Nuovi standard Usa per ridurre le emissioni di metano dell’industria petrolifera e del gas
Biden: questo farà un'enorme differenza. Sierra Club: si può fare di più con le tecnologie già esistenti
[3 Novembre 2021]
L’Environmental Protection Agency Usa (EPA) ha pubblicato la bozza dei nuovi “Standards of Performance for New, Reconstructed, and Modified Sources and Emissions Guidelines for Existing Sources: Oil and Natural Gas Sector Climate Review” che cancellano quelli che Donald Trump aveva ritagliato su misura sulle richieste delle Big Oil. Secondo l’agenzia ambientale statuinitense «La proposta amplierebbe e rafforzerebbe i requisiti di riduzione delle emissioni che sono attualmente previsti per le nuove fonti di petrolio e gas nuove, modificate e ricostruite e richiederebbe agli Stati di ridurre per la prima volta le emissioni di metano provenienti da centinaia di migliaia di fonti esistenti a livello nazionale».
Il presidente Usa Joe Biden ha presentato le proposte EPA a un’iniziativa di alto livello sul Global Metano Pledge allaCOP26 Unfccc in corso a Glasgow e ha sottolineato che «Una delle cose più importanti che possiamo fare in questo decennio decisivo per mantenere gli 1,5 gradi a portata di mano è ridurre le nostre emissioni di metano il più rapidamente possibile. Come è già stato detto, è uno dei gas serra più potenti che ci siano. Corrisponde a circa la metà del riscaldamento che stiamo vivendo oggi. Quindi, insieme, ci impegniamo a ridurre collettivamente il nostro metano del 30% entro il 2030. E penso che probabilmente possiamo andare oltre. Abbiamo appena annunciato questo pacchetto all’Assemblea generale Onu di settembre. All’epoca, si diceva, 9 Paesi avevano aderito. Oggi sono più di 80; ci stiamo avvicinando ai 100 Paesi firmatari. Sono quasi la metà del metano globale – delle emissioni di metano – o il 70% del PIL globale».
Per Biden, questo farà un’enorme differenza. «E non solo quando si tratta di combattere il cambiamento climatico, per la salute fisica degli individui e tutta una serie di altre cose. Migliorerà la salute, ridurrà l’asma, le emergenze respiratorie. Migliorerà anche l’approvvigionamento alimentare riducendo le perdite e il relativo inquinamento a livello del suolo. E darà impulso alle nostre economie, facendo risparmiare denaro alle aziende, riducendo le perdite di metano, catturando il metano per trasformarlo in nuovi flussi di entrate, oltre a creare posti di lavoro sindacalizzati e ben retribuiti per i nostri lavoratori. E lo stiamo facendo: stiamo parlando di posti di lavoro per produrre nuove tecnologie per il rilevamento del metano; lavori fissi per tubisti e saldatori per andare a tappare pozzi petroliferi abbandonati e le condutture che perdono, che ce ne sono migliaia di chilometri. Ed è stato un impegno fondamentale della mia amministrazione fin dall’inizio. E’ qualcosa per cui ho fatto una campagna. E oggi annuncio i prossimi passi per ridurre le emissioni di metano degli Stati Uniti. Proponiamo due nuovi regolamenti: uno attraverso la nostra Environmental Protection Agency che ridurrà le perdite di metano da oleodotti e gasdotti nuovi ed esistenti. E uno attraverso il Dipartimento dei trasporti per ridurre le perdite dispendiose e potenzialmente pericolose dai gasdotti. Stiamo anche lanciando nuove iniziative per lavorare con i nostri agricoltori e i nostri allevatori per introdurre pratiche agricole rispettose del clima e ridurre il metano nelle fattorie, che sono anche una fonte significativa. E questo fa tutto parte della nostra nuova strategia per il metano, che si concentra sulla riduzione della più grande fonte di emissioni di metano mentre mette migliaia di lavoratori qualificati al lavoro in tutti gli Stati Uniti e, mi aspetto, anche nei vostri Paesi».
Il presidente Usa ha chiuso ribadendo ancora una volta che «Questo non è solo qualcosa che dobbiamo fare per proteggere il nostro ambiente e il nostro futuro, è un’enorme opportunità per tutti noi, per tutte le nostre nazioni, per creare posti di lavoro e raggiungere gli obiettivi climatici è anche una parte fondamentale della nostra ripresa economica globale».
Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, ricorda che «In un periodo di 20 anni, il metano è un gas serra che è più di 80 volte più potente dell’anidride carbonica. Le emissioni di metano sono anche emesse insieme ad altri inquinanti nocivi che mettono le comunità a rischio di gravi effetti negativi sulla salute. Sebbene l’amministrazione Trump abbia cercato di eliminare i limiti dell’era Obama sull’inquinamento da metano dai nuovi impianti petroliferi e del gas, lo scorso giugno il presidente Biden ha firmato una legge che ripristina tali salvaguardie. Se finalizzata, la nuova norma proposta dall’EPA amplierebbe tali protezioni rafforzando i limiti sull’inquinamento da nuove fonti e includendo i primi controlli in assoluto sulle infrastrutture preesistenti».
Si prevede che, entro il 2035, questi regolamenti ridurranno l’inquinamento da metano di 41 milioni di tonnellate, i composti che formano smog e black carbon di 12 milioni di tonnellate e le tossine pericolose dell’aria di 480.000 tonnellate. David Doniger, direttore strategico senior del programma Climate & Clean Energy del Natural Resources Defense Council (NRDC) è molto soddisfatto: «I rigidi standard EPA per frenare l’inquinamento da metano sono essenziali per proteggere il clima e la nostra salute. Milioni di tonnellate di questo gas serra super potente vengono emesse dalle attività petrolifere e del gas in tutto il paese. Questo passo è fondamentale per rispettare l’impegno del presidente Biden di dimezzare l’inquinamento climatico americano entro il 2030. Questa azione dell’EPA sosterrà anche i crescenti sforzi internazionali, guidati dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, per ridurre significativamente l’inquinamento da metano ai colloqui globali sul clima a Glasgow».
Secondo l’NRDC, una volta approvati, «Gli standard dell’EPA ridurranno le emissioni di metano che fuoriescono dai circa un milione di pozzi attualmente in funzione in tutto il Paese e dalla rete tentacolare di apparecchiature di elaborazione, condutture e stoccaggio che portano il gas ai mercati di tutto il Paese. Si prevede che la proposta dell’EPA riconosca le aree che richiedono maggiore attenzione, tra cui la riduzione delle emissioni da flaring di metano e i requisiti di rilevamento e riparazione delle perdite per centinaia di migliaia di pozzi che insieme rappresentano una grande frazione delle emissioni ma producono singolarmente quantità relativamente piccole di petrolio o gas. Ci aspettiamo che l’EPA faccia una proposta supplementare per colmare queste lacune. NRDC attende con impazienza di presentare commenti su come rafforzare i regolamenti finali».
Per Sierra Club sono raggiungibili limiti ancora più elevati: «Una riduzione del 65% dell’inquinamento da metano da tutte le operazioni petrolifere e del gas nuove ed esistenti entro il 2025 è un obiettivo raggiungibile che può essere ottenuto a basso costo utilizzando le tecnologie esistenti. Per garantire riduzioni delle emissioni su quella scala, l’EPA deve andare oltre nella suo regolamento finale, stabilendo requisiti regolari di monitoraggio delle perdite per tutti i pozzi di petrolio e di gas, senza eccezioni, imponendo limiti rigorosi alla combustione di gas di routine nei pozzi petroliferi e apportando altri miglioramenti chiave. Fortunatamente, l’agenzia ha l’opportunità di implementare questi cambiamenti in una proposta normativa supplementare, che prevede di pubblicare all’inizio del prossimo anno».
Kelly Sheehan, senior director of energy campaigns di Sierra Club, conclude: «Per troppo tempo, all’industria petrolifera e del gas è stata data carta bianca per vomitare metano e il suo inquinamento, guidando la crisi climatica e lasciando le comunità vulnerabili soggette alle minacce incrociate dell’aria inquinata e delle condizioni meteorologiche estreme dovute al clima. La mossa dell’amministrazione Biden per rafforzare i guardrail che limitano questo inquinamento è un passo fondamentale, ma la nostra Environmental Protection Agency deve andare oltre. La norma presentata otterrebbe benefici reali riducendo significativamente le emissioni di gas e petrolio metano, ma sappiamo che un obiettivo più ambizioso è raggiungibile. La proposta consentirebbe a un gran numero di pozzi di rinunciare a ispezioni regolari per rilevare e riparare le apparecchiature che perdono e non impedirebbe ai pozzi di petrolio di esplodere normalmente di gas. La duplice crisi del cambiamento climatico e dell’inquinamento atmosferico richiedono riduzioni aggressive dell’inquinamento. La proposta dell’EPA va nella giusta direzione, ma l’agenzia non deve esitare a rafforzare queste garanzie. Le nostre famiglie e le nostre comunità non meritano niente di meno».