Più di una specie di rettili su cinque è minacciata di estinzione, soprattutto nelle isole
Ma molte specie di rettili probabilmente traggono vantaggio dagli sforzi per salvare altri animali
[28 Aprile 2022]
Lo studio “A global reptile assessment highlights shared conservation needs of tetrapods”, pubblicato su Nature da un team di ricercatori guidato da Nei Cox della Biodiversity Assessment Unit (International union for conservation of nature (IUCN) e Conservation International) e da Bruce Young di NatureServe, è il più completo mai realizzato sui rettili del mondo: un gruppo di ricercatori provenienti da 24 Paesi di tutti i continenti, ha analizzato le esigenze di conservazione di 10.196 specie di rettili rispetto a mammiferi, uccelli e anfibi. I rettili indagati nello studio includono tartarughe, coccodrilli, lucertole, serpenti e tuatara, l’unico membro vivente di un lignaggio che si è evoluto nel periodo Triassico circa 200-250 milioni di anni fa.
Uno degli autori dello studio, Mike Hoffmann della Zoological Society of London sottolinea che «Dalle tartarughe che respirano attraverso i genitali ai camaleonti delle dimensioni di un cece, i rettili sono un gruppo eclettico. Molti rettili, come il Tuatara o la tartaruga dal naso di maiale, sono come fossili viventi, la cui perdita significherebbe la fine non solo di specie che svolgono ruoli ecosistemici unici, ma anche di molti miliardi di anni di storia evolutiva. La loro sopravvivenza futura dipende dal fatto che mettiamo la natura al centro di tutto ciò che facciamo».
Ma i risultati dello studio, che presenta un’analisi della prima valutazione completa del rischio di estinzione per i rettili compresi nella Lista rossa delle specie minacciate dell’IUCN, sono davvero preoccupanti: «Almeno il 21% di tutte le specie di rettili a livello globale sono minacciate di estinzione». Ma è anche emerso che «Gli sforzi di conservazione fatti per altri animali hanno probabilmente aiutato a proteggere molte specie di rettili». Infatti, la ricerca ha rivelato che «Gli sforzi per preservare mammiferi, uccelli e anfibi minacciati hanno maggiori probabilità del previsto di avere co-benefici per molti rettili minacciati. Sebbene sia noto che i rettili abitano in habitat aridi come i deserti e savane, la maggior parte delle specie di rettili si trova in habitat forestali, dove loro – e altri gruppi di vertebrati – soffrono di minacce come il disboscamento e la conversione delle foreste in agricoltura». Lo studio ha rilevato che il 30% dei rettili che vivono nelle foreste è a rischio di estinzione, rispetto al 14% dei rettili degli habitat aridi.
Young sottolinea: «Sono rimasto sorpreso dal grado in cui mammiferi, uccelli e anfibi, collettivamente, possono fungere da surrogati dei rettili. Questa è una buona notizia perché i vasti sforzi per proteggere gli animali più conosciuti hanno probabilmente contribuito anche a proteggere molti rettili. La protezione dell’habitat è essenziale per proteggere i rettili, così come altri vertebrati, da minacce come le attività agricole e lo sviluppo urbano».
Lo studio ha anche evidenziato cosa perderemo se non proteggiamo i rettili: «Se ciascuno dei 1.829 rettili minacciati si estinguesse, perderemmo un totale di 15,6 miliardi di anni di storia evolutiva, inclusi innumerevoli adattamenti per vivere in ambienti diversi».
Per Cox, «I risultati del Global Reptile Assessment segnalano la necessità di intensificare gli sforzi globali per conservarli. Poiché i rettili sono così diversi, devono affrontare un’ampia gamma di minacce in una varietà di habitat. E’ necessario un piano d’azione multiforme per proteggere queste specie, con tutta la storia evolutiva che rappresentano».
Gli autori dello studio fanno notare osservano che «Sono ancora necessarie misure di conservazione urgenti e mirate per proteggere alcune delle specie di rettili più minacciate, in particolare le lucertole endemiche delle isole minacciate da predatori introdotti e quelle che sono più direttamente colpite dall’uomo. Ad esempio, la caccia, piuttosto che la modifica dell’habitat, è la principale minaccia per tartarughe e coccodrilli, metà dei quali sono a rischio di estinzione».
Un autore dello studio Blair Hedges,della Temple University, sottolinea che «Oltre a rivelare i modelli generali di rischio di estinzione, questo studio ha identificato i punti caldi di specie di rettili minacciate, come nelle isole caraibiche, dove dobbiamo concentrare i nostri sforzi. Le estinzioni si stanno già verificando a causa della sola deforestazione e il cambiamento climatico sta ora accelerando il processo, specialmente in Paesi come Haiti dove quasi tutte le foreste primarie sono state distrutte. Stiamo rapidamente esaurendo il tempo».
Nicola Mitchell, dell’University of Western Australia, aggiunge: «I rettili di Christmas Island, un’isola australiana a sud di Sumatra, sono evidenziati nello studio in quanto sono esempi di rettili gravemente colpiti da predatori invasivi. In questo caso, un serpente lupo invasivo proveniente dall’Asia ha provocato un recente collasso della comunità dei rettili. Fortunatamente, l’allevamento in cattività è stato avviato in tempo per salvare due delle specie dall’estinzione e gli scinchi dalla coda blu allevati in cattività sono stati ora introdotti nelle isole prive di serpenti nell’arcipelago Cocos-Keeling, a più di 1.000 Km da Christmas Island. Potremmo aver bisogno di molte altre azioni come questa per garantire la nostra incredibile diversità di rettili, soprattutto perché molti habitat di rettili andranno persi a causa del cambiamento climatico».
I risultati del nuovo Global Reptile Assessment sono già un riferimento che può essere utilizzato per misurare i cambiamenti nel rischio di estinzione e monitorare i progressi nel recupero delle specie nel tempo e saranno anche preziosi per aiutare a indirizzare le risorse per la conservazione delle specie attraverso l’identificazione delle aree chiave della biodiversità e di altri luoghi in cui una gestione attiva potrebbe prevenire le estinzioni. Un lavoro enorme realizzato grazie anche agli oltre 900 scienziati che prima avevano contribuito alle valutazioni della Lista Rossa IUCN e una delle autrici dello studio, Monika Böhm della Zoological Society of London, evidenzia: «E’ fantastico vedere questo lavoro eccezionale di oltre 900 esperti che si realizza: valutazioni come questa costituiscono la base per la pianificazione e l’azione di conservazione. Anche se probabilmente abbiamo già fornito alcuni vantaggi di conservazione ai rettili attraverso la protezione di altre specie di mammiferi, uccelli e anfibi, ora dobbiamo prendere ciò che abbiamo appreso da questa valutazione globale dei rettili per avviare un’azione di conservazione mirata sul terreno, migliorare lo stato di conservazione di queste magnifiche creature e invertire l’allarme rosso».
Miguel Fernandez, del Deutsches Zentrum für integrative Biodiversitätsforschung (iDiv) e della George Mason University fa notare che «Il recente IPBES Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services basa una delle sue conclusioni sui dati relativi a 1.500 specie di rettili. Il nostro lavoro fornisce un quadro più completo dello stato di una variabile essenziale della biodiversità, della distribuzione e dello stato delle specie, fornendo un’analisi approfondita, geografie aggiornate e rischio di estinzione per oltre 10.000 specie di rettili. A livello personale questa pubblicazione mi aiuta a ricordare una verità ovvia, che la nostra responsabilità è quella di lasciare alle generazioni future un pianeta uguale o migliore di quello su cui viviamo rispetto alle altre specie viventi».
Questo colossale studio sarà certamente molto utile alla prossima 15esima Conferenza della parti della Convention on biological diversity (COP15 CBD), che si terrà a Kunming, in Cina, con l’obiettivo di approvare il ost-2020 Global Biodiversity Framework che dovrebbe rappresentare per la biodiversità quel che l’Accordo di Parigi è per il riscaldamento globale e impostare il percorso della conservazione della biodiversità per il prossimo decennio.
Sean T. O’Brien, presidente e CEO di NatureServe, conclude: «I rettili non vengono usati spesso per ispirare azioni di conservazione, ma sono creature affascinanti e svolgono ruoli indispensabili negli ecosistemi di tutto il pianeta. Beneficiamo tutti del loro ruolo nel controllo delle specie di parassiti e nel servire da preda agli uccelli e ad altri animali. L’analisi della prima valutazione globale dei rettili ci consente di individuare dove i rettili hanno più bisogno di aiuto e fungere da step importante per contrastare la crisi dell’estinzione globale».