Sarà possibile curare gli animali con farmaci umani: il ministro Speranza ha firmato il decreto

Plauso di ENPA, LAV e Legambiente: le famiglie potranno risparmiare fino al 90% dei costi per i medicinali

[15 Aprile 2021]

Con il decreto firmato ieri dal ministro della salute Roberto Speranza, sarà possibile curare gli animali domestici anche con farmaci “ad uso umano”. In una nota il ministero spiega che «A beneficiarne saranno circa il 40% delle famiglie italiane che potranno risparmiare fino al 90% per alcune patologie animali. Il provvedimento adottato prevede che il veterinario possa prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici “a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario”».

Per Speranza «Si tratta di un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti. Prendersi cura sempre meglio della salute degli animali da compagnia, non è solo un gesto d’affetto e di riconoscenza. Significa garantire una importante funzione relazionale e sociale che gli animali svolgono verso gli umani e tutelare la salute seguendo l’ottica One Health, un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell’ambiente».

È dal 2006 che associazioni animaliste, parlamentari, consiglieri regionali e comunali di diverso orientamento politico hanno sostenuto questo obbiettivo, denunciando prezzi troppo elevati dei farmaci veterinari che spesso sono la causa dell’abbandono degli animali. E la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, ha detto che con il decreto firmato da Speranza «Si fa un passo avanti nel diritto della salute degli animali. La richiesta del via libera all’utilizzo dei farmaci generici per gli animali è un’istanza che Enpa porta avanti da anni e che quindi accogliamo con grande soddisfazione. Ringrazio il Ministro per questa iniziativa che dà alle numerosissime famiglie italiane che hanno scelto di accogliere un animale nelle loro case un’opportunità in più per salvaguardare la salute del loro amico a quattro zampe. In un momento in cui gli italiani stanno manifestando sempre più il desiderio di prendersi cura di un animale (oltre il 15% in più delle adozioni nel 2020) e in cui la crisi sta però mettendo a dura prova tantissime categorie di lavoratori questo decreto è una risposta concreta ed efficace per una maggiore tutela dei nostri animali domestici e per aiutare le famiglie che li accolgono. Il Ministero della Salute ha infatti comunicato attraverso una nota stampa che a beneficiarne saranno circa il 40 per cento delle famiglie italiane che potranno risparmiare fino al 90 per cento per alcune patologie animali».

Secondo Ilaria Innocenti, responsabile LAV area animali familiari, «Si tratta di una conquista a favore di milioni di animali, circa 15 milioni considerando solo i cani e i gatti, e delle loro famiglie che grazie alla volontà del Ministro Speranza potranno finalmente risparmiare sui costi, talvolta spropositati, del farmaco veterinario, e di estensione del diritto alla cura per tutti i cani e i gatti, anche quelli che una famiglia non la hanno. Un secondo passo avanti, dopo quello del piccolo aumento della quota detraibile di spese veterinarie, ottenuto grazie alla campagna #curiamolitutti lanciata nel novembre del 2018, e alle nostre azioni che hanno portato all’approvazione, nel dicembre scorso, di un emendamento della on. Prestipino alla Legge di i Bilancio, dopo le bocciature degli anni precedenti, e ora al varo del Decreto attuativo».

La LAV fa notare che «Con la possibilità, seppure a prezzo intero, di somministrare un farmaco umano che abbia lo stesso principio attivo di quello veterinario, se il cane o il gatto avranno la gastrite si potranno risparmiare 20 euro per ogni confezione, mentre per una patologia cronica come la cardiopatia si potranno risparmiare 334 euro all’anno (per un cane di 20 kg) e ben 524 euro se ha bisogno anche del diuretico. E se il suo problema è la dermatite atopica, si potranno risparmiare ben 432,44 euro per un ciclo di terapia. Si potrà risparmiare anche nel caso in cui il cane soffra di epilessia idiopatica, considerato come la terapia con un farmaco umano che contiene lo stesso principio attivo di quello veterinario possa costare in media 135 euro in meno all’anno. E se il gatto di 5 kg soffre di ipertiroidismo, il risparmio annuo sarà di 138 euro. I positivi effetti di questo Decreto non solo non graveranno sulla finanza pubblica, ma permetteranno un risparmio alla collettività prevenendo l’abbandono, facendo risparmiare i Comuni sulle cure veterinarie e favorendo e adozioni. Un’Amministrazione locale per i propri quattrozampe in canile su una spesa annua di farmaci oggi di 15mila euro ne risparmieranno fino a 11.250!»

La Innocenti aggiunge: «La questione del prezzo del farmaco veterinario è molto importante in termini di salute animale, ma anche di salute pubblica, ed è largamente sentita da chiunque viva con animale in quanto può causare una difficoltà di accesso alla terapia, in particolare per le patologie croniche o costose, per farmaci salva vita e terapie di lunga durata, fino anche a rendere molto difficile, se non in altri casi di fatto impossibile, il diritto del paziente animale a essere curato e il dovere di chi lo custodisce a prestargli le dovute terapie. Ora le cose potranno cambiare, concretamente».

Anche per Antonino Morabito, responsabile Fauna e Benessere animale di Legambiente,  la firma del ministro della salute al decreto, arrivata dopo tanti anni di attesa e proprio all’indomani dell’intervento di Speranza alla presentazione del IX rapporto Animali in città di Legambiente, è «Una bella notizia e un passo concreto per venire incontro alle difficoltà di milioni di famiglie che hanno animali d’affezione e sono oggi messe ancor più a dura prova dalla crisi economica conseguente alla pandemia. Con la firma di questo provvedimento, il ministro Speranza “rompe” un muro ideologico dando piena cittadinanza ai criteri del “costo delle cure” e del “medesimo principio attivo”, spezzando il meccanismo perverso per cui i farmaci ad uso veterinario con il medesimo principio attivo costavano ai cittadini molto di più del farmaco ad uso umano. Prendersi costantemente cura della salute delle decine di milioni di animali che vivono nelle case degli italiani è prendersi cura della salute fisica e affettiva degli italiani stessi».