Abruzzo: un orso investito e ucciso sull’A25

Wwf: «Inaccettabile perdere la sfida per la salvezza dell’orso a causa dell’inerzia di enti e istituzioni»

[19 Ottobre 2021]

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) ha reso noto che «Questa notte alle ore 3:00 circa è stato investito un orso bruno marsicano sulla carreggiata della A25 in direzione Pescara al Km 94+700 ricompreso tra gli svincoli di Avezzano e Celano. Il veicolo che ha impattato con l’animale che si presume essere di grosse dimensioni ha proseguito senza fermarsi. L’orso, un maschio subadulto di 3-4 anni, non era marcato né radiocollarato. Solo dai risultati delle analisi genetiche, che arriveranno non prima di un mese, sarà possibile comprendere se l’orso era già stato geneticamente censito dai tecnici del Parco e dalla rete di monitoraggio».

Dall’esame necroscopico svolto da Stefania Salucci dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, e da veterinario del Parco Leonardo Gentile, risulta che l’orso ha riportato gravi traumi addominali e toracici, inoltre aveva fratture a entrambi i femori e al bacino».

Secondo il PNALM. «Il triste e doloroso accaduto di questa notte purtroppo ha materializzato, nuovamente, il rischio che da anni il Parco, insieme ad associazioni ambientaliste, denuncia lungo i tratti autostradali di competenza di Strada dei Parchi S.p.a., visto che, con quello di stanotte, sono tre gli orsi investiti e uccisi sulla A24/A25: uno nel lontano 1991 a Cocullo e uno nel 2013 a Torninparte».

L’Ente Parco ricorda che «Nel corso della primavera 2021, dopo aver ricevuto la segnalazione che l’orsa Amarena e i suoi quattro cuccioli avevano nuovamente attraversato l’autostrada, nel medesimo tratto tra Pescina e Carrito, dove nel 2017 era stata accertato il passaggio di almeno un orso grazie ai dati del collare GPS, il Parco è tornato sulla questione sollecitando nuovamente Strada dei Parchi all’adozione di misure adeguate a ridurre il rischio di incidenti e prevenire episodi come quello di stanotte.  A supporto delle iniziative di tutela si è attivata tempestivamente anche la Prefettura di L’Aquila che il 15 aprile di quest’anno ha convocato tutti i soggetti coinvolti richiedendo a Strada dei Parchi un intervento d’urgenza per risolvere definitivamente la situazione. (https://www.facebook.com/parcoabruzzo/posts/3870057769697992).  Il Parco, dal canto suo, ha interloquito in maniera incessante con tutte le autorità competenti in materia mettendo a disposizione le sue competenze e fornendo anche a Strada dei Parchi uno stralcio di progetto che prevedeva la messa in sicurezza di tutto il tratto della A25 a ridosso di Carrito. Strada dei Parchi ha risposto provvedendo alla progettazione di un intervento di messa in sicurezza di circa 87 km lungo la A24 e A25, ora all’approvazione del Commissario Straordinario di Strada dei Parchi. (https://www.facebook.com/parcoabruzzo/posts/4169313133105786). Ovviamente le tempistiche di realizzazione per un intervento di tali proporzioni non possono essere immediate. Per questo, e per tutelare nell’immediato la popolazione di orso marsicano, in poche settimane il Parco metteva in sicurezza, sostenendone i costi, 4 Km di tratto autostradale con una recinzione elettrica di 2 metri di altezza ( https://www.facebook.com/parcoabruzzo/videos/483003142899175/ ). L’intervento è stato realizzato all’altezza dell’Area di Servizio di Rivoli Nord, in corrispondenza di Carrito. Un intervento di urgenza volto a tutelare la famiglia di orsi (Amarena con i suoi 4 cuccioli) più seguita d’Italia in una zona geografica che si posiziona tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale del Velino-Sirente».

Il PNALM sottolinea che «L’incidente di questa notte è avvenuto a più di 21 Km di distanza dal luogo dell’intervento di aprile, ma in un’area che sarà interessata dalla messa in sicurezza definitiva. Quanto avvenuto sottolinea ancora una volta, semmai ce ne sia il bisogno, l’importanza e l’urgenza con la quale deve essere messa in sicurezza l’autostrada A24/A25, per il bene delle persone e della fauna selvatica».

Laconico il commento dell’associazione Salviamo l’Orso: «Un altro orso investito ed ucciso in autostrada. Gli anni , i mesi passano e niente cambia nonostante le tante chiacchiere ed i buoni propositi che nulla costano a Strada dei Parchi ed enti preposti ( ANAS , Regione) e gli ultimi orsi d’Abruzzo continuano a morire. Attendiamo le solite dichiarazioni di circostanza infarcite di lacrime di coccodrillo!»

Sulla vicenda interviene anche il Wwf che evidenzia che l’investimento che è costato la vita al giovane orso è avvenuto nel tratto di A25 tra Avezzano e Celano, in una delle aree chiave per la sopravvivenza e l’espansione di questa specie: «L’Autostrada dei Parchi attraversa corridoi ecologici fondamentali per l’orso. La messa in sicurezza delle barriere protettive dovrebbe essere una priorità. Negli ultimi anni sono state diverse le segnalazioni di attraversamenti dell’autostrada da parte di cervi, lupi e orsi su diversi tratti di A24 e A25. È evidente che le barriere non sono adeguate e presentano punti di rottura, dove gli animali selvatici passano, mettendo a serio rischio anche la vita degli automobilisti. Si promettono interventi da tempo, si fanno piccoli lavori marginali, ma l’Autostrada dei Parchi non può ancora ritardare investimenti necessari ad adottare misure di prevenzione, in grado di rendere la percorrenza più sicura sia per gli automobilisti che per le specie selvatiche. Già lo scorso anno l’A25 fu attraversata dall’orsa Amarena e dai suoi 4 cuccioli, e la tragedia fu evitata per miracolo. Miracolo che non accadde invece nel 2013, quando un giovane orso fu investito e ucciso sull’A24 all’altezza di Tornimparte. Nel 2021 non è accettabile perdere uno degli ultimi orsi marsicani per la noncuranza di enti e istituzioni».

Il Panda denuncia che «A causa di inadempienze e ritardi nel mettere in atto i corretti accorgimenti per evitare eventi simili stiamo portando la popolazione dell’orso più raro d’Europa, simbolo della biodiversità italiana, verso l’estinzione. Dei 129 orsi rinvenuti morti tra il 1970 e il 2021, solo il 20% è deceduto per cause naturaliL’80% delle mortalità è invece causata, direttamente o indirettamente, dall’uomo. Sono ben 13 gli orsi morti per investimento stradale in questi ultimi decenni, ed è inaccettabile che gli enti gestori ancora oggi siano reticenti a mitigare il rischio per la fauna e gli automobilisti, mettendo in sicurezza i tratti di loro competenza. Una media di 2,5 orsi deceduti all’anno, un numero purtroppo drammatico per una popolazione che conta solamente circa 60 individui».

Secondo il Wwf, La conservazione di questo grande carnivoro, da tempo particolarmente adattato alla convivenza con l’uomo, è oggi legata alla sua possibilità di espandersi in territori al di fuori dell’attuale core area nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In questo ambito si inserisce il Progetto LIFE Safe Crossing, che vede come partner anche due nostre aree protette, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Maiella, e che mira a mettere in campo azioni per ridurre l’impatto delle infrastrutture viarie su alcune specie prioritarie, tra cui proprio l’orso marsicano, in quattro paesi europei.

Per questo il WWF è impegnato dal 2019, con la Campagna “Orso 2×50”, anche nella riqualificazione dei corridoi di connessione tra aree naturali protette, tramite il ripristino funzionale dei sottopassi stradali e autostradali già esistenti sulle direttrici di dispersione preferenziali della popolazione di orso e la messa in sicurezza dei tratti stradali nelle aree potenzialmente utilizzate dal plantigrado, per ridurre la mortalità durante le fasi di espansione. Questi sforzi però saranno davvero utili ed efficaci solamente se tutti gli organi preposti agiranno e compiranno passi nella stessa direzione. Solo in questo modo potremmo vincere la battaglia per la salvezza di una specie iconica e fondamentale per la biodiversità italiana».