Raee, questi sconosciuti: gli italiani non sanno di che rifiuti si tratta, né come gestirli

Arienti (Erion): «È evidente che c’è ancora un lavoro di sensibilizzazione e di comunicazione da fare se vogliamo raggiungere il target fissato dall’Europa»

[14 Ottobre 2021]

Il sondaggio Raee, economia circolare e cambiamento Climatico. Una ricognizione dei livelli di conoscenza dei cittadini, delle loro opinioni e comportamenti, presentato oggi da Erion e Ipsos in occasione della Giornata mondiale dedicata ai rifiuti elettronici, mostra in modo plastico quanto sia urgente investire in buona informazione e comunicazione ambientale per avviare a recupero quest’importante frazione di rifiuti.

In Italia infatti un cittadino su due ancora neanche conosce il significato della parola Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), con un gap che addirittura aumenta quando si parla di piccoli elettrodomestici come stampanti, monitor, microonde, tostapane ecc.

Eppure il 40% degli intervistati dichiara di avere almeno 1-2 Raee in casa da smaltire (il 18% tra i 3 e i 5), ma l’81% sa come conferirli correttamente all’isola ecologica.

In compenso due terzi degli intervistati sa che, acquistando un nuovo elettrodomestico, è possibile richiedere il ritiro gratuito dell’apparecchiatura equivalente di cui ci si vuole disfare, tramite il cosiddetto “Ritiro 1 contro 1”, ma solo il 36% se ne avvale.

Meno noto (usato solo dal 18%) invece è il “Ritiro 1 contro 0”, ovvero la possibilità da parte del cittadino di conferire gratuitamente, anche senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto, i Raee più piccoli (fino a 25 cm di dimensione massima) presso i punti vendita più grandi (con superfici dedicate alla vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche superiori a 400 mq): il 55% infatti non ne ha mai sentito parlare.

«Nelle case degli italiani è ancora alto il numero delle Apparecchiature elettriche ed elettroniche non più utilizzate o non più funzionanti: il 67% degli intervistati dichiara di averne diverse chiuse nei cassetti o dimenticate nelle cantine – afferma il direttore di Erion, Giorgio Arienti – È evidente che c’è ancora un lavoro di sensibilizzazione e di comunicazione da fare se vogliamo raggiungere il target fissato dall’Europa, ovvero una raccolta annuale di circa 10 kg/abitante (oggi siamo a poco più di 6 kg). Se da un lato molti cittadini sanno di potersi avvalere delle isole ecologiche, dall’altro non si è ancora diffusa l’abitudine di consegnare il piccolo elettrodomestico da buttare (rasoi, cellulari, sigarette elettroniche, sveglie, ecc) al negoziante».

Una mancanza di consapevolezza che, peraltro, non si ferma solo al perimetro dei Raee: il 60% degli intervistati non conosce il significato di economia circolare (il 50% lo ritiene addirittura un concetto complicato e difficile da comprendere per le persone comuni, oltre che un processo costoso che mette a rischio molti posti di lavoro), e per la neutralità climatica va anche peggio, essendo un concetto conosciuto solo nel 20% dei casi.