Terna, nell’ultimo mese il 38% dell’elettricità consumata in Italia è arrivata dalle rinnovabili

A luglio crescono eolico, idrico e geotermia, mentre è in calo la fonte fotovoltaica

[12 Agosto 2021]

Secondo le analisi di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, a luglio la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 30,3 miliardi di kWh, coperta per il 38% dalle fonti rinnovabili.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (26,1 miliardi di kWh) ha registrato una crescita dello 0,3% rispetto a luglio 2020. In aumento le seguenti fonti: eolica (+44,9%), idrica (+6,7%), geotermica (+1,5%); in flessione la fonte fotovoltaica (-7,8%) e la termica (-2,6%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +43,9% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+30,7%) e di una riduzione dell’export (-50,8%).

Più in generale, Terna rileva consumi elettrici in crescita: il valore di fabbisogno è in aumento del 4,9% rispetto ai volumi di luglio 2020, anche se c’è ancora un distacco rispetto al’era pre-covid. A luglio 2021 il fabbisogno elettrico risulta in calo del 2,1% rispetto a luglio 2019 (in termini rettificati il valore non cambia), mentre valore dei primi sette mesi del 2021 è in flessione del 2% rispetto all’omologo periodo del 2019 (-1,8% rettificato).

A confermare la risalita sono invece i consumi industriali, che già registrano un sostanziale ritorno ai livelli pre-covid, grazie alla crescita di quasi tutti i settori monitorati da Terna.

L’indice Imcei elaborato dal gestore – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – conferma anche per questo mese il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-covid: l’indice risulta in crescita del 10,3% rispetto a luglio 2020 e del 2,1% rispetto a luglio 2019.

In particolare, incremento a doppia cifra per i settori della siderurgia e della meccanica, più contenuta la crescita dei metalli non ferrosi; in flessione, invece, i mezzi di trasporto e i materiali da costruzione.