Nel 2030 le auto elettriche rappresenteranno il 50% della domanda

Report Motus-E e Quintegia: «L'idrogeno non è considerato un'alternativa valida»

[21 Febbraio 2022]

Secondo quanto emerge dal report “ La mobilità elettrica: inevitabile o no? Analisi dal punto di vista dei consumatori ”, realizzato Motus-E e Quintegia, «Nel 2030 le auto elettriche rappresenteranno il 50% della domanda totale».

Il rapporto, realizzato con il sostegno della Fondazione Europea per il Clima, su dati acquisiti da Element Energy, su commissione della Platform for Electromobility, ente europeo per la promozione e facilitazione di politiche a supporto dello sviluppo della mobilità elettrica, riporta l’opinione di 14.052 consumatori di Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Polonia e Italia (campione di 2.004) e per quanto reiguarda il nostro Paese ne viene fuori che «La domanda di auto elettriche arriverà a superare quella di ogni altro tipo di alimentazione entro il 2025, nel 2030 rappresenterà il 50% della domanda totale e nel 2050 quasi l’80%».

Il report, sottolinea anche che «A frenare attualmente l’acquisto è il prezzo delle vetture, che dovrebbe pareggiare quello delle vetture a combustione nel 2030 per i modelli dei segmenti più bassi della carline. A parità di prezzo e con l’evoluzione tecnologica prevista, i consumatori preferiranno acquistare vetture elettriche piuttosto che a combustione interna».

Per Motus-E e Quintegia, «Altre alimentazioni, come l’idrogeno, ad oggi non rappresentano una valida alternativa ai veicoli elettrici a batteria. Secondo il report, infatti, la domanda di auto elettriche non diminuirebbe in maniera significativa né se le auto a idrogeno acquisissero importanza, né se venissero introdotti nel mercato i carburanti sintetici (meno convenienti per i consumatori in termini di costi di esercizio e meno efficienti in termini di risorse ambientali)».

A sorpresa, lo studio evidenzia anche che la rete di ricarica pubblica, da sola, non influenza in modo significativo la domanda di auto elettriche: «La domanda di auto elettriche non aumenterebbe in maniera significativa se tutti i consumatori avessero libero accesso alla ricarica pubblica e domestica».

Però, perché ci sia davvero un successo della transizione elettrica della mobilità, occorre che  le istituzioni pubbliche svolgano un ruolo fondamentale: «Dovrebbero prevedere politiche di supporto che incidano direttamente sul prezzo di acquisto», dicono Motus-E e Quintegia.

Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, commenta: «Il report dà voce direttamente ai consumatori con alcuni risultati particolarmente interessanti, specie se confrontati con gli altri utenti europei. In tutti i Paesi tuttavia si dimostra quanto cerchiamo di dire da tempo: la mobilità elettrica avrà una domanda di mercato al pari dei veicoli endotermici molto presto. Dobbiamo però affrontare alcune criticità affinché l’inclinazione all’acquisto raggiunga i livelli desunti dai questionari: ridurre il prezzo di acquisto, migliorare alcuni aspetti tecnologici. I costruttori stanno capendo molto bene queste esigenze ma hanno bisogno di un supporto per poter investire in nuovi sviluppi. Ci auspichiamo che le misure a supporto dell’acquisto di veicoli su cui il Governo si è pubblicamente impegnato siano volte alla semplicità di adozione, alla sostenibilità dei mezzi che ne beneficiano, a una visione strutturale e pluriennale».

Fabio Barbisan, VP OEM & Industry Solutions e Board Member di Quintegia, conclude: «Stiamo assistendo a una trasformazione radicale nel mondo della mobilità e i dati e gli insight ci parlano di un consumatore tendenzialmente pronto e aperto alla mobilità elettrica. I dealer, interlocutori che ricoprono già oggi una posizione chiave nella scelta di acquisto, avranno un ruolo sempre più rilevante nell’educazione delle comunità in cui sono immersi, dando potenzialmente ulteriore linfa al cambiamento. Sarà indispensabile, tuttavia, governare un profondo processo di revisione delle organizzazioni e delle competenze di molte delle oltre 50.000 persone che vi operano. Parliamo di inserimenti e sviluppi di nuovi ruoli (come Mobility Manager, EV-Specialist o Virtual Salesman), “reskilling” di profili esistenti (dal Concierge, al Product Expert fino al Digital Manager, passando per lo stesso HR Manager) e – sicuramente – una revisione profonda di intere strutture».