Al via Life Swipe. Wwf: basta impunità per i bracconieri (VIDEO)
«La politica stia dalla parte di magistratura e forze di polizia»
[28 Maggio 2021]
Entra nel vivo il progetto Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe (Swipe) che vede la partecipazione di 12 uffici europei del Wwf e di importanti partner istituzionali e che è finanziato dal programma LIFE dell’Ue. Il Wwf Italia spiega che «Il progetto è finalizzato a fornire supporto diretto alle Autorità pubbliche e a tutti i protagonisti della lotta ai crimini di natura (Wildlife Crime), attraverso la creazione di una banca dati solida e accessibile, la realizzazione di attività di formazione e advocacy e il miglioramento complessivo della governance del settore. L’obiettivo è quello di contribuire alla riduzione di questi crimini attraverso un aumento sostanziale del numero di condotte illecite denunciate ed effettivamente punite con sentenza di condanna».
Gli ambientalisti evidenziano che «Da pochi giorni è stato avviato, nell’ambito dell’azione di raccolta dati e informazioni sui Wildlife Crime, un intenso scambio con i Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS), gli organi di Polizia, e le Procure, finalizzato a ripercorrere l’intera filiera che va dall’accertamento della commissione di un atto illecito contro la fauna e la flora selvatiche, sino all’applicazione della relativa sanzione. Quest’azione è fondamentale per individuare quante volte e per quali cause il processo di individuazione del responsabile, e di successiva punizione, viene interrotto o addirittura non viene avviato. In tal modo, nel successivo sviluppo del progetto, si potranno focalizzare e mettere in atto le singole azioni di formazione e sensibilizzazione delle Istituzioni e di pressione legislativa, volte a rimuovere gli ostacoli normativi, procedurali, operativi e culturali, che oggi rendono questi gravi illeciti sostanzialmente impuniti».
Secondo il Wwf, «Tra questi ostacoli, oltre alle sanzioni troppo ridotte e alla possibilità di evitare punizioni più gravi semplicemente pagando una somma di danaro che addirittura estingue il reato, vi è il bassissimo investimento in uomini e mezzi: si pensi alle Polizie Provinciali che, pur essendo dotate di personale altamente qualificato e di competenze specifiche in materia, sono state fortemente ridimensionate e in molti casi eliminate. Anche i Centri di Recupero Animali Selvatici spesso sono lasciati soli e privi di risorse a livello locale, sopravvivendo solo grazie ai volontari, nonostante svolgano una funzione pubblica importantissima che consiste non solo nella cura della fauna selvatica, ma anche nel monitoraggio del numero e della tipologia di episodi, spesso riconducibili ad eventi illeciti, e nella segnalazione alle Autorità».
Domenico Aiello, responsabile italiano del progetto Swipe, conclude: «ll Wwf Italia è da sempre in prima linea nella promozione della legalità ambientale grazie all’attività di vigilanza delle sue oltre 350 Guardie Volontarie e alla presenza nei principali processi contro i “criminali di Natura” garantita dagli avvocati del Panda ma oggi, grazie al progetto LIFE Swipe, può compiere un’azione ancor più importante nel contrasto ai crimini contro la vita selvatica E’ ingiusto che chi deliberatamente uccide aquile, lupi, squali, rettili o un qualsiasi altro animale protetto, oggi di fatto non paghi per il crimine commesso a danno dell’intera collettività. Purtroppo con la pandemia abbiamo scoperto sulla nostra pelle quanto un rapporto sbagliato con la natura possa essere estremamente rischioso per tutti. I cittadini percepiscono questo senso d’ingiustizia a cui corrisponde la consapevolezza dei bracconieri di farla franca, che li porta a reiterare queste condotte illecite e spesso molto redditizie. Lo Stato le regioni, nonostante in Italia gli atti di bracconaggio siano frequenti e spesso collegati ad altri gravi reati, e nonostante le richieste della Ue, continuano a non adottare misure idonee ad inasprire i controlli ed elevare le sanzioni. In molti casi, come avvenuto di recente in Lombardia, si prodigano addirittura per ridurre i livelli di tutela favorendo, di fatto, le illegalità. È giunto il momento di cambiare: la politica si svegli e stia dalla parte della natura, sostenendo chi ogni giorno opera per tutelarne il benessere, in primis le forze di polizia e la Magistratura».