E’ ufficiale: il mega-oledotto Keystone XL Tar Sands non verrà mai costruito
TC Energy ritira il progetto dopo la revoca del permesso da parte di Biden. Esultano gli ambientalisti Usa
[10 Giugno 2021]
Ieri, 13 anni dopo aver presentato la sua prima proposta, TC Energy ha annunciato che «Dopo una revisione completa delle sue opzioni e consultandosi con il suo partner, il governo di Alberta, ha terminato il Keystone XL Pipeline Project».
TC Energy Corporation ricorda che «Le attività di costruzione per far avanzare il Progetto sono state sospese a seguito della revoca del suo permesso presidenziale il 20 gennaio 2021. La compagnia continuerà a coordinarsi con le autorità di regolamentazione, le parti interessate e i gruppi indigeni per soddisfare i propri impegni ambientali e normativi e garantire una conclusione sicura e l’uscita dal Progetto».
Il presidente e amministratore delegato di TC Energy, François Poirier, ha fatto buon viso a cattivo gioco: «Apprezziamo le solide relazioni che abbiamo costruito attraverso lo sviluppo di questo progetto e l’esperienza che abbiamo acquisito. Restiamo grati alle numerose organizzazioni che hanno sostenuto il progetto e che avrebbero condiviso i suoi benefici, compresi i nostri partner, il governo dell’Alberta e Natural Law Energy, i nostri clienti, i sindacati dei costruttori di oleodotti, le comunità locali, i gruppi indigeni, i funzionari eletti, i proprietari terrieri , il governo del Canada, appaltatori e fornitori, associazioni di settore e i nostri dipendenti. Attraverso questo processo, abbiamo sviluppato significative opportunità di equità indigena e un piano unico nel suo genere e leader del settore per gestire il l’oleodotto con emissioni net zero per tutto il suo ciclo di vita. Continueremo a identificare opportunità per applicare questo livello di ingegnosità in tutta la nostra attività in futuro, inclusa la nostra attuale valutazione del potenziale per alimentare le risorse statunitensi esistenti con energia rinnovabile».
In realtà, come ricorda Sierra Club, la più grande, diffusa e autorevole associazione ambientalista Usa, «Il Keystone XL avrebbe trasportato 830.000 galloni al giorno del petrolio più sporco del pianeta dalle sabbie bituminose dell’Alberta attraverso Montana, South Dakota e Nebraska, minacciando lungo la il percorso terreni agricoli, risorse idriche critiche e habitat della fauna selvatica. Da quando è stato proposto nel 2008, il gasdotto ha dovuto affrontare una massiccia opposizione da parte di proprietari terrieri, tribù e comunità lungo il percorso proposto e a livello nazionale. Una delle prime azioni del presidente Biden in carica è stata la revoca del “permesso presidenziale” illegale di Trump per il progetto».
Il direttore esecutivo del Sierra Club, Michael Brune, canta vittoria: «Per 13 anni, un movimento internazionale di comunità di prima linea negli Stati Uniti e in Canada, leader indigeni e ambientalisti hanno combattuto in ogni momento contro questo terribile progetto proposto. Oggi possiamo dire ancora una volta che i nostri sforzi sono stati un successo clamoroso. La fine di Keystone XL è una testimonianza di ciò che possiamo realizzare quando ci uniamo con l’obiettivo condiviso di proteggere le nostre comunità, la nostra acqua pulita e il clima. Questa è una grande vittoria per il nostro movimento, e non sarà l’ultima. Continueremo a lavorare instancabilmente per ripristinare il diritto di ogni comunità all’aria pulita, all’acqua pulita e a un clima sano e sostenibile, iniziando assicurandoci che i distruttivi gasdotti Line 3 e Dakota Access incontrino la stessa sorte del Keystone XL».
Esulta anche Anthony Swift, direttore del Canada Project del Natural Resources Defense Council: «Questo è un giorno fantastico per l’acqua pulita, le comunità sicure e il nostro clima. L’era della costruzione di oleodotti per combustibili fossili senza controllo del loro potenziale impatto sui cambiamenti climatici e sulle comunità locali è finita. Keystone XL è stata una pessima idea fin dall’inizio. E’ tempo di accelerare la nostra transizione verso le fonti di energia pulita che alimenteranno un futuro prospero».