Keraphene, l’Università di Pisa sostiene la ricerca contro l’inquinamento da metalli pesanti

Partendo da materiali di scarto, giovani dottorandi realizzeranno una membrana proteica modificata con ossido di grafene per rimuovere i metalli pesanti presenti nelle acque

[20 Dicembre 2021]

Il progetto di ricerca Keraphene – Polymer-based membrane/electrode for the electrochemical heavy metals recognition in water è uno dei due vincitori del bando Primule@Dscm – promosso all’interno del corso di dottorato in Scienze chimiche e dei materiali al dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa –, pensato per promuovere negli studenti di dottorato il pensiero creativo, l’indipendenza scientifica e la multidisciplinarietà.

In questo caso a guadagnarci è anche la prospettiva di uno sviluppo più sostenibile. Il progetto Keraphene si propone di sviluppare un dispositivo innovativo ed ecocompatibile per contrastare l’inquinamento da metalli pesanti nelle matrici acquose, notevolmente incrementato negli ultimi anni a causa del progressivo sviluppo di processi industriali come la produzione di batterie, le placcature metalliche e la raffinazione del petrolio.

Come spiegano dall’Ateneo pisano, ad oggi i metodi maggiormente impiegati per la loro depurazione richiedono elevati costi e consumi energetici, e al tempo stesso presentano una bassa efficienza di rimozione. Il dispositivo che andranno a sviluppare i dottorandi – ovvero Elena Pulidori, Elena Eremeeva e Andrea Roggi – sarà costituito da una membrana proteica modificata con ossido di grafene, partendo da materiali di scarto (ad esempio piume di pollame) capace di rimuovere i metalli pesanti presenti nelle acque e allo stesso tempo di funzionare come elettrodo per misurare la loro concentrazione.

In tale ottica, lo sviluppo di un simile dispositivo avrà un impatto importante in termini di riduzione dell’inquinamento ambientale causato dalle piume e dai metalli pesanti; valorizzazione di biomasse di scarto; sviluppo di un dispositivo efficace per la determinazione dei metalli pesanti.

Un progetto che adesso è pronto a decollare: valutato da un comitato di tre esperti internazionali, si è aggiudicato un finanziamento di 3.000 euro messo a disposizione dai professori Benedetta Mennucci e Fabio Di Francesco del Dcci pisano. Insieme a Keraphene, lo stesso premio è stato assegnato anche al progetto di ricerca SYnthesis, Solution and in Silico studies of the interaction of Ag(I)/Au(I) Bis-NHeterocyclic Carbenes with DNA G-quadruplexes – SYSSi, che riguarda invece lo studio di nuovi composti a base di argento e di oro, con potenziale attività antitumorale.