Le formiche hanno uno stomaco per comunicare. Si rigurgitano l’un l’altra nella bocca per creare legami sociali

La trofallassi aiuta le formiche a condividere il lavoro metabolico e a funzionare come un unico organismo

[6 Dicembre 2021]

Il recente studio “Biomarkers in a socially exchanged fluid reflect colony maturity, behavior, and distributed metabolism”, pubblicato su eLife da Sanja Hakala, Marie-Pierre Meurville, Michael Stumpe e Adria LeBoeuf del Département de biologie de l’Université de Fribourg,  dimostra che «Le colonie di formiche utilizzano fluidi scambiati bocca a bocca per creare un metabolismo a livello di colonia» e suggerisce quindi che gli insetti sociali funzionano come un unico organismo composto da molti individui e fornisce informazioni su come lo fanno.

La LeBœuf direttrice del Laboratoire d’étude des fluides sociaux del Département de biologie dell’Université de Fribourg, spiega che «Le formiche hanno due stomaci, uno per digerire il proprio cibo, un altro posto prima di questo, detto sociale, destinato allo stoccaggio di liquidi condivisi per rigurgito con altre formiche della colonia. Questi scambi di fluidi consentono alle formiche di condividere il cibo, ma anche importanti proteine ​​prodotte dalle formiche stesse».

La Hakala aggiunge; «Per aiutarci a capire perché le formiche si scambiano questi fluidi, abbiamo studiato se le proteine ​​che condividono sono correlate al loro ruolo individuale all’interno della colonia o nel ciclo di vita della colonia o sociale degli individui della colonia».

Il team di ricercatori dell’università svizzera ha confrontato la variazione delle proteine ​​a seconda che si trattasse di una formica nutrice o di una formica foraggera. Gli scienziati hanno anche studiato se le proteine ​​variavano a seconda che le formiche appartenessero a una colonia di nuova formazione o a una più vecchia. Hanno così identificato delle proteine ​​che consentono di determinare il ruolo dell’individuo e l’età della colonia. In particolare, hanno scoperto che «Gli individui provenienti da vecchie colonie avevano una maggiore scorta di proteine ​​nutritive, necessarie per la crescita e la metamorfosi delle giovani formiche». Quindi, hanno confrontato la variazione delle proteine ​​a seconda che si trattasse di una formica nutrice o foraggera.

Anche lo stomaco delle formiche nutrici della colonia aveva un livello più elevato di proteine ​​antietà e questo suggerisce che «I membri della colonia immagazzinano queste proteine, che estendono l’aspettativa di vita, nelle formiche adottive per garantire che sopravvivano e siano in grado di prendersi cura della generazione successiva».

Per la Hakala  «Questi risultati dimostrano che alcuni individui nella colonia sono in grado di svolgere un lavoro metabolico utile ad altri».  Ma gli autori zavvertono che «Sono necessari ulteriori studi per comprendere la funzione di ciascuna proteina scambiata tra i diversi individui e, più in generale, nella colonia».

La Leboeuf conclude: «E’ difficile misurare il modo in cui il lavoro metabolico viene condiviso tra le cellule, conclude Adria qui invece il metodo di scambio utilizzato dalle formiche permette di determinare facilmente cosa condividono. Comprendendo meglio come le formiche condividono il lavoro metabolico, impareremo di più su come altri esseri viventi, inclusi gli esseri umani, distribuiscono i compiti metabolici tra i diversi tessuti o cellule nei loro organismi».