L’impatto della corruzione petrolifera sul futuro delle donne e delle ragazze del Sud Sudan

CEDAW: le entrate di petrolio e gas devono essere destinate anche ai servizi pubblici per le donne sud-sudanesi

[16 Novembre 2021]

Il Committee on the Elimination of Discrimination against Women (CEDAW) ha avvertito che « Occorre una gestione trasparente delle entrate gasiere e petrolifere in Sud Sudan» e gli esterti dell’Onu hanno raccomandato al governo di Juba di vigilare affinché il processo di trasizu ione della giustizia tratti efficacemente le conseguenze dei conflitti sulle donne e le ragazze.

Il CEDAW, pubblicando le conclusioni e le osservazioni del rapporto iniziale presentato il 4 novembre a Ginevra dal Sud Sudan, evidenzia che «La corruzione nell’estrazione di petrolio e gas provoca una significativa perdita di reddito che avrebbe potuto essere utilizzato per i servizi pubblici per le donne». Durante le audizioni, diversi esperti CEDAW hanno interrogato la delegazione sud sudanese sulla redistribuzione dei proventi petroliferi e, per una migliore distribuzione di questi canoni, il Comitato chiede a Juba di «Destinare una quota adeguata del reddito derivante dallo sfruttamento di tutte le risorse naturali a programmi per l’empowerment delle donne e delle ragazze. Questo include fornire al Ministero per l’uguaglianza di genere, l’infanzia e la protezione sociale risorse sufficienti per consentirgli di adempiere al suo mandato di emancipazione di donne e ragazze».

Inoltre, il CEDAW rileva  con preoccupazione «La mancanza di garanzie che i proventi dedicati delle risorse naturali siano utilizzati per i programmi di sviluppo umano». Per gli esperti indipendenti dell’Onu, «Juba deve quindi rafforzare la legge sulla Commissione per la lotta alla corruzione e indagare sull’appropriazione indebita di fondi dell’Agenzia delle Entrate. C’è la necessità di introdurre un bilancio di genere da parte di tutti i dipartimenti governativi in ​​tutte le aree che rientrano nella Convenzione».

Dopo aver presentando il rapporto del suo Paese, la ministro per l’uguaglianza di genere, i bambini e gli affari sociali del Sud Sudan, Aya Benjamin Libo Warille, risposto alle preoccupazioni del Comitato sulla gestione delle risorse, dell’economia e delle finanze: «E’ stato raggiunto un consenso a favore della riforma della gestione delle finanze pubbliche in modo che tenga conto delle esigenze delle donne» e ha anche riferito sulla preparazione di un disegno di legge che istituisce un fondo per le donne e le imprese: «Il ministero per l’uguaglianza di genere propone di destinare l’equivalente di 100 milioni di dollari statunitensi alla creazione del fondo, nell’arco di dieci anni».

Ma per il CEDAW, «Juba deve stanziare tutte le risorse necessarie e applicare le strategie messe in atto per migliorare l’accesso delle donne alla protezione sociale e la loro emancipazione economica, con particolare enfasi sulle donne rurali». Raccomanda inoltre che «Lo Stato metta in atto meccanismi per monitorare e valutare sistematicamente l’impatto di queste strategie sulla situazione socioeconomica delle donne e riferire in merito».

Più in generale, il Comitato evidenzia che «Dallo scoppio della guerra civile nel 2013, le donne e le ragazze sono state soggette a molteplici forme di atrocità, tra cui uccisioni, esecuzioni illegali, torture e violenze sessuali. Sono anche vittime di arresti e detenzioni arbitrarie, reclutamento e utilizzo di bambini da parte di gruppi armati, sfollamenti forzati, insicurezza alimentare acuta e carestia. Questa situazione estrema è ulteriormente peggiorata a causa del recente calo dei prezzi del petrolio sul mercato mondiale, della pandemia di Covid-19, delle invasioni di locuste e delle gravi inondazioni in alcune parti del Paese».

Durante l’esame del rapporto del Sud Sudan sono state espresse altre preoccupazioni sono state espresse, incluso il fatto che «Un gran numero di ragazze del Sud Sudan non va a scuola a causa di matrimoni o gravidanze precoci, o anche per le faccende domestiche che le ragazze devono svolgere».

La maledizione del petrolio che ha colpito il SUD Sudan fina dalla guerra di liberazione e poi con la guerra civile post-indipendenza rischia di pesare come un inamovibile macigno sul d suo futuro, in particolare di quello di donne e ragazze.