La Commissione Ue pronta a emettere 250 miliardi di euro di obbligazioni verdi NextGenerationEU
Entro la fine del 2026 l’Ue punta a emettere fino a 250 miliardi di euro di obbligazioni verdi
[8 Settembre 2021]
La Commissione europea ha adottato un quadro per le obbligazioni verdi sottoposto a valutazione indipendente, facendo così un passo avanti verso l’emissione di obbligazioni verdi per un valore fino a 250 miliardi di euro, pari al 30 % dell’emissione totale di NextGenerationEU.
La Commissione Ue ricorda che «NextGenerationEU è uno strumento temporaneo per la ripresa del valore di circa 800 miliardi di euro a prezzi correnti per sostenere la ripresa dell’Europa dalla pandemia di coronavirus e contribuire a costruire un’Europa più verde, più digitale e più resiliente».
Per finanziare NextGenerationEU, la Commissione europea reperirà sui mercati dei capitali, per conto dell’Ue, fino a circa 800 miliardi di euro entro la fine del 2026. 421,5 miliardi di € disponibili principalmente per sovvenzioni (nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri programmi di bilancio dell’Ue); 385,2 miliardi di € per prestiti. Ciò si tradurrà in un volume di prestiti pari in media a circa 150 miliardi di € all’anno».
Il nuovo quadro fornisce a chi investe in obbligazioni verdi la certezza che i fondi mobilitati saranno destinati a progetti verdi e che la Commissione riferirà in merito al loro impatto ambientale. A ottobre la Commissione Ue procederà alla prima emissione di obbligazioni verdi nel rispetto delle condizioni di mercato.
L’attuale quadro per le obbligazioni verdi NextGenerationEU è stato elaborato in linea con i principi delle obbligazioni verdi dell’International Capital Market Association (ICMA), uno standard di mercato per questo tipo di obbligazioni. In linea con la prassi abituale, è stato sottoposto alla revisione dell’agenzia di rating ESG Vigeo Eiris, società di Moody’s ESG Solutions, che ritiene il quadro conforme ai principi delle obbligazioni verdi dell’ICMA, coerente con la più ampia strategia ESG (ambientale, sociale e di governance) dell’Ue e un valido contributo alla sostenibilità.
Il quadro è stato allineato, per quanto possibile, alla norma Ue per le obbligazioni verdi. La proposta relativa a tale norma è stata presentata dalla Commissione nel luglio 2021, con un successivo processo di codecisione al Parlamento europeo e al Consiglio cui seguirà un periodo di attuazione prima dell’entrata in vigore. L’allineamento alla norma si coglie ad esempio dal fatto che una parte degli investimenti ammissibili nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il principale strumento per guidare la ripresa in Europa, ha incorporato i criteri di vaglio tecnico della tassonomia dell’Ue.
Secondo la Commissione Ue, «L’attuale quadro di riferimento dimostra alla comunità degli investitori come i fondi raccolti dall’emissione di obbligazioni verdi NextGenerationEU saranno utilizzati per conseguire obiettivi verdi.Più concretamente, i proventi delle obbligazioni verdi NextGenerationEU finanzieranno la quota di spesa pertinente per il clima nel dispositivo per la ripresa e la resilienza. Ogni Stato membro deve destinare almeno il 37 % del proprio piano nazionale di ripresa e resilienza – la tabella di marcia per spendere i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza – a investimenti e riforme pertinenti per il clima, e molti Stati membri prevedono di fare di più di quanto richiesto. In base alle norme del dispositivo per la ripresa e la resilienza, gli Stati membri riferiranno alla Commissione in merito alle spese verdi effettuate. La Commissione utilizzerà tali informazioni per mostrare agli investitori come i proventi delle obbligazioni verdi siano stati utilizzati per finanziare la transizione verde.
Il commissario Ue per il bilancio e l’amministrazione, Johannes Hahn, ha evidenziato che «L’intenzione dell’UE di emettere fino a 250 miliardi di euro di obbligazioni verdi da qui alla fine del 2026 ci farà diventare il più grande emittente di obbligazioni verdi al mondo. Questo è anche un segno del nostro impegno a favore della sostenibilità e pone la finanza sostenibile al centro dello sforzo di ripresa dell’Ue».
Come annunciato nei mesi scorsi, la Commissione ha anche riesaminato il suo piano per il finanziamento della ripresa nel 2021 e ha «confermato l’intenzione di emettere quest’anno obbligazioni a lungo termine per un totale di circa 80 miliardi di €, da integrare con decine di miliardi di euro di buoni dell’Ue a breve termine.
La Commissione emetterà i buoni dell’Ue esclusivamente mediante aste, che dovrebbero iniziare il 15 settembre. Ne saranno organizzate in linea di massima due al mese per i buoni dell’Ue, il primo e il terzo mercoledì. Il programma della messa all’asta sarà utilizzato anche per le obbligazioni, in aggiunta alle emissioni sindacate. In base al calendario delle emissioni pubblicato oggi, la Commissione organizzerà di norma un’asta e un’emissione sindacata al mese per le obbligazioni».
Hahn ha aggiunto: «Il fatto che il piano di finanziamento originale per il 2021 sia stato confermato è indice dell’eccellente lavoro di pianificazione e preparazione svolto finora. Il lancio della nostra piattaforma d’asta è un’altra importante notizia, che farà crescere ulteriormente l’attrattiva dei prestiti dell’Ue e avrà un impatto duraturo sui mercati dei capitali dell’Ue».
La comunicazione delle informazioni sarà articolata in 9e categorie, con la parte preponderante rappresentata dall’energia pulita, dall’efficienza energetica e dai trasporti puliti.
In linea con la prassi abituale, il quadro riferirà sia sull’assegnazione che sull’impatto. Per quanto riguarda l’assegnazione, la Commissione Ue utilizzerà i dati forniti dagli Stati membri sulla spesa per i progetti verdi. Un revisore esterno indipendente verificherà i dati relativi all’assegnazione.
Le informazioni sull’impatto saranno invece elaborate dai servizi della Commissione, che si avvarrà delle ampie competenze interne all’istituzione. Queste informazioni consentiranno agli investitori di NextGenerationEU di valutare gli effetti positivi dei loro investimenti. Per garantire la significatività, l’imparzialità e l’accuratezza dei dati sull’impatto, la Commissione europea farà ricorso alla consulenza di esperti indipendenti. Su tale base la Commissione comunicherà come i proventi delle obbligazioni verdi NextGenerationEU siano stati assegnati a diverse categorie di investimento e Stati membri.