Beef Scorecard: i supermercati e i fast food globali favoriscono la deforestazione
Basse performance per tutte le grandi food companies e molti impegni deforestation and conversion-free non mantenuti
[16 Aprile 2021]
Secondo i nuovo scorecard di Mighty Earth, «Le world’s top supermarket e fast-food companies ignorano in gran parte gli abusi ambientali e dei diritti umani causati dai loro prodotti a base di carne».
La scheda di valutazione in base alla quale è stata realizzata la classifica valuta le pratiche di approvvigionamento di carne bovina di 15 delle più grandi imprese alimentari e di fast food del mondo che si sono impegnate a porre fine alla deforestazione in tutte le loro catene di approvvigionamento e Mighty Eart denuncia che «Nonostante il ruolo svolto dalla carne bovina come principale motore della deforestazione globale, solo quattro compagnie – Tesco, Marks & Spencer, Carrefour e McDonald’s – hanno intrapreso alcune azioni per fermare l’approvvigionamento di carne da fornitori distruttivi».
Lucia von Reusner, direttrice campagne di Mighty Earth, sottolinea che «Una piccola manciata di fornitori globali di carne bovina sta guidando la distruzione delle nostre foreste globali, vendendo carne alle food companies di tutto il mondo. I supermercati e le compagnie di fast food sono i guardiani della catena di approvvigionamento che possono applicare standard di sostenibilità o continuare a consentire ai fornitori di carne di vendere carne bovina proveniente da terreni deforestati a clienti inconsapevoli».
E la cosa dovrebbe preoccupare i colossi del cibo, visto che la consapevolezza e la preoccupazione dell’opinione pubblica per gli impatti ambientali della produzione di carne sono in aumento. Mighty Eart ricorda che «Il bestiame è il motore più significativo della conversione dell’ecosistema autoctono, responsabile tra il 2001 e il 2015 di oltre il 60% della deforestazione globale da materie prime ad alto rischio».
La classifica di Mighty Earth rivela come le catene di supermarket e fast-food non mantengono le loro promesse di smettere di distruggere le foreste. Le compagnie sono state valutate in base a tre criteri: impegno politico, monitoraggio e verifica e rendicontazione pubblica sui progressi. E i risultati sono deludenti: Nonostante l’enorme distruzione generata dal settore del bestiame, solo 4 compagnie – Tesco (65/100 punti), Marks & Spencer (62/100), Carrefour (61/100) e McDonald’s (54/100) – hanno iniziato aad attuale i loro impegni deforestation and conversion-free (DCF) per i prodotti a base di carne bovina. Tesco, con solo 65 punti su 100 è stata la migliore, seguita da Marks & Spencer- Queste due compagnie «Sono state le uniche a dimostrare un utilizzo efficace dell’approccio “suspend and engage” con i loro fornitori di carne bovina, avendo tagliato i contratti con fornitori non conformi e dando priorità all’approvvigionamento da fornitori a basso rischio».
Le compagnie con le prestazioni sono risultate Rewe (9/100), Aldi Süd (14/100), Ahold Delhaize (19/100) e Auchan Retail (24/100) sono state le società peggiori secondo la scorecard.
Mighty Earth evidenzia anche un altro problema: «La maggior parte degli sforzi per fermare la distruzione dell’ecosistema autoctono fatti dall’industria della carne bovina sono concentrati nell’Amazzonia brasiliana e non affrontano altri ecosistemi, nonostante la crescente evidenza che il problema si sia diffuso nel Pantanal, nel Cerrado, nella regione del Gran Chaco del Paraguay e in Argentina, nella Chiquitania in Bolivia e persino in parti dell’Australia».
La scorecard fornisce anche raccomandazioni complete sui passaggi che le food companies possono intraprendere per migliorare le loro performance: Gli impegni della politica no-deforestazione devono applicarsi a tutti i prodotti a livello globale, avere una data chiara per il raggiungimento della conformità, includere protezioni per tutti gli ecosistemi oltre alle sole foreste e avere una chiara data limite dopo la quale la nuova deforestazione sarà considerata una violazione della politica. Implementazione di sistemi interni per il monitoraggio delle prestazioni e della conformità dei fornitori di carne bovina, che includa un protocollo “suspend and engage” per i fornitori non conformi. Richiedere ai fornitori di carne bovina di fornire i dati necessari per valutare le loro performannce, comprese le informazioni complete sulla tracciabilità a livello di singola azienda agricola. Riferire regolarmente sui progressi fatti, compresi i volumi di carne bovina conversion-free, la percentuale di filiera completamente riconducibile a livello di azienda agricola e divulgare un elenco di tutti i fornitori di carne bovina.