistenza.
La Brunt ricorda che «Stiamo assistendo a una trend allarmante di persone sfollate a causa di eventi meteorologici più estremi come il tifone Goni, la tempesta più feroce del mondo lo scorso anno, che si è abbattuta sulle Filippine. Tre tempeste hanno colpito le Filippine in altrettante settimane, lasciando oltre 3 milioni di persone nell’indigenza. Abbiamo bisogno di maggiore azione e investimenti urgenti per ridurre gli sfollamenti interni causati dal crescente rischio di disastri. E’ fondamentale investire molto di più nelle organizzazioni locali e nei primi soccorritori, in modo che abbiano le risorse necessarie per proteggere vite, case e le loro comunità».
Il rapporto analizza gli sfollamenti legati al clima e un intervento post-terremoto in 8 Paesi, esaminando la risposta delle società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in coordinamento con i governi e altre agenzie. La ricerca rileva che «Lo sfollamento colpisce in modo sproporzionato gruppi già emarginati e a rischio tra cui donne, bambini, anziani, persone con disabilità, migranti e rifugiati».
Il rappoto dimostra anche che, quando i disastri distruggono villaggi e interi quartieri, le persone devono affrontare anche problemi a lungo termine che riguardano gli alloggi, la possibilità di coltivare la terra e proprietà. Donne e bambini devono anche far fronte a maggiori rischi di violenza a causa degli sfollamenti legati al clima.
La Brunt conclude: «Sono urgentemente necessari investimenti in soluzioni a lungo termine prima che i disastri costringano più persone a lasciare le loro case, i mezzi di sussistenza e le comunità».