Provvedimenti attuativi Cer, Arera è in ritardo. «Sviluppo compromesso, acceleri al più presto»

L'appello della Rete CERS: «Non abbiamo più tempo. Rischio di depotenziare le finalità della direttiva Ue sulle Comunità energetiche rinnovabili»

[5 Aprile 2022]

La Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS) composta da 49 realtà tra Comuni, soggetti del terzo settore, comunità energetiche e associazioni di settore, denuncia «L’ennesimo ritardo che rischia di bloccare lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: uno strumento importante per combattere non solo la povertà energetica, fenomeno che secondo l’ultimo rapporto Istat è cresciuto nel nostro Paese dell’1,7% tra il 2019 e il 2020, ma anche l’emergenza climatica permettendo di invertire il trend che vede in Italia, il gas, come principale vettore energetico impiegato per il riscaldamento residenziale (50% dell’energia fornita) a scapito di pompe di calore e solare termico (quest’ultimo solo 1% del totale), come fotografa lo studio “Una strategia per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici in Italia”, redatto da Elemens per Legambiente e Kyoto Club».

Sotto accusa, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) che, spiega la Rete CERS «Con la delibera del 22 marzo 2022, ha prolungato la scadenza per l’adozione dei provvedimenti necessari a garantire l’attuazione delle disposizioni del decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 199 ( RED II), fissata entro 90 giorni dalla data del decreto stessodecreto che ha recepito la Direttiva europea in materia di Comunità Energetiche Rinnovabili, stabilendo che i clienti finali possono organizzarsi secondo le configurazioni di cui agli articoli 30 e 31 (CER e autoconsumo collettivo). Scaduti ampiamente i 90 giorni, invece, ARERA comunica di avviare i procedimenti, da completarsi entro la fine del 2023, finalizzati a regolare gli aspetti attinenti ai diritti dei clienti finali rientranti nelle configurazioni di autoconsumo, comprendendo, tra l’altro, le forme di risoluzione stragiudiziale delle controversie e le relative modalità procedimentali, anche tenendo conto di quanto previsto dagli articoli 5, 6 e 7 del decreto legislativo 210/21».

I 49 aderenti alla Rete della Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali concludono: «Un grave ritardo inaccettabile che di fatto blocca lo sviluppo di questi nuovi sistemi energetici e tutti i vantaggi ad essi connessi, a partire dalla possibilità di ridurre i costi in bolletta per amministrazioni, cittadini e imprese ARERA acceleri al più presto i provvedimenti necessari a garantire l’attuazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Strumenti strutturali per intervenire sulle 3 principali emergenze del momento: clima, caro bollette e pace. Le fonti rinnovabili, grandi e piccole, come dimostra la drammatica guerra in Ucraina che ci obbliga ad accelerare la transizione energetica del Paese, sono l’unica soluzione per uscire dalla dipendenza dal gas, a partire da quello Russo. Ogni giorno di ritardo è solo uno spreco di tempo e di energia».