Biodiversità, nuova direttiva del ministro Cingolani per Parchi e Amp: al centro la tutela degli impollinatori e del coralligeno

Il ministro della transizione ecologica sottolinea l'urgenza dell’azione di tutela, confermata anche dalla pandemia in corso

[6 Aprile 2021]

Riprendendo un’iniziativa del suo predecessore Sergio Costa, il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha sottolineato, con una direttiva per l’indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità rivolta a Parchi Nazionali e Aree marine protette, che «Proteggere e ripristinare la biodiversità e assicurare il mantenimento dei servizi ecosistemici. In particolare: proseguire e migliorare le azioni a tutela degli insetti impollinatori, dai quali dipende oltre il 70% della produzione agricola per la nostra alimentazione, e di monitoraggio dell’habitat coralligeno».

L’introduzione dell’atto firmato dal ministro evidenzia che si tratta di «Obiettivi la cui urgenza, è stata ribadita dalla pandemia in corso e che costituiscono uno dei pilastri sui cui costruire una ripresa economica dell’Italia agganciata al Green Deal europeo».

In una nota il ministero della transizione ecologica spiega che «Dopo l’istituzione delle cosiddette “aree protette”, avvenuta con legge nel 1991, periodicamente il ministro dell’Ambiente (ora della Transizione ecologica) emana direttive di “indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità”. Pur mantenendo uno sguardo globale sul tema della tutela della biodiversità, e quindi sulle sue minacce (consumo di suolo, urbanizzazione, emissioni inquinanti e climalteranti), la Direttiva Biodiversità 2021 si focalizza sulle azioni dirette ad affrontare il declino degli insetti impollinatori. Si tratta di un problema globale, che ha colpito molti Paesi dell’Unione Europea e anche l’Italia e che è al centro anche della nuova Strategia dell’Ue per la biodiversità e del relativo Piano per il ripristino della natura».

Nella Direttiva di Cingolani su legge che «Gli Enti Parco nazionali dovranno assicurare la prosecuzione e il consolidamento delle azioni sugli impollinatori».  Per il ministero, «Centrale è l’attività di monitoraggio, che risulta essenziale per studiare il fenomeno del declino di questi insetti, comprenderne le cause e pianificare azioni di contrasto efficaci. Tale attività dovrà essere aggiornata alla luce dello schema di monitoraggio europeo, pubblicato lo scorso ottobre per fornire informazioni complete sulle popolazioni degli agenti impollinatori. Il monitoraggio dovrà interessare, secondo la Direttiva Biodiversità 2021 “gli apoidei selvatici e i lepidotteri diurni, nonché sirfidi e lepidotteri notturni”».

Inoltre, agli Enti Parco nazionali viene chiesto di «Individuare e proporre, entro il 15 maggio 2021, piani di azione per la conservazione della biodiversità da sviluppare con altri parchi. Le attività sugli insetti impollinatori, invece, saranno oggetto di una relazione intermedia da sottoporre alla Direzione per il patrimonio naturalistico del MiTe, oltre che della rendicontazione prevista per fine anno».

La Direttiva Biodiversità 2021 prevede anche «Azioni di monitoraggio dell’habitat coralligeno che dovranno essere svolte dalle Aree marine protette. Queste dovranno, inoltre, stimare il disvalore generato dall’impatto delle attività di pesca su tale habitat e proseguire le attività di raccolta dati già avviate con le direttive precedenti».