Fukushima: domani il governo giapponese decide se rilasciare acqua contaminata nell’oceano
Greenpeace: «Potrebbe causare enormi problemi per il futuro»
[12 Aprile 2021]
Domani il governo giapponese deciderà se rilasciare nell’Oceano Pacifici 1,23 milioni di tonnellate di acqua radioattiva proveniente dalle aree di stoccaggio della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, o meglio dal suo cadavere radioattiva dove continua una lunghissima e costosissima opera di “bonifica” dopo il terremoto/tsunami e il disastro nucleare dell’11 marzo 2011.
Contro questa scelta che il governo giapponese sembra determinato a prendere si sono opposte molte ONG e gruppi di cittadini che chiedono con forza che questa opzione venga accantonata. Per chiedere al Governo di fermarsi, Greenpeace ha raccolto 183.754 firme in Giappone e Corea del Sud e oggi ha presentato il report “Stemming the Tide 2020: The reality of the Fukushima radioactive water crisis”.
Kazue Suzuki, campagna clima edenergia di Greenpeace Japan, ha detto che «Se il Governo dovesse decidere di rilasciare acqua radioattiva nell’oceano, certificherebbe che le audizioni pubbliche e gli incontri con i gruppi di pescatori che lo stesso esecutivo ha tenuto sono stati una pura formalità, dato che l’opinione pubblica è chiaramente contraria a questa eventualità. L’attuale regolamento non limita la quantità totale di radioattività da rilasciare e permette di rilasciarne molta solo se diluita. Alcuni dei radionuclidi da rilasciare hanno una durata di vita di migliaia o decine di migliaia di anni. La decisione di rilasciare l’acqua contaminata nell’oceano lascerà enormi problemi per il futuro».
Inoltre la Tokyo Electric Power Company (TEPCO), l’impresa responsabile del disastro di Fukushima e che è tenuta economicamente in piedi dal governo per gestire la “dismissione” della gigantesca patata bollente radioattiva, che sarà la cera responsabile del rilascio dell’acqua radioattiva, è scossa da un altro scandalo che ne ha ulteriormente diminuito la già scarsa credibilità sull’idoneità della compagnia nel gestire i materiali radioattivi: nella sala di controllo dell’impianto nucleare è stato trovato al lavoro personale non autorizzato.
Suzuki. Conclude: «La decisione di rilasciare l’acqua nell’oceano è insostenibile, se consideriamo l’incalcolabile impatto sull’ambiente e sulla comunità e teniamo conto delle capacità di TEPCO. Il governo giapponese dovrebbe continuare a conservare l’acqua contaminata nel sito di Fukushima Daiichi, mentre sviluppa la tecnologia per rimuovere le radiazioni».