Urgente fermare il declino degli impollinatori. Quadro di governance della biodiversità simile alla legge sul clima dell'Ue
Biodiversità, parlamento europeo: il 30% delle aree terrestri e marittime dell’Ue deve essere protetto
Obiettivi vincolanti per proteggere la fauna selvatica, la biodiversità urbana e gli esseri umani
[29 Maggio 2021]
Con 62 voti favorevoli, 4 contrari e 12 astensioni, la Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo ha adottato la posizione sulla “Strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nelle nostre vite”, , evidenziando che per migliorare la biodiversità in Europa «È necessaria una legge sulla biodiversità dell’Ue per stabilire il quadro di governance della biodiversità fino al 2050».
Il relatore, il socialista spagnolo César Luena, ha commentato: «Chiediamo una legge dell’Ue sulla biodiversità simile alla legge sul clima dell’UE , per stabilire il quadro di governance fino al 2050 per proteggere la biodiversità, compresi obiettivi vincolanti per il 2030. Sono soddisfatto che abbiamo approvato tutti i principali obiettivi della proposta della Commissione e che abbiamo sostenuto la creazione di un piano di ripristino della natura dell’Ue per ripristinare almeno il 30% della terra e del mare dell’Ue. C’è stato anche un ampio sostegno per una legge per proteggere e utilizzare il suolo in modo sostenibile e per un piano per affrontare congiuntamente le crisi del clima e della biodiversità».
In un comunicato del Parlamento europeo si legge: «Poiché la natura sta declinando a livello globale a un ritmo senza precedenti con un milione su otto milioni di specie stimate minacciate di estinzione (IPBES), i deputati accolgono con favore l’ambizione nella strategia dell’Ue sulla biodiversità di garantire che entro il 2050 gli ecosistemi del mondo siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti».
Ma gli eurodeputati «Si rammaricano fortemente che l’Ue non abbia raggiunto gli obiettivi di biodiversità del 2020» e affermano che «La nuova strategia deve affrontare adeguatamente tutti e cinque i principali fattori di cambiamento della natura: cambiamenti nell’uso del suolo e del mare; sfruttamento diretto degli organismi; cambiamento climatico; inquinamento e specie aliene invasive». Insistendo sul fatto che «E’ necessario mobilitare 20 miliardi di euro all’anno per l’azione sulla biodiversità in Europa».
I deputati europei chiedono anche che la 15esima conferenza delle parti della Convention on Biological Diversity (COP15 CBD) dell’Onu che si terrà a Kunming, in Cina, a ottobre e che stabilirà il quadro di azione per la biodiversità globale fino al 2030, approvi «Un Accordo di Parigi per la biodiversità».
I parlamentari europei fanno notare che «Sebbene l’Ue disponga della più grande rete mondiale di aree protette, è ancora necessario un piano di ripristino della natura dell’Ue» e ribadiscono l’appello approvato per alzata di mano dal Parlamento europeo lo scorso gennaio affinché almeno il 30% della terra e del mare dell’Unione europea debbano essere protetti entro il 2030 e che almeno un terzo di queste aree , comprese tutte le restanti foreste primarie e vetuste dell’Ue, dovrebbero essere rigorosamente protette e lasciate sostanzialmente indisturbate.
Secondo gli eurodeputati, «Lo “stato di conservazione favorevole” dovrebbe essere raggiunto per tutte le specie e gli habitat protetti e in almeno il 30% di quelli che attualmente non lo hanno dovrebbe diventare favorevole o mostrare una forte tendenza positiva in quella direzione». Inoltre, invitano l’Unione europea a guidare gli sforzi per porre fine al commercio di specie in via di estinzione e delle loro parti.
Gli euro deputati sostengono «La creazione di una piattaforma europea per l’inverdimento urbano e obiettivi vincolanti sulla biodiversità urbana, come una quota minima di tetti verdi sui nuovi edifici e il divieto dell’uso di pesticidi chimici» e «Si oppongono alla riautorizzazione del glifosato dopo il 31 dicembre 2022», ricordando la loro richiesta di rivedere urgentemente l’iniziativa dell’Ue sugli impollinatori per includere un ambizioso quadro di monitoraggio degli impollinatori a livello dell’Ue con obiettivi e indicatori chiari per fermare il declino degli impollinatori, che sono fondamentali per la ambiente e sicurezza alimentare».
La plenaria del Parlamento europeo voterà su questa risoluzione nella prossima sessione del 7 – 10 giugno.
Soddisfatta l’europarlamentare verde italiana Eleonora Evi: «Buone notizie dal Parlamento europeo: con il voto di ieri abbiamo fatto un passo importante per tutelare la biodversità, ridurre il rischio di future pandemie e affrontare la crisi climatica. Abbiamo chiesto a gran voce alla Commissione obiettivi vincolanti per far sì che entro il 2050 gli ecosistemi vengano ripristinati e adeguatamente protetti. Tra le nostre richieste: riduzione dei pesticidi del 50% entro il 2030; destinazione di un quarto dei terreni agricoli all’agricoltura biologica entro il 2030; proposta di una legge sulla biodiversità entro il 2022; istituzione di un gruppo europeo di esperti indipendenti per valutare la coerenza delle misure europee con l’ambizione della strategia sulla biodiversità.
La Evi scrive sulla sua pagina Facebook che per lei ci sono due ulteriori motivi di soddisfazione: «L’adozione del mio emendamento che chiede di stabilire un importante obiettivo di riduzione della luce artificiale notturna per fermare l’inquinamento luminoso, e il sostegno del testo al programma Erasmo Verde, in linea con la proposta di istituire un servizio ambientale europeo sia in Italia che a livello Ue. Ora avanti tutta perché i target posti da Green Deal non restino parole al vento e diventino vincolanti!»