Incendi: il Senato approva un disegno di legge con diversi “buchi”
Enpa, Lav, Lipu e Wwf: «Persa l’occasione per una concreta tutela di ambiente e animali selvatici»
[29 Ottobre 2021]
Con 177 voti favorevoli, 1 contrario e 15 astenuti, il Senato ha approvato il Disegno di Legge di conversione del Decreto “incendi”, un testo che non soddisfa ENPA, LAV, LIPU e Wwf Italia che in un comunicato congiunto evidenziano che «Nonostante la catastrofe degli incendi che ogni anno si abbatte sul territorio italiano colpisca, prima di tutto, l’ambiente naturale, azzerando interi ecosistemi, la norma si fonda su un approccio sbagliato, perché predilige l’adozione di misure che non sono orientate al principio di tutela ambientale».
Le 4 associazioni animaliste e ambientaliste evidenziano che «La maggioranza dei senatori, tanto in Commissione ambiente, quanto in Aula, non ha accolto gli emendamenti miranti a tutelare, in maniera concreta e seria, gli ecosistemi e la biodiversità. Molto grave è il mancato accoglimento dell’emendamento che puntava a sospendere la caccia, per una sola stagione, nei comuni in cui si verificano incendi di rilievo tale da determinare la dichiarazione dello stato di calamità a livello regionale. Questa misura, fondata sul principio per cui lo stato di calamità non può essere solo uno strumento per ottenere finanziamenti senza la previsione di azioni straordinarie di tutela, era destinata a tutelare i pochi animali rimasti vivi dopo incendi particolarmente devastanti».
ENPA, LAV, LIPU e Wwf accusano: «La mancata approvazione è stata il frutto della stretta relazione esistente tra il mondo venatorio e alcune aree politiche che induce i relativi esponenti ad opporsi pregiudizialmente ad ogni misura che tenta di ristabilire il principio, sancito a livello nazionale e sovranazionale, della prevalenza dell’interesse collettivo di tutela della biodiversità rispetto alle istanze di un settore, quello venatorio, che esercita una mera attività ludica che è consentita solo “purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica” (art. 1 c. 2 L. 157/92). I cacciatori potranno dunque continuare ad esercitare un vero e proprio tiro al bersaglio, anche godendo dell’apertura anticipata della stagione venatoria, concentrando le proprie doppiette sugli animali sopravvissuti rifugiatisi nelle poche aree non devastate dal fuoco».
Inoltre, rispetto alle modifiche suggerite dalle associazioni, il testo approvato «Rende più difficile applicare con tempestività i divieti previsti dall’articolo 10 della legge 353/2000 che entreranno in vigore entro il primo aprile di ogni anno e non dopo 10 giorni dalla estinzione dell’incendio. Questo significa che, subito dopo la estinzione dell’incendio, quando la fauna e la flora sopravvissuta è in maggiore sofferenza, sulle aree percorse dal fuoco potranno paradossalmente esercitarsi la caccia, per uccidere gli animali rimasti e il pascolo, per impedire la nascita spontanea di nuova vegetazione. Le stesse aree incendiate potranno anche essere, fino a quella data, oggetto di compravendita, edificazione di immobili e cambio di destinazione d’uso. L’art. 4 della norma approvata dal Senato permetterà, inoltre, di rendere più facile e meno controllata rispetto agli impatti ambientali, l’attività di taglio boschivo e di uso di tecniche delicate come il controfuoco e il fuoco prescritto, nonché la gestione degli ecosistemi forestali basata sull’indefinito e quindi potenzialmente pericoloso concetto di “cura del bosco”. Basterà dichiarare che i tagli siano destinati, ad esempio, alla realizzazione opere di prevenzione come piste per i mezzi di soccorso, senza che ciò comporti la necessità di valutare gli impatti ambientali determinati da queste attività».
Le associazioni ringraziano Ii gruppi e i senatori che hanno dimostrato sensibilità e con impegno hanno sostenuto gli emendamenti proposti», in particolare la Senatrice Loredana De Petris (Sinistra Italiana) che già il 26 ottobre aveva scritto sulla sua pagina Facebook: «E’ vergognoso che oggi, in commissione Ambiente, durante l’esame del decreto Incendi, sia stato bocciato l’emendamento volto a sospendere la caccia in caso di incendi come quelli che hanno flagellato il nostro Paese durante l’ultima estate. Emendamento che peraltro si limitava a intervenire solo nei Comuni interessati dagli eventi e in quelli limitrofi. E’ grave che sia stato respinto, dopo quello che è accaduto questa estate, con più di 140 mila ettari andati a fuoco e 15 milioni di animali periti tra le fiamme. Come al solito, il Centrodestra con le Autonomie e Italia Viva si sono ricompattati contro gli animali, bocciando l’emendamento e addirittura anche l’ordine del giorno dimostrando così, ancora una volta, tutta la loro inaffidabilità. La sospensione è indispensabile per consentire agli animali, costretti a fuggire dalle fiamme di trovare protezione ed evitare che siano di nuovo sottoposti alla pressione dei cacciatori e poter quindi permettere la ricostituzione della fauna, Ancora una volta anche di fronte a tragedie gravi come quella degli incendi di questa estate, la lobby dei cacciatori ha avuto la meglio sugli interessi dell’ambiente, della biodiversità e degli animali».
Invece, ENPA, LAV, LIPU e Wwf «Stigmatizzano il comportamento alcuni senatori che hanno portato avanti una battaglia volta a contrastare le misure di tutela ambientale per favorire i soliti interessi, sfociata addirittura nella occupazione della commissione ambiente del Senato e si sono resi autori di volgari attacchi nei confronti di chi, con passione, competenza e sacrificio, opera ogni giorno a tutela di un bene di tutti, da preservare e proteggere per la presente e le future generazioni».