Il TAR Lombardia annulla alcune parti del calendario venatorio regionale
Divieto di caccia alle specie tortora, pavoncella e moretta e bocciati altri regali all’estremismo venatorio
[11 Ottobre 2021]
Accogliendo il ricorso della Lega Abolizione Caccia (LAC) il TAR della Lombardia ha emesso oggi una sentenza che (n. 2203) che annullato alcune parti del calendario venatorio regionale emanato dalla Giunta regionale lombarda e duramente criticato dalle associazioni animaliste e ambientaliste.
La LAC esulta ed evidenzia che «Per effetto della “sentenza breve”, immediatamente esecutiva e che non necessita di ulteriori atti o comunicazioni applicative, è stato disposto, a causa della “mancanza di congrue motivazioni” nel provvedimento: il divieto di caccia alle specie tortora, pavoncella e moretta, per sfavorevole stato di conservazione; il posticipo dell’apertura della caccia all’allodola al 1 ottobre; la chiusura anticipata della caccia al 20 gennaio (anziché 31 gennaio) alle specie tordo bottaccio, cesena e tordo sassello; la anticipazione della chiusura della caccia alla quaglia al 31 ottobre; per la caccia alla coturnice, bloccata, vanno preliminarmente adottate misure di gestione secondo un piano di gestione nazionale».
Le associazioni venatorie ANUU, Federcaccia, Enalcaccia, ACLLibera Caccia, che si erano costituite in giudizio, sembrano aver perso su tutti i fronti, anche se, come evidenzia la LAV, «Durante l’udienza di merito sul provvedimento di sospensione, i legali della Regione e delle associazioni venatorie, tutti schierati contro la Lac, hanno presentato centinaia di
pagine di controdeduzioni prive di qualsiasi validità scientifica e giuridica per difendere l’ennesima stagione di caccia fuori dalle regole, dalla scienza e dalla decenza. Il risultato è stato ancora una volta un successo, vale a dire il rigetto parziale delle tesi regionali e di un calendario approvato un giorno prima dall’apertura della caccia che ha ancora una volta aperto gli spari a specie in grave declino che dovrebbero essere rigorosamente tutelate».
La LAC, che ha più volte denunciato la sollecitudine della giunta di centro-destra lombarda ad accogliere le richieste dell’estremismo venatorio (uno dei bacini di consenso di Lega e Fratelli d’Italia) ironizza:«Siamo grati all’assessore regionale Rolfi, la cui manifesta impreparazione, eludendo platealmente i pareri scientifici obbligatori dell’ISPRA, ha contribuito non poco a questo importante risultato di tutela della fauna selvatica nel contesto lombardo, anche a fronte delle forti pressioni di piccole corporazioni egoiste».
Quindi, ancora una volta per la Regione Lombardia è tutto da rifare, ma la LAC spera che «La nuova sconfitta induca finalmente a lasciar perdere le forzature legali e i regali indecenti che in Lombardia sembrano premiare solo una categoria: quella dei cacciatori».