Giornata mondiale uccelli migratori, Legambiente: «Aggiornare Strategia nazionale biodiversità e prevedere più aree protette»
Escursioni e avvistamenti avifaunistici, le iniziative dei circoli di Legambiente per il week-end
[7 Maggio 2021]
Alla vigilia della Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori, che si celebra l’8 maggio, con il report “Avifauna a rischio” Legambiente torna a ricordare che le specie avifaunistiche, per le loro caratteristiche, rappresentano un mezzo importante di conoscenza per definire lo stato di conservazione degli ecosistemi e degli habitat e come sia fondamentale tutelarle e proteggerle sensibilizzando cittadini e istituzioni. L’Associazione ambientalista ricorda che «Sono tanti gli esemplari di uccelli migratori oggi a rischio e da tempo al centro di azioni di tutela» Il coordinatore dell’ufficio Aree protette e biodiversità di Legambiente, Stefano Raimondi, sottolinea che «Il maggior numero di specie con trend negativo vive nelle zone umide e negli ambienti agricoli e, tra le specie che registrano i maggiori decrementi demografici, si segnalano la Starna Perdix perdix, la Nitticora Nycticorax nycticorax, la Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides, il Lanario Falco biramicus, il Migliarino di palude Emberiza shoeniclus e soprattutto il Fratino Charadrius alexandrinus, specie oggetto di particolare attenzione da parte di molti circoli litorali di Legambiente che, come nel caso di quello di Barletta, hanno messo in campo iniziative per la sua tutela e salvaguardia, incrementando numericamente le aree da sottoporre a delimitazione (è stata avanzata la richiesta di delimitare aree di rispetto a più tratti di spiagge, arrivando solo lo scorso anno ad un totale di circa 18000 mq). Da qui un impegno trasversale, anche nella prossima edizione della campagna Spiagge e Fondali Puliti, per monitorare durante le pulizie manuali le tracce di presenza di questa specie altamente indicativa dello stato di salute dei litorali del nostro Paese».
Legambiente sottolinea che alcuni uccelli come il Fratino, sono tra le specie che registrano il maggiore decremento in Italia, altri come la Berta minore Puffinus yelkouan, specie endemica del Mediterraneo, sono tra quelle in cattivo stato di conservazione. Non a caso uno degli obiettivi della Giornata Mondiale è proprio quello di porre all’attenzione di tutti l’importanza della tutela della biodiversità e degli habitat di interesse conservazionistico per gli uccelli migratori. Una necessità tanto più impellente se si tiene conto del fatto che, nonostante il declino della biodiversità sia uno dei maggiori problemi ambientali che l’umanità si trova ad affrontare, ancora oggi la portata e la gravità delle conseguenze di questo fenomeno non sono percepite dal grande pubblico e dalla gran parte dei decisori politici»
Raimondi evidenzia che «Il rafforzamento delle attività di tutela delle specie e degli habitat a rischio ha finora raggiunto risultati positivi in Italia, ma per contribuire in maniera più incisiva alla realizzazione degli obiettivi UE 2020-2030 è necessario aggiornare la Strategia Nazionale per la Biodiversità. Un percorso che sia il più possibile condiviso, adeguatamente finanziato, cogliendo l’opportunità del PNRR, e aperto al confronto tra istituzioni e parti interessate, prevedendo l’integrazione con strategie nazionali e comunitarie quali Farm to Fork, Strategia Forestale Nazionale e Piano nazionale integrato energia e clima. Il nostro report vuole porre la giusta attenzione sull’avifauna che per caratteristiche di contattabilità, diffusione e visibilità ci restituisce informazioni molto utili per definire lo stato di conservazione degli ecosistemi. La promozione degli ambienti che ospitano l’avifauna migratoria risponde peraltro alla Nuova Strategia Ue sulla Biodiversità che chiede agli Stati membri di attivarsi per migliorare lo stato delle specie protette dalle Direttive Habitat e Uccelli e fermare la perdita di capitale naturale in tutto il continente».
Per questo, il Cigno Verde lancia un pacchetto di 10 proposte: 1. Più aree protette e zone di tutela integrale per una efficace tutela dell’avifauna entro il 2030: tutelare efficacemente il 30% del territorio e del mare e gestire in maniera rigida almeno il 10% delle aree protette per garantire la tutela delle specie avifaunistiche e creare santuari per la biodiversità a rischio; 2. Migliorare la gestione della biodiversità e il capitale naturale e rafforzare la rete Natura 2000: dare attuazione alla Strategia Ue sulla Biodiversità e applicare coerentemente le direttive comunitarie Habitat e Uccelli sia in ambito terrestre che marino; predisporre i Piani di Gestione e gli Obiettivi di Conservazione per tutte le Zone di protezione speciale e le Zone speciali di conservazione; 3. Rafforzare la conoscenza della biodiversità e il monitoraggio dell’avifauna a rischio: promuovere la ricerca e la conoscenza delle specie a rischio e degli habitat prioritari per la tutela dell’avifauna, e promuovere strumenti di monitoraggio standardizzati e banche dati comuni per le specie a rischio; 4. Definire i Piani di tutela per le specie faunistiche a rischio a scala di sistema e per ogni area protetta: completare i Piani di conservazione delle singole specie a rischio (grifone, capovaccaio…), definire Piani d’Azione per l’avifauna dei sistemi ambientali (Alpi, Appennini, Pianura padana, Costa…) e per ogni area protetta adottare un Piano d’azione locale per la tutela delle specie avifaunistiche a rischio; 5. Redigere Piani di adattamento e di mitigazione al cambiamento climatico efficaci per la tutela dell’avifauna a rischio: stabilire misure per ridurre l’impatto del clima sulla perdita dell’avifauna e della biodiversità con strategie per i sistemi territoriali (Alpi, Appennini, Costa…) e per le aree protette terrestri e marine; 6. Attuare la Strategia marina per rafforzare la tutela della avifauna: migliorare la pianificazione e la gestione integrata dello spazio marino-costiero per ridurre gli impatti antropici sull’avifauna marina; 7. Creare una rete nazionale dei boschi vetusti e aree rifugio per l’avifauna a rischio: incrementare i boschi con popolamenti maturi e senescenti per aumentare il livello di naturalità dei sistemi forestali, e creare nuove riserve integrali per favorire la conservazione dispecie di avifauna a rischio; 8. Proteggere gli ecosistemi e migliorare i servizi ecosistemici offerti dal capitale naturale entro il 2030: migliorare del 50% lo stato di conservazione di specie e habitat riducendo l’inquinamento di origine antropica ed i detrattori ambientali, ridurre l’uso di fertilizzanti e pesticidi in agricoltura e il consumo di suolo, creare infrastrutture verdi e potenziare gli habitat idonei per l’avifauna a rischio; 9. Combattere le specie aliene invasive e procedere alla eradicazione di specie dannose per la biodiversità e l’avifauna: prevenire gli impatti delle specie invasive nelle aree vulnerabili e dannose per la tutela di specie e habitat a rischio, e applicare in maniera stringente i regolamenti e le norme nazionali ed europee per mettere al sicuro gli ambienti naturali dagli effetti distruttivi di questa minaccia, soprattutto per i contesti più vulnerabili come le isole; 10. Sostenere l’economia della natura e finanziare la biodiversità e il capitale naturale: destinare risorse adeguate per la tutela, il monitoraggio e la gestione del capitale natura, favorire le soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solution –NSB) per ripristinare le aree degradate e il rewilding del territorio e finanziare i Centri e le Strutture qualificate per il recupero della fauna selvatica a rischio.
Diverse le iniziative in programma, organizzate dai circoli di Legambiente nel week-end in cui ricorre la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori 2021 e consultabili sul sito di Legambiente Natura. Nel Lazio si terrà l’evento di punta, con un’escursione ai laghi del Circeo a cura del Circolo Larus di Sabaudia: sabato 8 maggio alcuni soci raggiungeranno i laghi Caprolace e Fogliano per osservare gli uccelli migratori. In Campania, sabato 8 maggio, Legambiente Giugliano “Arianova” organizza un evento dal titolo “L’Avifauna del sito SIC di Lago Patria”: previsti un gazebo informativo con esperti ornitologi e brevi escursioni guidate per osservare gli uccelli lungo le rive del lago. “A spasso con la fata Morgana” con Legambiente Città Flegrea, che domenica 9 maggio organizza una passeggiata naturalistica presso il Lago d’Averno, con osservazioni avifaunistiche e attività per bambini e famiglie. In Emilia Romagna, domenica 9 maggio Legambiente Delta del Po organizza “Le Valli di Comacchio sulla rotta degli Uccelli Migratori”: volontari nei pressi della torretta di avvistamento a Stazione Foce descriveranno le caratteristiche storiche e ambientali delle Valli del Comacchio. Prevista anche una raccolta di rifiuti lungo gli argini e i percorsi pedonali e ciclabili. E ancora, sulla “Rotta migratoria padana” con Legambiente Aironi del Po che sabato 8 maggio navigherà il Fiume Po con approdo su alcune spiagge per l’avvistamento degli uccelli.
Nelle Marche, domenica 9 maggio “Giornata degli uccelli migratori alla Riserva della Sentina”: visita guidata organizzata da Legambiente San Benedetto del Tronto per osservare gli uccelli che stazionano nell’area. In Sardegna, domenica 9 maggio Legambiente Cagliari organizza una passeggiata naturalistica allo Stagno di Santa Gilla, con osservazioni naturalistiche dell’avifauna presente in questo periodo. In Sicilia, domenica 9 maggio Legambiente Melilli organizza una Passeggiata alla Riserva Saline di Priolo, con avvistamenti faunistici e scatto di fotografie. Ancora a Ganzirri, sabato 8 maggio Legambiente Messina organizza una passeggiata con birdwatching lungo il lago: si osserverà l’avifauna e verrà rilanciata anche la contestazione al progetto “Balconi sui Laghi” in corso di realizzazione e ritenuto discutibile proprio per la tutela dell’avifauna migratoria e stanziale.