Le infrastrutture definiscono come sarà il nostro clima

Sono responsabili del 79% di tutte le emissioni di gas serra e dell'88% di tutti i costi di adattamento

[12 Ottobre 2021]

Il  nuovo rapporto  “Infrastructure for climate action”, pubblicato da United Nations Office for Project Services (UNOPS, United Nations environment programme (Unep) e università di Oxford in vista della 26esima Conferenza delle parti Onu sui cambiamenti climatici (COP26 Unfccc), chiede «Un cambiamento radicale nel modo in cui i governi pianificano, forniscono e gestiscono le infrastrutture», sottolineando «Il ruolo spesso trascurato che le infrastrutture svolgono nella lotta al cambiamento  e negli sforzi di mitigazione e adattamento».

Lo studio alla base del rapporto esamina in dettaglio l’influenza delle infrastrutture sull’azione climatica nei settori dell’energia, dei trasporti, dell’acqua, dei rifiuti solidi, delle comunicazioni digitali e dell’edilizia e i  risultati evidenziano che «Le infrastrutture sono responsabili del 79% di tutte le emissioni di gas serra, nonché dell’88% di tutti i costi di adattamento e quindi il settore è di fondamentale importanza per rispettare l’Accordo di Parigi e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Commentando il rapporto, la direttrice esecutiva dell’Unep Inger Andersen, ha evidenziato che «Mentre cerchiamo di colmare il gap infrastrutturale e migliorare la qualità della vita delle persone ovunque, è fondamentale investire in infrastrutture sostenibili che si adattino alle future condizioni climatiche incerte; contribuisce alla decarbonizzazione dell’economia; protegge la biodiversità e riduce al minimo l’inquinamento. Le infrastrutture sostenibili sono l’unico modo in cui possiamo garantire che le persone, la natura e l’ambiente prosperino insieme»..

Il rapporto invita i governi a «Considerare le infrastrutture un settore prioritario per l’azione climatica» e chiede anche «Una pianificazione unificata per affrontare le emissioni delle infrastrutture».

Gli autori del rapporto sostengono che «Per affrontare il cambiamento climatico, i governi devono ripensare radicalmente il modo in cui le infrastrutture sono pianificate, consegnate e gestite al fine di renderle adatte a un futuro low-carbon e resiliente».

Presentando “Infrastructure for climate action”, il vicesegretario generale dell’Onu e direttrice esecutiva dell’UNOPS, Grete Faremo, ha ricordato che «Il nostro mondo sta affrontando un’emergenza climatica, con cambiamenti senza precedenti, che si intensificano e, in alcuni casi, irreversibili. C’è ancora tempo per agire, ma dobbiamo farlo con urgenza. Questo rapporto evidenzia che sono necessari cambiamenti radicali nel modo in cui affrontiamo le infrastrutture per fermare gli effetti peggiori del cambiamento climatico. In definitiva, è fondamentale che lo facciamo bene poiché le decisioni infrastrutturali prese oggi determineranno la qualità del nostro futuro comune».

Il rapporto presenta anche alcuni dei passaggi chiave che i professionisti possono intraprendere per garantire che i progetti infrastrutturali includano misure di adattamento e mitigazione del clima, mirando allo stesso tempo alla sostenibilità a lungo termine. Concentrandosi su esempi nazionali, mette in evidenza i progetti infrastrutturali che hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi nazionali in materia di clima e sviluppo.

Jim Hall, professore di rischio climatico e ambientale all’università di Oxford, conclude: «La questione centrale non è se abbiamo bisogno di infrastrutture, ma come possono essere fornite in modi che siano sostenibili, resilienti e compatibili con un futuro net zero. Non esiste una risposta semplice alla domanda su come fornire infrastrutture compatibili con il clima. Richiede una miriade di scelte, dal momento in cui un progetto infrastrutturale viene concepito per la prima volta, fino alla fine della sua vita quando viene dismesso o riutilizzato».