Incendi boschivi e foreste sicure e resilienti. I nuovi orientamenti Ue

La Commissione Ue vuole prevenire gli incendi boschivi in Europa e nel mondo

[23 Marzo 2021]

Negli ultimi anni gli incendi boschivi hanno avuto un impatto enorme sul capitale naturale, sull’economia e sui cittadini di tutta l’Europa. La Commissione europea ricorda che «Le cause sono molteplici e comprendono i cambiamenti climatici, il cambio di gestione dei terreni, tendenze sociali quali l’abbandono delle aree rurali e l’espansione urbana, l’evolversi delle tradizioni culturali e dei comportamenti nel tempo libero e politiche non ottimali di gestione degli incendi. I nuovi scenari riguardanti i cambiamenti climatici a livello mondiale indicano che potrebbero aumentare i cosiddetti “incendi catastrofici”, ossia quelli così violenti da non poter essere domati».

Di fronte a queste tendenze allarmanti si dovrebbe riservare una maggior attenzione alle prassi di prevenzione terrestre degli incendi nell’ambito della relativa gestione integrata, per questo la Commissione europea ha pubblicato i nuovi orientamenti «per migliorare la comprensione della prevenzione terrestre degli incendi boschivi e promuovere risposte efficaci». Il documento individua le misure di prevenzione possibili grazie alla governance, alla pianificazione e alla gestione delle foreste e illustra in che modo gli Stati membri dell’UE possono accedere ai finanziamenti dell’Unione a beneficio della resilienza agli incendi boschivi e collaborare a livello dell’Ue.

La Commissione europea concorda sul fatto «Le foreste sono necessarie per la biodiversità, la regolazione del clima e dell’acqua, l’approvvigionamento di cibo, medicinali e materiali, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, la stabilità del suolo e la depurazione dell’aria e dell’acqua. Vanno protette, ripristinate e gestite in modo sostenibile, poiché sono fondamentali per le nostre vite e la nostra sussistenza».

Il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per l’European Green Deal europeo Frans Timmermans ha sottolineato che «Gli alberi sono nostri alleati nella lotta contro i cambiamenti climatici e la crisi della biodiversità: aiutano a purificare l’aria, rinfrescano le città e assorbono anidride carbonica. Gli esseri umani esercitano già pressioni enormi sulle foreste di tutto il mondo e gli incendi boschivi rappresentano l’ennesima minaccia. Di fronte a questo rischio, esacerbato dall’aumento delle temperature e da siccità sempre più frequenti, è indispensabile proteggere con più decisione le foreste, migliorare la prevenzione e reagire più in fretta».

I nuovi orientamenti esaminano la rete di fattori alla base dell’impatto degli incendi boschivi sulle persone e sulla natura che negli ultimi anni si è fatto più marcato e passano in rassegna principi ed esperienze attestati di gestione dei paesaggi, delle foreste e dei territori boschivi che possono salvare vite umane.

L’European Green Deal ha annunciato una nuova strategia forestale dell’Ue per il 2021 «Per garantire l’imboschimento effettivo e la conservazione e il ripristino delle foreste in Europa, nell’intento di ridurre l’incidenza e la portata degli incendi boschivi».  Anche la nuova strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030 punta a far sì che l’Ue e i suoi Stati membri siano adeguatamente attrezzati per prevenire e rispondere ai grandi incendi boschivi che nuocciono gravemente alla biodiversità forestale. La nuova strategia dell’Ue di adattamento ai cambiamenti climatici pone l’accento sulla necessità di rafforzare la resilienza delle foreste e prevede varie azioni a sostegno di questo obiettivo.

La Commissione Ue evidenzia che «Le foreste europee risentono già direttamente e indirettamente dei cambiamenti climatici: basti pensare agli incendi, alle siccità e alle infestazioni senza precedenti di bostrico tipografo, che presumibilmente non faranno che aumentare. E’ possibile contenere efficacemente il rischio di incendi boschivi migliorando la gestione e la pianificazione dell’uso del suolo. A tal fine occorre valutare la gestione del suolo per garantire che la struttura, la composizione e l’uso di foreste, terreni boschivi e altri paesaggi caratterizzati dalla presenza di vegetazione siano più resistenti e resilienti agli incendi. Bisogna anche informare e istruire i cittadini riguardo agli incendi boschivi: la Commissione finanzia interventi in tal senso e agevola la cooperazione e il coordinamento delle risposte comuni».

Virginijus Sinkevičius, Commissario Ue per l’ambiente, gli oceani e la pesca, ha fatto notare che «Gli ecosistemi forestali ospitano l’80 % delle piante e degli animali terrestri conosciuti e la loro distruzione ci mette tutti in pericolo. Gli incendi boschivi minacciano sempre più le foreste e gli esseri umani: in queste nuove circostanze la prevenzione e la cooperazione sono i principali strumenti a nostra disposizione. Sono convinto che con questi orientamenti possiamo dare vita a una risposta più efficace, a vantaggio delle persone e della natura da cui dipendiamo».

Nell’ambito del  Global Wildfire Information System (GWIS), Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Ue ha elaborato profili per Paese  per favorire la gestione degli incendi boschivi e la riduzione del rischio di catastrofi in tutto il mondo, soprattutto in America latina e nei Caraibi, e ricorda che «Questi sforzi si inscrivono nel quadro dell’approccio globale dell’Ue a sostegno della conservazione e dello sviluppo sostenibile delle foreste amazzoniche. Al momento i programmi Ue che si occupano di questa priorità regionale sono oltre 50 e il nuovo bilancio per un'”Europa globale” contemplerà anche una strategia specifica per l’Amazzonia, in coordinamento con gli Stati membri dell’Ue».

Il Commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarčič ha ricordato che «Negli ultimi anni come mai prima gli incendi hanno devastato l’Amazzonia e il resto del mondo. Il sistema mondiale di informazione in merito è quindi cruciale per fornire informazioni sul pericolo di incendi e sulle zone interessate su scala globale: insieme ad altri strumenti di monitoraggio analoghi consente alla Commissione di disporre di tutti i dati necessari per coordinare la risposta dell’Ue e proteggere le vite umane, i mezzi di sussistenza e l’ambiente».

I profili per Paese del JRC forniscono informazioni sulla distribuzione geografica degli incendi boschivi, delle zone interessate e delle emissioni, oltre ad analizzare l’andamento e l’impatto di tali incendi nel mondo a livello nazionale e subnazionale. Consentono così di effettuare una valutazione globale del rischio di incendi boschivi e di mitigare gli effetti che questi sortiscono in termini di degrado del suolo, deforestazione o emissioni dovute alla combustione della biomassa. Il GWIS, basato sull’European Forest Fire Information System di Copernicus, è in fase di ulteriore sviluppo, con la partecipazione del Group on Earth Observations della NASA e in stretta collaborazione con l’Onu. I servizi GWIS contribuiscono anche al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Mariya Gabriel, Commissaria Ue per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato: «Gli incendi boschivi possono avere conseguenze catastrofiche per l’ambiente e le persone. I profili per paese elaborati dal Centro comune di ricerca contribuiranno alla valutazione e alla mitigazione dei rischi di questo tipo, dando prova di come la scienza può aiutare a migliorare e a proteggere le nostre vite e il pianeta».

Jutta Urpilainen, Commissaria Ue per i partenariati internazionali, conclude: «Siamo pronti a collaborare con i nostri partner per rendere più efficace la prevenzione degli incendi boschivi. Per farlo dobbiamo condividere le conoscenze in materia di tecniche di gestione forestale sostenibile adattata alle esigenze locali e ripristino forestale. La biodiversità, il clima e l’uomo non possono prescindere dalle foreste: dobbiamo rispettare e proteggere questi ecosistemi cui dobbiamo così tanto, anche in termini di occupazione e sussistenza. Con il Green Deal puntiamo ad assicurare che le prossime generazioni possano godere di foreste sane».