La metà della popolazione Usa è stata esposta a livelli dannosi di piombo. Conseguenze sul QI
Dagli anni ’40, l’Esposizione alla benzina al piombo ha ridotto il quoziente di intelligenza degli statunitensi di oltre 800 milioni di punti QI cumulativi
[10 Marzo 2022]
Nel 1923 venne aggiunto per la prima volta il piombo alla benzina per aiutare a mantenere sani i motori delle auto. Ma la salute delle auto è andata a scapito del benessere fisico e mentale degli statunitensi. E’ quel che conferma lo studio “Half of US population exposed to adverse lead levels in early childhood”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) da un team di ricercatori della Florida State University – Tallahassee e Duke University, che calcola che «L’esposizione ai gas di scarico delle automobili durante l’infanzia ha rubato 824 milioni di punti Quziente di intelligenza (QI) collettivi a più di 170 milioni di americani vivi oggi, circa la metà della popolazione degli Stati Uniti».
I risultati del team guidato da Aaron Reuben del Department of Psychology and Neuroscience della Duke University, suggeriscono che «Gli americani nati prima del 1996 potrebbero ora essere maggiormente a rischio di problemi di salute legati al piombo, come l’invecchiamento più rapido del cervello».
Negli Usa la benzina al piombo per auto è stata vietata nel 1996, ma i ricercatori affermano che «Chiunque sia nato prima della fine di quell’epoca, e in particolare quelli al culmine del suo utilizzo negli anni ’60 e ’70, ha avuto un’esposizione al piombo relativamente alta da bambino».
Gli scienziati statunitensi ricordano che «Il piombo è neurotossico e può erodere le cellule cerebrali dopo essere entrato nel corpo. Per questo, non esiste un livello sicuro di esposizione in nessun momento della vita. I bambini piccoli sono particolarmente vulnerabili alla capacità del piombo di compromettere lo sviluppo del cervello e ridurre le capacità cognitive. Sfortunatamente, indipendentemente dall’età, il nostro cervello non è attrezzato per tenerlo a bada».
Ruben aggiunge: «Una volta inalato come polvere, ingerito o consumato nell’acqua, il piombo è in grado di raggiungere il flusso sanguigno. Nel flusso sanguigno, è in grado di passare nel cervello attraverso la barriera emato-encefalica, che è abbastanza in grado di tenere fuori dal cervello molte sostanze tossiche e agenti patogeni, ma non tutti».
Uno dei modi in cui il piombo penetra nel flusso sanguigno sono i gas di scarico delle automo.
Per rispondere alla complessa domanda su come l’utilizzo di benzina al piombo per più di 70 anni possa aver lasciato un segno permanente sulla salute umana, Reuben e Michael McFarland e Mathew Hauer, entrambi della Florida State University, hanno scelto un approccio abbastanza semplice: utilizzando i dati disponibili pubblicamente sui livelli di piombo nel sangue nei bambini statunitensi, sull’utilizzo di benzina al piombo e le statistiche delle popolazione Usa, hanno determinato il probabile carico dell’esposizione al piombo durante tutta la vita per ogni americano vivo nel 2015. Partendo da questi dati, hanno stimato l’impatto del piombo sull’intelligenza, fino a calcolare i punti QI persi a causa dell’’esposizione alla benzina al piombo come proxy del suo impatto dannoso sulla salute pubblica.
I ricercatori sono rimasti sbalorditi dai risultati. McFarland ha detto: «Francamente sono rimasto scioccato. E quando guardo i numeri, sono ancora scioccato anche se sono preparato a questo».
E le cifre sono queste: «Nel 2015, più di 170 milioni di americani (più della metà della popolazione statunitense) avevano avuto livelli di piombo nel sangue clinicamente preoccupanti quando erano bambini, il che probabilmente si traduceva in un QI più basso, esponendoli a un rischio maggiore di altri danni alla salute a lungo termine, come la riduzione delle dimensioni del cervello, una maggiore probabilità di malattie mentali e un aumento delle malattie cardiovascolari nell’età adulta».
All’inizio degli anni ‘6’ il consumo di benzina al piombo era aumentato rapidamente, raggiungendo il picco o negli anni ’70. Reuben e i suoi colleghi hanno scoperto che è praticamente garantito che tutti i nati durante quei due decenni sono stati esposti a livelli perniciosi di piombo provenienti dai gas di scarico delle auto.
Ancora più sorprendente è stato il bilancio del piombo sull’intelligenza: «L’esposizione al piombo nell’infanzia potrebbe aver eroso il punteggio del QI cumulativo dell’America di circa 824 milioni di punti, quasi tre punti in media a persona». I ricercatori hanno calcolato che, «Nel peggiore dei casi, le persone nate tra la metà e la fine degli anni ’60 potrebbero aver perso fino a 6 punti QI e ai bambini che registravano i livelli più alti di piombo nel sangue, 8 volte l’attuale livello minimo clinicamente preoccupante, è andata anche peggio, perdendo potenzialmente più di 7 punti QI in media.
Il calo di alcuni punti QI può sembrare trascurabile, ma gli autori dello studio fanno notare che «Questi cambiamenti sono abbastanza forti da far sì che potenzialmente le persone con capacità cognitive inferiori alla media (punteggio QI inferiore a 85) vengano classificate come aventi una disabilità intellettiva (punteggio QI inferiore a 70)».
Ora, McFarland sta analizzando le disparità razziali dell’esposizione al piombo nell’infanzia, sperando di poter evidenziare le disuguaglianze sanitarie subite dai bambini neri, che sono stati esposti più spesso al piombo e in quantità maggiori rispetto ai bambini bianchi.
Basandosi su precedenti scoperte secondo le quali gli adulti che hanno subito un’elevata esposizione al piombo nell’infanzia possono sperimentare un invecchiamento cerebrale accelerato. il prossimo passo di Reuben sarà quello di esaminare le conseguenze a lungo termine della passata esposizione al piombo sulla salute del cervello in età avanzata.
Reuben conclude: «Milioni di noi hanno una storia di esposizione al piombo. Non è che hai avuto un incidente d’auto e hai avuto una rottura della cuffia dei rotatori che guarisce e poi stai bene. Sembra essere un insulto che portiamo all’interno del nostro corpo in modi diversi che stiamo ancora cercando di capire ma che può avere implicazioni per tutta la vita».