Appello ambientalista al nuovo cancelliere tedesco Scholz: niente greenwashing per il nucleare nella tassonomia europea

L’ambientalismo della nuova Coalizione Semaforo tedesca subito alla prova in Francia e a Bruxelles

[10 Dicembre 2021]

Il nuovo cancelliere tedesco, il socialdemocratico Olaf Scholz, farà la sua prima visita all’estero al presidente francese Emmanuel Macron e in un comunicato stampa congiunto Charlotte Mijeon della rete “Sortir du nuclear” e Armin Simon dell’organizzazione antinucleare tedesca .ausgestrahlt,  cli chiedono di non cedere alle richieste di Macron che sta cercando di mettere in cascina risultati in vista di difficuilissime elezioni presidenziali.

La Mijeon e Simon ribadiscono che «La Germania deve mantenere la sua veto sull’inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia. Non ci deve essere un accordo franco-tedesco per integrare il nucleare e il gas fossile. L’energia nucleare non è né sostenibile né una “tecnologia di transizione” verso le energie rinnovabili. Chiunque non abbia ancora dimenticato Fukushima e Chernobyl può vederlo. Esortiamo Olaf Scholz a non cedere alle pressioni di Macron. Scholz deve respingere chiaramente la richiesta di Macron di includere l’energia nucleare nella tassonomia dell’Ue per gli investimenti sostenibili e mantenere il suo veto contro qualsiasi etichettatura verde per l’energia nucleare. Non deve essere coinvolto in un accordo franco-tedesco che integri nucleare e gas fossile».

La Mijeon evidenzia che «La diplomazia atomica francese ci fa vergognare . La politica nucleare francese ci sta portando a un’impasse, gli attori dell’industria nucleare sono disperatamente sovraindebitati; ora,vengono utilizzate le peggiori manovre di lobbying  per rendere più verde la sua immagine e aiutarla così a ottenere nuovi soldi. La Francia è arrivata persino ad allearsi con gli stati che più difendono i fossili.in modo che sostengano in cambio l’inclusione dell’energia nucleare. A differenza del presidente Macron, i francesi non portano l’energia nucleare nei loro cuori. Al contrario: questa tecnologia pericolosa e dannosa per l’ambiente ci è stata imposta e continua ad esserlo. Alla transizione energetica manca ogni euro investito nel nucleare. Da nessuna parte questo è più evidente che in Francia, dove il sostegno all’energia nucleare ha rallentato massicciamente le energie rinnovabili per decenni. La costruzione di nuovi reattori, costosi, lenti e vulnerabili a rischi e ritardi, non è la risposta alla crisi climatica, ma un’imperdonabile perdita di tempo e denaro. La tassonomia dell’Ue non dovrebbe incoraggiare questo».

Simon aggiunge: »Cedere ai piani di finanziamento del nucleare di Macron renderebbe il governo federale rosso-giallo-verde, che si è appena insediato, inaffidabile già nella sua prima settimana. L’inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia dell’Ue  favorirebbe l’estensione della durata di vita dei reattori ad alto rischio e persino di nuove centrali nucleari vicino alla Germania, tutte sovvenzionate dal “Green Deal” dell’Ue. D’altra parte, il nuovo governo si è impegnato nel suo accordo di coalizione a promuovere la chiusura dei reattori più pericolosi vicino al confine e a lavorare affinché l’industria nucleare stessa ne paghi i costi. Includere l’energia nucleare nella tassonomia dell’Ue vanificherebbe tutti questi obiettivi».

Simon  e Jochen Stay, un altro lreader di .ausgestrahlt erano già intervenuti in merito ai prossimi negoziati tra Germania, Francia e Commissione Ue sulla classificazione dell’energia nucleare e del gas nella tassonomia Ue per i prodotti finanziari sostenibili, facendo notare che «La Commissione europea ha ora a quanto pare anche capito che non è una buona idea di adottare la tassonomia dell’Ue contro la volontà del futuro governo federale. Ora Olaf Scholz è chiamato a mostrare un netto rifiuto contro il nucleare a Bruxelles e a Parigi. L’attuale ministro delle finanze e futuro cancelliere federale deve impedire il pianificato greenwashing dell’energia nucleare con il suo chiaro no. Un incidente nucleare in Europa mette in pericolo la vita e la salute di milioni di persone, anche in Germania. Anche mettendo da parte a parte il problema delle scorie nucleari, una tecnologia così ad alto rischio non può mai essere classificata come “sostenibile”. Un’etichetta di sostenibilità che includa l’energia nucleare è inutile. La credibilità e il successo dell’intera tassonomia dell’Ue sarebbero messi in discussione».

I due leader antinucleari tedeschi ricordano ancora una volta che «Nell’accordo di coalizione, la Ampel-Koalition (colazione semaforo: socialdemocratici, verdi, liberali, ndr) si è impegnata a sostenere la chiusura dei reattori a rischio vicino al confine. Questo è un altro motivo per cui Olaf Scholz e i suoi partner della coalizione devono fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che la tassonomia dell’Ue non promuova l’estensione della durata di vita di tali reattori in difficoltà. L’energia nucleare non è una “tecnologia ponte”, ma piuttosto un modello obsoleto. Ogni euro che va al nucleare manca per la transizione energetica».

Sortir du nuclear e .ausgestrahlt sono tra le 129 organizzazioni ambientaliste europee – per l’Italia hanno firmato A Sud, Associazione Tarantola Rubra, Campagna “Per il Clima Fuori dal Fossile”,  Collettivo No al Fossile Civitavecchia, Coordinamento ravennate Fuori dal Fossile, Forum Ambientalista O.d.V., Legambiente, Movimento No TAP/SNAM Brindisi, ReCommon, Redazione emergenzaclimatica.it, Rete “Legalità per il clima”, TerraBlu, Trivelle Zero Marche, Trivelle Zero Molise, Wwf Forlì-Cesena – che il  15 novembre hanno inviato una lettera aperta a  Scholz, allora ancora ministro federale delle finanze ed ex vicecancelliere tedesco,  per chiedergli di salvare l’European Green Deal e di agire  per evitare che l’energia nucleare e il gas fossile vengano etichettati come verdi.

Le organizzazioni ambientaliste e no-nuke scrivevano: «Siamo estremamente preoccupati per l’annuncio del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di etichettare probabilmente sia l’energia nucleare che il gas fossile come sostenibili nel contesto della tassonomia dell’Ue. Secondo la copertura mediatica, è stata l’assenza di una forte voce tedesca contro il nucleare nel Consiglio europeo del 21/22 ottobre che ha contribuito direttamente a questa decisione. Nel suo ruolo di attuale ministro delle finanze e di futuro cancelliere, la invitiamo a confermare in modo rapido e deciso il veto tedesco contro l’etichettatura del nucleare come una forma di energia sostenibile e di sottolineare che il tentativo della Commissione di plasmare questa discussione durante il periodo delicato di un nuovo governo formarsi in Germania non è accettabile».

Nella lettera aperta a Scholz, associazioni e comitati  ricordavano che «Il regolamento sulla tassonomia dell’Ue ha lo scopo di fornire linee guida per i necessari investimenti orientati al futuro per la transizione economica dell’Europa. L’energia nucleare, tuttavia, è insostenibile a causa dei gravi rischi per la sicurezza, per l’inquinamento ambientale e per l’irrisolto problema delle scorie. Il gas fossile emette grandi quantità di gas serra dannosi per il clima, in particolare il metano, lungo la sua catena di estrazione e trasporto. Garantire al nucleare e al gas fossile l’etichettatura di sostenibilità minerebbe gli obiettivi climatici dell’Ue, distoglierebbe gli investimenti tanto necessari nella transizione verde e metterebbe a repentaglio la credibilità dell’intero Green Deal europeo».

Meno di un mese fa i no-nuke concludevano così la loro lettera al successore di Angela Merkel: «Caro ministro federale, la Germania ha intrapreso un percorso chiaro per eliminare gradualmente l’energia nucleare entro la fine del prossimo anno. Le ONG di tutta Europa contano su di te per prendere una posizione altrettanto chiara contro l’energia nucleare ma anche contro il gas fossile a livello europeo».

Vedremo se Scholz resisterà alle pressioni di Macron, ma è difficile che per fare un grosso favore elettorale al presidente francese il nuovo cancelliere tedesco si metta subito contro la componente più forte – dopo la SPD, della sua Coalizione Semaforo, visto che i Grünen non solo sono da sempre decisamente anti-nucleare i Germania ma capeggiano anche l’opposizione contro l’inserimento del nucleare e del gas nella Tassonomia Ue al Parlamento europeo.