La Lega prima propone (e vota con gli altri partiti di governo) l’emendamento, poi lo critica

Decreto Fiscale: l’obbligo del regime Iva per le associazioni è duro colpo al volontariato

Appello al Governo e al Parlamento del Forum del Terzo Settore: «L’articolo 5 del DL Fiscale va cancellato»

[6 Dicembre 2021]

In sede di conversione del DL fiscale al Senato è stato approvato un emendamento che, a partire dal primo gennaio 2022, impone alle associazioni di essere assoggettate al regime IVA, pur non svolgendo alcuna attività commerciale».

Il Forum del Terzo settore spiega che «Il provvedimento prevede il passaggio da un regime di esclusione Iva, ad un regime di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. Sembra una piccola variazione, neutra economicamente, ma che invece comporta i costi di tenuta della contabilità IVA, oneri e ulteriori adempimenti burocratici. Già oggi il Terzo settore sta affrontando il delicato passaggio di entrata in vigore del Registro Unico del Terzo settore, con tutte le problematiche conseguenti. L’introduzione di questo ulteriore adempimento è peraltro disallineato con la normativa oggi in vigore e produrrà disorientamento e sfiducia negli enti, soprattutto quelli più piccoli».

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore, ha aggiunto: «Se l’annuncio della riforma del Terzo settore è stato salutato con soddisfazione per l’attesa semplificazione, provvedimenti come questo producono grande delusione  Esattamente un anno fa ci siamo battuti perché nella formulazione della legge di bilancio era stato inserito questo stesso provvedimento, poi fortunatamente espunto. Oggi, dopo un anno, ci troviamo di nuovo al punto di partenza».

L’allarme era stato dato da Sinistra Italiana e il suo segretario Nicola Fratoianni, aveva detto subito: «L’articolo 5 del decreto fiscale mette a rischio l’esistenza di moltissime realtà di volontariato e del terzo settore, introducendo per loro l’obbligo di aprire una partita Iva, dimenticandosi che siano organizzazioni senza scopo di lucro. Una vergogna e un oltraggio alle migliaia di persone che con il loro impegno quotidiano tengono viva la fiamma dell’umanità e della solidarietà. Per questo governo e maggioranza evitino di ringraziare oggi, nella giornata internazionale del volontariato queste realtà e si attivino piuttosto per cancellare quella norma. Meno ipocrisia e più attenzione la prossima volta sarebbe gradita».

Ma il provvedimento sembra figlio di nessuno, visto che il Partito Democratico e altri Partiti di maggioranza lo ritengono ingiusto e che il leader della Lega Matteo Salvini  ha detto: «Assolutamente NO. Un conto sono le esigenze “tecniche” di Bruxelles, altro conto sono le esigenze reali dei volontari del terzo settore, di cui la politica ha il dovere di tener conto» Peccato che quell’emendamento lo abbia presentato proprio la Lega di Salvini che ora, per bocca dal senatore Alberto Bagnai, responsabile economico del Partito, tenta una scivolosa marcia indietro:  «Rispondendo alle perplessità sollevate da numerose associazioni, si farà promotrice di iniziative politiche per modulare in legge di bilancio questo recepimento».

Il testo passa ora alla Camera e la Pallucchi prende sul serio le promesse dei partiti di governo: «Ci auguriamo che l’Articolo 5, nei commi da 15-bis a 15-quater, del DL Fiscale venga soppresso. Non possiamo immaginare di gravare ulteriormente sulle nostre associazioni e di mettere a rischio la loro sopravvivenza. Il terzo settore va sostenuto, non colpito».