Ai verdi il nuovo super ministero dell’economia e della protezione del clima e quelli di agricoltura, ambiente, esteri, giovani e famiglie e cultura e informazione. E il prossimo Commissario Ue tedesco sarà Grünen
In Germania accordo di governo Spd-Verdi-Liberali: un’accelerazione della transizione climatica anche per l’Ue
Uscita dal carbone e 80% rinnovabili elettriche entro il 2030, cannabis legale e nuova politica estera
[25 Novembre 2021]
Come promesso e previsto, molto probabilmente il socialdemocratico Olaf Scholz sarà il nuovo cancelliere della Germanie prima di Natale. Infatti, dopo circa un mese di trattative i negoziatori di Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD), Bündnis90/Die Grünen e Freie Demokratische Partei (FDP), hanno raggiunto un accordo per una coalizione “semaforo” rosso – verde-gialla che costituirà la base per un governo congiunto e manderà dopo molti anni all’opposizione i democristiani della CDU/CSU.
Alla SPD andranno ministeri di: Cancelliere + Ministro della Cancelleria; Lavoro e politiche sociali; Salute; Difesa; Cooperazione e sviluppo economico; Casa; Interni. Ai Verdi: Esteri, Economia e protezione del clima; Famiglia, anziani, donne e giovani; Ambiente, conservazione della natura, sicurezza nucleare e della tutela dei consumatori; Alimentazione e agricoltura. Ai Liberali: Finanze; Giustizia; Trasporti e digitalizzazione; Istruzione e ricerca. L’accordo di coalizione è stato presentato ieri all’opinione pubblica e agli iscritti dei tre Partiti che dovranno votarlo separatamente prima del 6 dicembre.
I liberali della FDP si limitano a pubblicare il testo dell’accordo sul loro sito internet, mentre i socialdemocratici della SPD annunciano l’accordo con un breve commento: «Il cambiamento è progresso quando la vita delle persone migliora e quando sorgono nuove opportunità che vogliamo cogliere. E’ così che comprendiamo i grandi compiti che si presentano. Questo richiede coraggio, determinazione e buone idee. Ad esempio nella lotta ai cambiamenti climatici, per la digitalizzazione, per garantire la nostra prosperità, per una società moderna e libera. Questa è la base dell’accordo di coalizione tra SPD, Bündnis90/Die Grünen e FDP. Insieme ci sentiamo impegnati a progredire».
Molto più loquaci i Grünen che, grazie probabilmente alla loro centralità tra le istanze socialdemocratiche e liberali, sembrano il Partito che ha ottenuto più risultati. In un comunicato ufficiale i co-presidenti dei Verdi tedeschi Annalena Baerbock e Robert Habeck evidenziano che «Il Paese sta affrontando grandi sfide. La pandemia deve essere superata, la crisi climatica contenuta, la prosperità sostenibile ristabilita e la coesione ridefinita di fronte al cambiamento sociale. Tutto ciò richiede modifiche. Con questo accordo di coalizione, dopo intense trattative, siamo riusciti a stabilire la strada per arrivarci. Come grande paese industrializzato, su questa base possiamo forzare la conversione del sistema energetico verso le energie rinnovabili, ricostruire l’industria e finalmente intraprendere il percorso degli 1,5 gradi. Lo facciamo in uno Stato che investe ed è in grado di agire, che semplifica la vita delle persone e crea spazio per le innovazioni. Stiamo gettando solide basi per quattro anni di lavoro del governo. Se metteremo in atto quanto concordato in questa legislatura, qualcosa cambierà davvero in questo Paese: dalla protezione del clima a uno Stato moderno a una maggiore giustizia, una politica sociale che tenga conto delle diverse realtà e una politica attiva e valoriale in politica estera».
I verdi tedeschi sono chiamati a votare dal 25 novembre fino al 5 dicembre sul primo governo “semaforo” federale della storia della Germania, ma già ora la leadership dei Grünen si dice convinta che se «Porterà un nuovo inizio in termini di protezione del clima e coesione sociale in questo Paese».
I Verdi fanno anche un riepilogo dei punti chiave dell’accordo ed evidenziano che «In termini di protezione del clima, dopo anni di stagnazione, vogliamo mettere in moto una nuova dinamica e intraprendere finalmente il percorso di 1,5 gradi . In quanto questione trasversale , la protezione del clima attraverserà tutti i settori: dai trasporti all’industria, dall’edilizia all’edilizia abitativa, dall’agricoltura alla politica estera. Stiamo lanciando un programma di protezione del clima immediato, ci sarà un controllo climatico per tutte le leggi. Vogliamo ampliare la relazione economica annuale e includere non solo le dimensioni economiche ma anche quelle ecologiche, sociali e sociali della prosperità».
L’accordo prevede che la Germania svolga un ruolo più forte in politica estera, sia in Europa e nel mondo e i Grünen sottolineano che «E’ tempo di rilanciare i punti di forza della politica estera tedesca. La nostra politica internazionale sarà basata sui valori e radicata in Europa, in stretto coordinamento con partner che la pensano allo stesso modo e con un chiaro atteggiamento nei confronti dei trasgressori delle regole internazionali. La sovranità dell’Ue deve essere aumentata e la solidarietà strategica con i partner democratici deve essere ampliata. Rafforzeremo la politica dei diritti umani, gli aiuti umanitari e la prevenzione delle crisi civili e stabiliremo approcci importanti come la politica estera climatica e la giustizia climatica. Con una legge sul controllo delle esportazioni di armi, la politica di esportazione di armi diventerà più severa. Non ci saranno più permessi di esportazione verso l’Alleanza per la Guerra in Yemen. Daremo nuovo impulso al disarmo internazionale e al controllo degli armamenti. In qualità di osservatore alla Conferenza delle parti del Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari, la Germania sosterrà in modo costruttivo gli sforzi per il disarmo nucleare. Saremo un partner affidabile per i movimenti democratici e il dialogo con la società civile attraverso la facilitazione dei visti e per sostenerli finanziariamente».
Per quanto riguarda le Forze armate, il mandato e profilo della Bundeswehr vengono allineati alle capacità alle sfide strategiche, modernizzati e resi più efficienti, mentre la missione di evacuazione della missione in Afghanistan sarà giudicata da una commissione parlamentare d’inchiesta e il nuovo governo farà di tutto per proteggere e assumere il personale locale afghano.
La Germania manterrà il suo impegno a fornire lo 0,7% del reddito nazionale lordo (RNL) per la cooperazione allo sviluppo e lo 0,2% del RNL dovrebbe andare a beneficio dei Paesi più poveri del Sud del mondo (LDC). Inoltre, aumenteremo i fondi per i finanziamenti internazionali per il clima. I verdi dicono che «Con i partenariati per il clima e lo sviluppo, vogliamo contribuire a una maggiore giustizia climatica, promuovere la sostenibilità, la protezione del clima e le misure di adattamento climatico».
Il programma del governo semaforo prevede di modernizzare e digitalizzare l’amministrazione per rendere la vita più facile ai tedeschi e un coinvolgimento più forte di prima dei cittadini nelle decisioni politiche, istituendo tra l’altro consigli cittadini su temi specifici. Entro il primo anno di govderno verrà affrontato il tema della riforma della legge elettorale, «Con l’obiettivo di ridurre nuovamente in modo significativo le dimensioni del Bundestag» e di abbsssare a 16 anni l’età per votare alle elezioni europee e del Bundestag».
I Verdi e i lorio alleati non sembrano aver paura del 5G, visto che promettono che avvieranno subito un’offensiva per superare il ritardo nella digitalizzazione, per promuovere l’installazione della fibra ottica a livello nazionale e dell’ultimo standard di comunicazione mobile, soprattutto dove la necessità di recuperare il ritardo è maggiore».
Il nuovo governo tedesco darà alla scienza un’alta priorità e ne garantirà la sicurezza finanziaria; «Definiremo le missioni di ricerca al fine di consentire risultati pionieristici in settori chiave del futuro come gli impatti climatici, la produzione di energia pulita, un sistema sanitario basato sulla prevenzione o l’intelligenza artificiale».
E sono stati probabilmente i socialdemocratici a scrivere il paragrafo dell’accordo nel quale si legge che «Il lavoro merita rispetto e riconoscimento», anche con l’aumento del salario minimo a 12 euro all’ora (e con appalti che andranno solo a chi rispetta questo obbligo), maggiore formazione con un’indennità di formazione aggiuntiva, indennità di qualificazione analoga all’indennità di lavoro a orario ridotto al fine di garantire lavoratori qualificati di fronte ai cambiamenti strutturali un BAföG, un sistema di prestiti, in modo che un lavoratore possa ricominciare qualcosa di nuovo anche se non è più giovane.
L’accordo di coalizione promuove anche la parità tra uomini e donne migliorando la legge sulla trasparenza salariale e rafforzando l’applicazione dei diritti individuali e rendendo più facile per le donne uscire dal lavoro part-time. SPD, Grünen e FPD attueranno senza riserve la Convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza contro le donne e garantiranno il diritto all’aborto eliminando gli ultimi ostacoli dal codice penale.
I tre Partiti sono convinti che «La coesistenza pacifica e la coesione in una società diversificata richiedono il rispetto delle differenze e la negoziazione costruttiva di interessi divergenti. Al fine di migliorare la rappresentanza e la partecipazione, creeremo una legge federale sulla partecipazione e introdurremo un consiglio di partecipazione».
Per questo le norme giuridiche verranno allineate alla realtà sociale e verrà modernizzando il diritto di famiglia, abolendo il diritto transessuale e sostituendolo con un diritto di autodeterminazione». In queste novità rientra anche una misura che ha già fatto rumore in Italia: la legalizzazione della cannabis e, c’è da giurare che, se anche la locomotiva tedesca localizza presto si agganceranno altri vagoni europei.
Ma il programma del nuovo governo è saldamente ancorato a «Una solida politica finanziaria che preservi i valori della Germania, investe nel futuro e quindi genera una crescita sostenibile e crea prosperità». I Verdi spiegano che «Ridistribuendo e riallineando il budget, è stato possibile creare la necessaria libertà per gli investimenti pubblici pianificati, in particolare nella protezione del clima. Per fare questo, stiamo convertendo il fondo per l’energia e il clima in un fondo per il clima e la trasformazione. Utilizzeremo anche la KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau, la banca pubblica tedesca, ndr) per sostenere finanziariamente la spesa privata per la protezione del clima. Anche Deutsche Bahn e altre società e società di proprietà federale aumenteranno in modo significativo i loro investimenti».
Invece, verranno ridotti i sussidi dannosi per il clima: «In una prima fase, riformeremo il pedaggio dei camion in base alle emissioni di CO2 e includeremo nel pedaggio anche il traffico merci da 3,5 tonnellate. Vogliamo riformare gradualmente la promozione delle auto, comprese le auto aziendali, in modo che abbia un effetto dimostrabilmente positivo sulla protezione del clima. Inoltre, in futuro i produttori di plastica pagheranno una tassa. Questo migliora gli incentivi a passare sempre più a prodotti alternativi e allevia i contribuenti».
Per quanto riguarda l’evasine fiscale, che in Germania non è così grave come in Italia ma è un problema, il nuovo governo vuole assumere «Un ruolo di pioniere internazionale nella lotta all’evasione fiscale e all’elusione fiscale aggressiva. Sosteniamo l’introduzione di una tassazione minima globale». Inoltre, verranno introdotti nuovi obblighi di notificazione e pianificazione fiscale e verrà garantito che in futuro grandi gruppi immobiliari paghino l’imposta sul trasferimento degli immobili in futuro. Verrà intensificata significativamente la lotta contro il riciclaggio di denaro sporco e gli acquirenti di proprietà commerciali e private dall’estero dovranno dimostrare di aver pagato le tasse, mentre verrà vietato l’acquisto di immobili in contanti.
Grazie a questo accordo che si può definire – soprattutto se visto dall’Italia della nostra politica bigotta, provinciale e negazionista – progressista, i Verdi guideranno i ministeri chiave della trasformazione per dare forma a un governo di responsabilità ecologica ed economica. Andrà infatti ai Grünen il nuovo super ministero dell’economia e della protezione del clima che si occuperà anche dell’efficacia del mercato interno europeo e della competitività europea. E questo va di pari passo con l’assegnazione ai Verdi dii due ministeri che in Germania sono centrali: quello dell’ambiente e dell’agricoltura che, dicono i Grünen, «Sono necessari per superare la seconda grande crisi ecologica, quella dell’estinzione delle specie e allo stesso tempo per dare un buon futuro per l’agricoltura, che ci nutre e forma il nostro paesaggio culturale. Inoltre, in futuro i Verdi saranno responsabili della protezione dei consumatori quale ulteriore ambito politico di grande rilevanza quotidiana».
Per i Grünen «La Germania deve essere un player forte in Europa e nel mondo. E’ tempo di ravvivare i punti di forza della politica estera tedesca; vogliamo farlo attraverso l’ufficio federale per l’estero. E’ importante contrastare attivamente le crisi di questo mondo – ad esempio la situazione alle frontiere esterne dell’Ue, la situazione in Bielorussia – e difendere con determinazione i valori europei. Allo stesso tempo, deve essere stabilita una politica estera climatica che contrasti i nuovi rischi per la sicurezza in questo mondo. Anche le crisi ecologiche non si fermano alle frontiere esterne». Per questo i Verdi hanno ottenuto per la prima volta il diritto di proporre il Commissario europeo della Germania e dicono che «Le grandi sfide del mondo possono essere risolte solo in un’Ue forte».
Inoltre, in futuro i Verdi si assumeranno anche la responsabilità della coesione intergenerazionale in una società diversificata e «Questo include anche la lotta contro l’estremismo di destra e per la nostra democrazia». I Verdi hanno chiesto e ottenuto anche il ministero della famiglia, degli anziani, delle donne e dei giovani «Perché la pandemia ha appena dimostrato che le famiglie e i bambini dovrebbero essere al centro della politica». Ma non basta «La nostra società ha bisogno di una cultura viva, libera, forte. La pandemia ha dimostrato quanto sia assente quando tace. In questa crisi in corso, è ora fondamentale dare agli artisti una forte voce politica e prendersi cura di una maggiore sicurezza. Ecco perché i Verdi esprimeranno in futuro il ministro della cultura e dei media».