La popolazione urbana europea resta a rischio inquinamento atmosferico

Ancora livelli che danneggiano la salute: 307.000 decessi prematuri per 'esposizione al particolato fine, meno 33% rispetto al 2005

[7 Dicembre 2021]

Secondo il rapporto “Air quality in Europe 2021” pubblicato oggi dall’European Environment Agency (EEA), «La stragrande maggioranza della popolazione urbana europea è esposta a livelli di inquinanti atmosferici superiori alle nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)».

Il nuovo rapporto dell’AEA , che aggiorna e amplia  il precedente “Europe’s air quality status 2021”, confronta le  concentrazioni di inquinanti nell’aria in tutta Europa con le nuove linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria pubblicate nel settembre 2021 e rileva che  «La maggior parte delle Gli europei sono esposti a livelli di inquinanti atmosferici noti per danneggiare la salute».

Infatti, da “Air quality in Europe 2021” emerge che «Nei 27 Stati membri dell’Unione europea (Ue), il 97% della popolazione urbana è esposto a livelli di particolato fine superiori alle linee guida dell’OMS. I livelli di particolato sono determinati dalle emissioni derivanti dall’uso di energia, dai trasporti stradali, dall’industria e dall’agricoltura. Per quanto riguarda il biossido di azoto, il 94% della popolazione urbana è esposto a livelli superiori alle linee guida dell’OMS, dovuti prevalentemente alle emissioni del trasporto su strada.   Il 99% della popolazione urbana è esposto a livelli di ozono superiori alla linea guida dell’OMS, legati alle emissioni di ossidi di azoto e composti organici volatili, compreso il metano, e alle alte temperature associate ai cambiamenti climatici».

Le attività antropiche sono il fattore chiave dei pericolosi livelli di particolato, biossido di azoto e ozono nell’aria urbana, ma il rapporto fa anche notare che «Nel 2019, le emissioni complessive di tutti i principali inquinanti atmosferici sono diminuite in tutta l’Ue, mantenendo la tendenza osservata dal 2005». Tuttavia, dare aria pulita e sicura per tutta l’Europa «Richiederà riduzioni continue e aggiuntive delle emissioni».

Nel 2019, l’inquinamento atmosferico ha continuato a causare un numero significativo di morti prematura e malattie in Europa: 307.000 decessi prematuri sono stati collegati all’esposizione al particolato fine,  con una diminuzione del 33% rispetto al 2005.

Guardando al futuro, il rapporto afferma che «Sono necessarie ulteriori azioni da parte di tutti gli Stati membri, se vogliono rispettare i futuri impegni di riduzione delle emissioni ai sensi della direttiva sugli impegni di riduzione delle emissioni nazionali dell’UE (direttiva NEC)».

Inoltre, nelle sue direttive sulla qualità dell’aria, l’Ue ha stabilito  standard  per i principali inquinanti atmosferici e, nell’ambito dello Zero Pollution Action Plan  dell’European Green Deal europeo, la Commissione europea ha fissato per il 2030 l’ obiettivo di ridurre di almeno il 55% il numero di morti premature causate da PM2,5  rispetto ai livelli del 2005. Per questo la Commissione Ue ha avviato una revisione delle  Direttive sulla qualità dell’aria ambiente , che include una revisione degli standard di qualità dell’aria dell’Ue per allinearli più strettamente alle raccomandazioni dell’OMS. Fino al 16 dicembre, cittadini e gli stakeholders  sono invitati a esprimere le proprie opinioni attraverso una consultazione pubblica  organizzata dalla Commissione europea.