Non solo “Distretti circolari”, Scapigliato candida altri tre progetti per valorizzare i rifiuti
Economia circolare, sono 36 le proposte per la Regione Toscana con Rosignano protagonista
Giari: «Scapigliato farà un ulteriore sostanziale salto di qualità e diverrà un rilevante Polo industriale innovativo»
Si è chiuso ieri l’avviso pubblico bandito dalla Regione Toscana per raccogliere manifestazioni d’interesse alla “realizzazione di impianti di recupero e riciclo di rifiuti urbani e/o rifiuti derivati dal trattamento degli urbani”, e dalla Giunta informano oggi che sono arrivate ben 36 proposte.
Per valutarle sarà presto al lavoro un apposito gruppo di lavoro tecnico-istruttorio – composto dalla direzione Ambiente ed energia della Regione, dai tre Ato toscani (costa, centro e sud) e dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) –, chiamato a svolgere una prima verifica, cui seguirà un’informativa al Consiglio regionale. Poi sarà la volta della partecipazione pubblica, i cui risultati confluiranno in una nuova comunicazione al Consiglio, e dunque nel quadro conoscitivo per la stesura del Piano regionale sull’economia circolare. Tutto questo senza considerare le necessarie autorizzazioni che gli impianti proposti dovranno eventualmente ottenere, prima della messa a terra dell’investimento.
Un percorso complesso, dunque, dove le novità più attese a livello regionale sono i progetti per la realizzazione di tre “Distretti circolari” presentati ieri: uno ciascuno per Empoli, Pontedera e Rosignano Marittimo.
Rosignano in particolare si mostra particolarmente ambizioso sul fronte dell’economia circolare, grazie all’attivismo della società interamente pubblica Scapigliato srl, che gestisce l’omonimo Polo impiantistico.
Oltre a partecipare al progetto per il “Distretto circolare” che potrebbe sorgere a Rosignano, Scapigliato ha infatti presentato nell’ambito dell’avviso regionale altri tre progetti, utili a realizzare quella “Fabbrica del futuro” su cui la società è al lavoro da tempo.
Si tratta del già noto biodigestore anaerobico, di una piattaforma per il recupero delle plastiche – questi due progetti sono stati candidati dalla società anche nell’ambito dei bandi Mite, per attingere alle risorse del Pnrr destinate all’economia circolare – e dello sviluppo evolutivo dell’attuale impianto di Trattamento meccanico biologico (Tmb) presente a Scapigliato.
Per quanto riguarda il biodigestore anaerobico, che vede in fase conclusiva la procedura per il finanziamento bancario, Scapigliato informa che «i lavori, a seguito di un bando pubblico, sono già stati affidati al consorzio Abils per un investimento di oltre 40 milioni di euro, che consentirà di produrre, con un flusso in ingresso di circa 115.000 tonnellate di rifiuti organici e verde, oltre al compost, 6.500.000 Nm³/anno di biometano, che sarà avviato in rete e distribuito anche a piè di impianto per la mobilità sostenibile»
Il secondo progetto prevede invece, con «un investimento di circa 15 milioni di euro, la realizzazione di una piattaforma di recupero delle plastiche (“Fabbrica dei materiali”), provenienti, per circa 95.000 tonnellate, prevalentemente dal flusso dei rifiuti speciali e che oggi vanno quasi esclusivamente a smaltimento in discarica».
Il terzo progetto, infine – da potersi realizzare in autofinanziamento – è relativo allo «sviluppo evolutivo» del Tmb, attualmente funzionante e già oggetto di recente revamping. Con un investimento da 4 milioni di euro potranno ora essere adottate nuove tecnologie che consentiranno di «incrementare il recupero di materia dell’impianto attuale, per circa un 30% in più di plastica, carta, metalli, ecc», migliorando così un contesto nazionale che vede ad oggi i Tmb avviare a riciclo l’1% circa dei rifiuti in ingresso (tipicamente la parte ferrosa).
«Con la realizzazione di questi nuovi impianti, che saranno costruiti con i criteri del miglior inserimento paesaggistico e ambientale, Scapigliato – spiega il presidente e ad della società, Alessandro Giari – farà un ulteriore sostanziale salto di qualità e diverrà un rilevante Polo industriale innovativo. Sarà caratterizzato esclusivamente dal principio del recupero e dalla capacità di trasformazione del rifiuto in risorsa ed energia, andando davvero, e non a parole, a realizzare il progressivo superamento della vecchia discarica e costruendo il Polo dell’economia circolare».