Gigantesco blackout senza precedenti in Asia centrale: milioni di persone senza corrente elettrica
L’elettricità salta contemporaneamente in Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan, C’entra il mining di criptovalute?
[25 Gennaio 2022]
Oggi, milioni di persone sono rimaste senza elettricità in gran parte dell’Asia centrale ex sovietica dopo che una rete elettrica condivisa è caduta, interrompendo le reti nazionali Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan, le altre due repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale, Turkmenistan e Tagikistan, sono rimaste immuni dal blackout.
Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan fanno affidamento su un unico sistema energetico sin dall’era sovietica e l’azienda energetica statale kazaka, la Kazakhstan Electricity Grid Operating Company (KEGOC), ha spiegato che «Un significativo squilibrio di emergenza nel sistema elettrico dell’Asia centrale (Uzbekistan, Kirghizistan) ha portato a un’impennata nella linea di trasmissione di energia nord-est-sud da 500 kV in Kazakistan. Di conseguenza, la linea nord-est-sud è stata disconnessa a causa del guasto, interrompendo l’alimentazione a una parte significativa dei consumatori nel sud del Kazakistan. La quantità di riduzione del carico è di circa 1.500 MW. Attualmente, KEGOC, l’operatore di sistema, sta adottando misure per correggere l’errore».
Secondo quanto scrive Russian Television – RT , «Sono stati segnalati enormi blackout nel Kazakistan meridionale, comprese parti di Almaty, l’ex capitale del ppaese. I filobus si sono fermati nella città, che ospita circa 1,7 milioni di persone, e i semafori si sono spenti in una serie di incroci, creando lunghe file di veicoli».
Successivamente, l’energia è stata ripristinata dopo ore ad Almaty e nella regione circostante.
I media kazaki citano una lettera che la KEGOC aveva inviato la scorsa settimana nella quale avvertiva che avrebbe smesso di fornire energia ai minatori professionisti di criptovalute per un periodo compreso tra il 24 gennaio e l’1 febbraio, citando la pressione insostenibile di questa attività sulla rete del paese. Il Kazakistan è il secondo hub di mining di bitcoin più grande del mondo.
Alan Dordzhiyev, il capo del sindacato kazako di blockchain e data center, ha detto al sito web Informburo che «Del blackout dovrebbero esere incolpate le linee elettriche e le stazioni decrepite del Paese, non i minatori. Tutto il nostro sistema è sull’orlo del ciollasso… Una centrale elettrica media in Kazakistan ha circa 40 anni».
Di chiunque sia la colpa, a Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan, si sono fermati i convogli della metropolitana e i loro passeggeri sono stati evacuati e anche gli aerei sono stati costretti a rimanere a terra nell’aeroporto principale del Paese.
I media uzbeki riferiscono che i servizi di emergenza hanno salvato 80 persone rimaste intrappolate nelle funivie di due stazioni sciistiche e più di 10 persone bloccate all’interno degli ascensori di complessi residenziali.
A Bishkek, la capitale del Kirghizistan, le case sono rimaste senza riscaldamento e acqua.
Come in Kazakistan, i governi dell’Uzbekistan e del Kirghizistan dicono di aver già iniziato a ripristinare gradualmente l’energia elettrica nelle aree colpite. Il ministro dell’Energia del Kirghizistan Doskul Bekmurzayev ha detto che il blackout è stato il peggiore nella storia del Paese. Ma ha assicurato: «Abbiamo tutti i mezzi [per ripristinare l’energia] e ancora una volta vorrei chiedere alla gente di non farsi prendere dal panico».
I primo ministro kirghiso Akylbek Zhaparov ha promesso: «E’ la prima volta che abbiamo sperimentato una minaccia del genere. Ci prepareremo a eventi simili in futuro».