I Carabinieri forestali sequestrano 23 esemplari di lupo e di ibridi lupo-cane
3 femmine e 9 cuccioli immediatamente trasferiti al Parco faunistico del Monte Amiata
[20 Aprile 2021]
I Carabinieri del Raggruppamento CITES, in collaborazione del Nucleo CITES di Roma distaccamento di Civitavecchia, hanno eseguito in un allevamento di Cani Lupo Cecoslovacchi un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Viterbo che ha portato al sequestro di 23 esemplari, «Le cui caratteristiche genetiche e fenotipiche sono riconducibili a lupi selvatici (Canis lupus sp) ovvero ad incroci fra le due specie».
Una persona è stata deferita all’Autorità giudiziaria. I reati ipotizzati sono la detenzione illegale di specie particolarmente protette dalla CITES e la loro tenuta in condizioni non compatibili con la loro natura
In un comunicato, il ministero della Transizione Ecologica ricorda che «Il lupo selvatico rientra tra le specie particolarmente protette dalla Convenzione di Washington – CITES e dalla legge n. 157/1992, che tutela la fauna selvatica omeoterma; inoltre fa parte dell’elenco degli animali pericolosi (art. 6 della legge n. 150/1992), per la cui detenzione è necessaria apposita autorizzazione».
Alcuni degli esemplari posti sotto sequestro, 3 femmine e 9 cuccioli, sono stati immediatamente trasferiti presso il Parco Faunistico “Monte Amiata”.
I Carabinieri Cites sottolineano che «In Italia attualmente esistono oltre 100 allevamenti di cani appartenenti alla razza lupo cecoslovacco, un cane di taglia medio-grande appartenente al gruppo dei pastori e bovari. L’attività dei Carabinieri forestali ha messo in evidenza l’illecita prassi compiuta da alcuni allevatori di incrociare cani di razza lupo cecoslovacco con esemplari di lupo selvatico, per migliorarne le caratteristiche genetiche e morfologiche. I cuccioli nati da tali incroci, che possono costare fino a 3.000 euro, sono destinati alla vendita a cittadini privati e potenzialmente possono costituire un pericolo per l’incolumità pubblica, considerato che sono esemplari con forti caratteristiche di selvaticità».
Il nuovo blitz prende spunto dall’operazione “AVE LUPO” che ha permesso al Reparto Operativo del Raggruppamento Carabinieri CITES di porre sotto sequestro oltre 200 ibridi tra lupo selvatico e Cane lupo cecoslovacco. All’attività ha partecipato l’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) che ha fornito un qualificato contributo per il riconoscimento della specie e in un comunicato l’ENCI spiega che «Per quanto concerne l’indagine dei Carabinieri CITES denominata “Cappuccetto Rosso” e riguardante possibili ibridazioni tra lupi e cani di razza Cane Lupo Cecoslovacco, la cui notizia è stata ampiamente diffusa nella giornata di ieri dai mezzi di informazione, ENCI informa i propri associati di prestare da mesi, con il doveroso e responsabile riserbo, la propria collaborazione tecnica ai Carabinieri al fine di individuare le ibridazioni e di tutelare il lavoro di tanti allevatori che correttamente selezionano la razza. Da mesi, e in attesa degli sviluppi dell’indagine, in via cautelativa l’Ufficio Centrale del Libro ha congelato la posizione di alcuni soggetti e delle loro discendenze al Libro genealogico, informando di tale circostanza il Consiglio Direttivo, la Commissione Tecnica Centrale e la Federazione Cinologica Internazionale. Affiancando i Carabinieri CITES e ripercorrendo quanto già fatto in una precedente indagine avente ad oggetto la stessa problematica, ENCI ribadisce il proprio ruolo di stretto collaboratore degli organi inquirenti, secondo le proprie competenze, al fine di sostenere l’allevamento cinofilo italiano, che è improntato alla consapevole e responsabile selezione e al rispetto del benessere dei cani e di tutte le specie animali».