Brasile: le mandrie avanzano sulle ultime terre degli indios Piripkura
Immagini inedite: allevamenti di bestiame, con piste di atterraggio e strade, stanno distruggendo la foresta che ospita gli ultimi indios incontattati
[30 Novembre 2021]
Dal dossier “Piripkura: Uma Terra Indígena devastada pela boiada”, pubblicato dal Coordenação das Organizações Indígenas da Amazônia Brasileira (COIAB) e dall’Observatório dos Direitos Humanos dos Povos Indígenas Isolados e de Recente Contato (Opi) e da altre organizzazioni partner come Survival Internationa, emerge che «La deforestazione, le invasioni di allevamenti di bestiame e il degrado forestale all’interno della Terra Indigena di Piripkura (MT) hanno raggiunto un livello senza precedenti».
Al centro del documento, le immagini aeree – provenienti da un sorvolo effettuato nell’ottobre di questa denuncia ci sono immagini aeree che mostrano come il territorio dove vivono Baita e Tamandua, gli unici due Piripkura conosciuti che vivono ancora in isolamento, venga disboscato, depredato illegalmente e invaso da mandrie di bestiame». COIAB e OPI denunciano che «Le mandrie, con la connivenza dello Stato, stanno letteralmente correndo selvaggiamente nella terra indigena di Piripkura».
La Terra indigena di Piripkura, che si estende a cavallo dei municípios di Colniza e Rondolândia, nello stato del Mato Grosso, è minacciata da decenni dalla lobby agricola e dal disboscamento, ma l’indebolimento delle tutele del territorio negli ultimi due anni del governo del presidente neofascista del Brasile Jair Bolsonaro ha aggravato uno scenario già devastante.
Il monitoraggio del territorio, effettuato dalle organizzazioni partner della campagna #IsoladosOuDizimados, ha analizzato immagini satellitari e immagini aeree che dimostrano «L’espansione delle aziende agricole e la riattivazione dell’attività commerciale delle aziende forestali all’interno del territorio autoctono, rivelando che le violazioni dei diritti continuano a pieno regime e senza alcun intervento statale efficace. La grande deforestazione e gli incendi guidano l’espansione delle fattorie».
Elias Bigio, ex- coordinatore generale per gli Índios Isolados e Recém-Contato della Fundação Nacional do Índio (Cgiirc- FUNAI) che era presente all’azione di monitoraggio, ha commentato: «Quella zona che abbiamo sorvolato è una nuova area, un’espansione di questa attività per l’allevamento del bestiame, hanno già sfruttato il legno che aggiunge valore commerciale da esportare in questo Stato o all’estero. E ora piantano erba, per metterci il bestiame».
Il sistema di monitoraggio indipendente dell’Instituto Socioambiental (Sirad), ha registrato una deforestazione di 12.426 ettari, che equivale a più di 7 milioni di alberi abbattuti all’interno della Terra Indigena. Solo negli ultimi due anni, la deforestazione ha distrutto 2.361,5 ettari di foreste autoctone, con un vertiginoso aumento del 27.000%. Tra luglio e settembre di quest’anno è stata deforestata , un’area che conteneva circa 1,3 milioni di alberi è stata totalmente degradata da incendi dolosi, rendendola pronta per l’impianto illegale di pascoli.
Antonio Oviedo, coordinatore del Programa de Monitoramento de Áreas Protegidas do ISA, sottoline che «Questi dati dimostrano che ci sono aspettative e speculazioni da parte degli invasori sulla regressione della regolamentazione e della protezione della TI Piripkura. A causa della negligenza dello Stato nell’ispezione e nella protezione di questa TI, gli invasori credono che tutti questi crin<mini ambientali saranno ricompensati con la proprietà definitiva dei terreni».
Questi disboscamenti e incendi avvengono molto vicino a due regioni di rifugiati del gruppo indigeno isolato della Terra Indigena: l’area deforestata attraversa l’Igarapé das Panelas e si trova a 2,5 chilometri dall’inizio dell’Igarapé Duelo.
Il dossier segnala un’altra strategia utilizzata dagli invasori per espandere le loro proprietà illegali nel territorio indigeno: «L’escalation delle registrazioni irregolari nel Cadastro Ambiental Rural (CAR)». Secondo l’indagine condotta dell’Operação Amazônia Nativa (OPAN) sul CAR e sul Planos de Manejo Florestal nella regione della TI Piripkura ci sono 15 fazendas in attività che si sovrappongono alla Terra Indígena Piripkura. Allevamenti che operano in spregio sentenza del giudice federale della Vara Única de Juína, Frederico Pereira Martins, che il 18 agosto ha ordinato il mantenimento del cordone di isolamento e la sospensione delle attività all’interno della Terra Indigena.
Il processo di delimitazione della Terra Indigena Piripkura è in corso dal 1985, anno in cui la Funai istituì un Gruppo tecnico per l’identificazione del territorio che però non portò avanti il suo lavoro. Per proteggere la TI Piripkura, dal 2008 la Funai ha emesso, 7 Ordinanze di Restrizione d’Uso, con durate che variano da due a tre anni e che servono a impedire qualsiasi attività da parte di non indios all’interno del territorio. Ma nell’agosto di quest’anno, alla vigilia della scadenza dell’ultimo divieto, la Funai ha pubblicato una nuova Ordinanza di Restrizione d’Uso che prevede la tutela del territorio per soli 6 mesi, tempo insufficiente per compiere le azioni necessarie.
Il dossier sottolinea che «La misura necessaria per contenere i reati ambientali e il rischio di genocidio dei Piripkura spetta allo Stato, con l’immediato allontanamento degli invasori». Bigio aggiunge: «Serve un’azione decisa, solo che la Funai non è in grado di gestirla, vista la violenza e la professionalità con cui è avvenuta questa invasione. La Funai deve lavorare insieme a Ibama e alla Polícia Federal, che hanno poteri di polizia, sono forze di polizia, per rimuovere quegli invasori».
Il dossier fa parte della campagna “#IsoladosOuDizimados” che allerta sul rischio che corrono 4 popolazioni indigene isolate di quattro Terre Indigene del Brasile se il governo federale non adotta misure legali per proteggere i territori.
Fino a gennaio 2022, tre Terre Indigene con la presenza di popolazioni isolate, Pirititi (Roraima), Jacareúba/Katawixi (Amazonas) e Ituna/Itatá (Parà), non saranno protette fino a quando i dispositivi che ne garantiscono la sopravvivenza, le Ordinanze sulla restrizione d’uso non passeranno. La IT Piripkura IT sarà protetta da questa norma poco dopo, nel marzo 2022. La campagna mira a raccogliere firme attraverso una petizione per fare pressione sulla Funai affinché rinnovi le ordinanze e vada avanti con i processi di demarcazione definitiva dei territori.
Sarah Shenker, responsabile della campagna di Survival per i popoli incontattati, conclude: «Non potrebbe esserci dimostrazione più lampante della totale impunità – anzi, del sostegno attivo – che gli invasori godono sotto la presidenza di Bolsonaro. Stiamo parlando di operazioni di allevamento commerciale in un territorio indigeno di vitale importanza che per legge dovrebbe essere protetto. Gli invasori si stanno avvicinando velocemente ai Piripkura incontattati, ma loro resistono con tutte le loro forze, ed è quello che dobbiamo fare anche noi. Solo una grande mobilitazione dell’opinione pubblica può impedire il genocidio dei Piripkura e di altri popoli incontattati. E sapete una cosa? E’ anche un modo molto più economico ed efficace di proteggere la foresta amazzonica rispetto alle letali “soluzioni” promosse dai governi alla COP26».