Reti swarm per portare luce e tecnologie rinnovabili nei villaggi più poveri del mondo
Per la prima volta arriva elettricità affidabile in alcune delle regioni più povere e remote del mondo e migliora la vita dei più poveri
[27 Maggio 2021]
Nel mondo, circa 789 milioni di persone non hanno ancora accesso all’elettricità, il che rappresenta un grosso ostacolo per le loro opportunità di sviluppo. Si stima che nell’Africa subsahariana solo il 28% delle strutture sanitarie abbia accesso a elettricità affidabile.
Ma, con il sostegno dell’United Nations development Programme (Undp), sono in aumento le installazioni, delle cosiddette “swarm grids” nelle comunità vulnerabili che, dal Laos al Mozambico fino alle Vanuatu, stanno dimostrando che le soluzioni low-cost di energia rinnovabile possono essere un’efficace alternativa alle più costose, e a volte impossibili, connessioni alle grandi rete di distribuzione di energia elettrica.
Reuben Natamatewia, capo della Paramount dell’isola di Lelepa, una delle 83 isole che compongono lo Stato insulare delle Vanuatu, uno dei paesi più poveri del mondo, è convinto che »Questo è il primo passo verso un grande futuro».
Natamatewia è entusiasta del potenziale mostrato dalla swarm grid che è stata installata a Lelepa che, come nella la stragrande maggioranza delle isole di Vanuatu, non è mai stata collegata alla rete nazionale. Fino ad ora, gli abitanti di queste isole remote dovevano accontentarsi di generatori diesel inquinanti o di piccoli sistemi solari domestici con una capacità limitata che fornivano a malapena energia sufficiente per caricare un telefono cellulare. L’installazione della swarm grid fa pensare che a Lelepa le cose possano cambiare rapidamente.
Natamatewia è convinto che «Una volta che il nostro villaggio sarà completamente elettrificato, saremo in grado di refrigerare il nostro pescato giornaliero. Una pompa dell’acqua elettrica fornirà acqua potabile agli abitanti del villaggio. A scuola, insegnanti e studenti potranno utilizzare la fotocopiatrice e la stampante. Grazie alle macchine da cucire, le donne produttrici potranno aumentare la loro produzione artigianale».
Il pionieristico progetto swarm grid, sostenuto dall’Undp grazie a finanziamenti della Germania, è costituito da robusti cubi di potenza, che somigliano a grandi batterie per auto, che sono caricati da un pannello solare. L’energia immagazzinata nei cubi viene fornita alle singole famiglie, o agli edifici comunitari come i centri sanitari, tramite cavi interrati. Dato che i cubi sono interconnessi, le interruzioni di corrente sono molto meno probabili: se un cubo si guasta, l’alimentazione può essere fornita dagli altri cubi. E, man mano che il fabbisogno energetico della comunità cresce, è possibile aggiungere cubi.
La swarm grid di Lelepa è un progetto pilota, ma il governo di Vanuatu ha in programma di estenderla a molte altre isole off-grid del Paese e di diventare al più presto 100% energia rinnovabile.
Come spiega la consulente tecnica dell’Undp Alexandra Soezer, «La swarm grid è una soluzione molto più conveniente rispetto alle opzioni precedentemente disponibili nelle isole di Vanuatu. Nell’isola di Malekula, l’Undp ha costruito una minigrid tradizionale, dove ogni connessione domestica costava circa 6.000,00 dollari. Al contrario, il costo del collegamento per famiglia sull’isola di Lelepa è di circa 1.200 euro».
Teung, il capo del villaggio di Thai Phai Bai che, insieme al vicino Ko Bong, ora beneficia dell’energia pulita fornita da una swarm grid installata con il supporto dell’Undp, ricorda che «La luce non è solo luce. Per noi qui è vita, e una vita migliore».
I villaggi di Ko Bong e Thai Phai Bai sono troppo remoti per poter essere collegati alla rete nazionale e, come all’isola di Lelepa, i loro abitanti prevedono che l’arrivo di elettricità economica e affidabile avrà un effetto trasformativo sulle loro vite, con benefici che comprendono anche migliori assistenza sanitaria, istruzione e opportunità commerciali.
Tuttavia, l’Undp fa notare che perché i suoi progetti siano sostenibili, «E’ essenziale che i membri delle comunità vulnerabili e povere possano permettersi di pagare per l’elettricità prodotta». Per questo, a Lelepa, dove la priorità è l’elettrificazione degli edifici e delle infrastrutture comunitarie, viene messo in atto un modello pay-as-you-go per i collegamenti delle famiglie, mentre a Ko Bong e Thai Phai Bai, un gruppo comunitario gestisce la swarm grid e sta stabilendo una tariffa per l’elettricità ritenuta ragionevole per ogni abitante ddei villaggi
Secondo la Soezer, «Il successo di questi progetti evidenzia l’enorme differenza che fa l’elettricità per alcune delle persone più povere del mondo e il livello relativamente basso di investimenti necessari per riuscirci. Il potenziale per portare energia elettrica a milioni di persone in più è estremamente alto. Secondo i dati del 2018, ci sono ancora 789 milioni di persone senza accesso all’elettricità. Aumentando i programmi di swarm grid a basso costo, potremmo portare l’elettrificazione a circa l’80% di queste persone, a un costo compreso tra 400 e 500 euro per connessione. Ogni famiglia potrebbe finire per pagare meno di 2 dollari al mese».
Per poter abbattere i costi e raggiungere questi risultati, i governi, con il sostegno di organismi come la Climate Investment Platform di International Renewable Energy Agency (IRENA), Undp, Sustainable Energy for All, in cooperazione con il Green Climate Fund, dovranno comunque garantire i prestiti e le sovvenzioni necessari, ma i progetti delle swarm grid stanno dimostrano che, se c’è la volontà politica, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 7 – accesso universale a un’energia economica, affidabile, sostenibile e moderna per tutti – è tecnicamente fattibile e realistico.