La Commissione Ue propone un caricabatteria standardizzato per i dispositivi elettronici

Una proposta per limitare sia i rifiuti elettronici sia i disagi per i consumatori

[23 Settembre 2021]

Nel 2020 sono stati venduti nell’UE circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. I consumatori possiedono in media circa tre caricabatteria per telefoni cellulari e ne usano due regolarmente. Ciononostante il 38% dei consumatori dichiara di aver incontrato difficoltà almeno una volta nel ricaricare il proprio telefono cellulare perché i caricabatteria disponibili erano incompatibili. La situazione è fonte non solo di disagi ma anche di costi per i consumatori, che spendono circa 2,4 miliardi di € l’anno per acquistare caricabatteria separati non compresi nell’acquisto dei dispositivi elettronici. Le stime indicano inoltre che i caricabatteria smaltiti e non utilizzati rappresentano fino a 11 000 tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno.

Oggi la Commissione europea ha compiuto quello che ritiene «Un passo importante per affrontare il problema dei rifiuti elettronici e dei disagi causati ai consumatori dall’esistenza di caricabatteria diversi e incompatibili per i dispositivi elettronici».

Secondo la vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale, Margrethe Vestager, «I consumatori europei hanno subito troppo a lungo il disagio di dover accumulare diversi caricabatteria incompatibili. Abbiamo lasciato all’industria molto tempo per trovare una soluzione, ma ora è giunto il momento di agire a livello legislativo per promuovere caricabatteria standardizzati. Si tratta di un vantaggio importante per i consumatori e per l’ambiente, in linea con le nostre ambizioni in materia di transizione verde e digitale».

La Commissione Ue  sottolinea che «Anni di collaborazione con gli operatori del settore per promuovere un approccio volontario hanno già permesso di ridurre il numero di caricabatteria per telefoni cellulari da 30 a 3 nell’ultimo decennio, senza tuttavia giungere a una soluzione completa. La Commissione presenta ora una proposta normativa volta ad adottare una soluzione di ricarica standardizzata per tutti i dispositivi interessati».

Con la proposta di revisione della direttiva sulle apparecchiature radio presentata oggi, «Le porte di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida saranno armonizzate: le porte USB-C diventeranno il formato standard per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili e le console portatili per videogiochi». La Commissione propone anche di «Separare la vendita dei caricabatteria da quella dei dispositivi elettronici, con maggiori vantaggi per i consumatori e una riduzione dell’impronta ambientale associata alla produzione e allo smaltimento dei caricabatteria, sostenendo in tal modo la transizione verde e digitale».

Ecco in sintesi le proposte della Commissione europea: Armonizzare le porte di ricarica per i dispositivi elettronici: il formato standard sarà l’USB-C. I consumatori potranno in tal modo ricaricare i loro dispositivi con lo stesso caricabatteria USB-C, indipendentemente dal marchio del dispositivo; Armonizzare la tecnologia di ricarica rapida, contribuendo da un lato a evitare che i produttori limitino senza motivo la velocità di ricarica e dall’altro a garantire che la velocità di ricarica sia la stessa quando si usa un qualsiasi caricabatteria compatibile con un dispositivo; Vendere i caricabatteria e i dispositivi elettronici separatamente: i consumatori potranno comprare un nuovo dispositivo elettronico anche senza un nuovo caricabatteria, con la conseguente limitazione del numero di caricabatteria superflui o inutilizzati. Si stima che, diminuendo la produzione e lo smaltimento di nuovi caricabatteria, la quantità di rifiuti elettronici si ridurrebbe di quasi mille tonnellate l’anno; Informare meglio i consumatori: i produttori dovranno fornire informazioni pertinenti sulle prestazioni di ricarica, indicando tra l’altro la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest’ultimo supporta la ricarica rapida. Ciò permetterà ai consumatori di verificare con maggiore facilità se i caricatori che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile. In combinazione con le altre misure, questo permetterà ai consumatori di limitare il numero di nuovi caricabatteria acquistati, con un risparmio di 250 milioni di € l’anno spesi finora per l’acquisto di caricabatteria superflui.

La revisione della direttiva sulle apparecchiature radio rientra nell’azione più ampia della Commissione volta ad affrontare la questione della sostenibilità dei prodotti, in particolare dei dispositivi elettronici sul mercato dell’UE, che sarà al centro di una prossima proposta sui prodotti sostenibili.

La proposta avanzata oggi dalla Commissione Ue dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione). Un periodo transitorio di 24 mesi dalla data di adozione darà all’industria un ampio margine di tempo per adeguarsi alle nuove prescrizioni prima della loro entrata in applicazione.

Il commissario Ue per il mercato interno, Thierry Breton, ha concluso: «I caricabatteria alimentano tutti i nostri dispositivi elettronici più essenziali. Con l’aumento del numero dei dispositivi, cresce anche il numero dei caricabatteria venduti che sono incompatibili o superflui. Con la nostra proposta mettiamo fine a questa situazione. I consumatori europei potranno utilizzare un caricabatteria unico per tutti i dispositivi elettronici portatili: un passo importante per aumentare la comodità e ridurre i rifiuti»