Rinnovati i vertici del Centro di coordinamento Raee, alla guida Alberto Canni Ferrari
Il neo presidente: «Il mio impegno sarà focalizzato a contribuire al miglioramento delle relazioni con tutti gli stakeholder»
[29 Aprile 2022]
Il Centro di coordinamento Raee, il consorzio costituito dai sistemi collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche per garantire su tutto il territorio nazionale una corretta gestione di questa frazione della raccolta differenziata, ha un nuovo comitato di amministrazione.
L’organismo è stato rinnovato integralmente ed è composto oggi dai consiglieri Giorgio Arienti (Erion), Fabrizio D’Amico (Ecolamp), Giancarlo Dezio (Ecolight), Sara Faccioli (Rlg), Marco Ferracin (Ridomus), Gabriele Muzio (Apiraee).
Come nuovo presidente del Centro di coordinamento è stato eletto invece Alberto Canni Ferrari, già procuratore speciale del Consorzio Erp Italia, uno dei principali sistemi collettivi per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Il manager è stato eletto dall’assemblea dei consorziati il 26 aprile, e rimarrà in carica per il biennio 2022-2024.
«Il mio impegno – commenta il neo presidente (nella foto, ndr) – sarà focalizzato a contribuire al miglioramento delle relazioni con tutti gli stakeholder affinché gli ottimi risultati raggiunti fin qui possano essere ulteriormente incrementati. Concludo ringraziando tutti i sistemi collettivi che hanno posto in me la loro fiducia, eleggendomi come loro rappresentante nei prossimi anni e il mio impegno sarà teso a consolidare i rapporti con tutti i gestori della raccolta, dai Comuni alle aziende della gestione rifiuti insieme a distributori e installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, perché assieme si possa continuare a percorrere il cammino di crescita di cui l’Italia necessita. Ringrazio inoltre il past president Bruno Rebolini che nel suo mandato ha svolto un’opera encomiabile».
Nonostante i progressi compiuti, gli aspetti su cui migliorare non mancano: secondo l’ultimo rapporto elaborato dal Centro di coordinamento, nel 2020 gli impianti italiani che gestiscono i Raee domestici e professionali hanno avviato a trattamento 478.817 tonnellate di rifiuti elettrici, in crescita del 3,20% sul 2019, ma nonostante questo aumento il tasso di raccolta sull’immesso continua a calare (al 36,8% rispetto al 39,53% del 2019), allontanandosi dagli obiettivi europei (65%).
Uno spreco che non ci possiamo permettere, soprattutto in questa fase caratterizzata da forti tensioni sui mercati delle materie prime; basti pensare che dal riciclo di 1.000 tonnellate di rifiuti elettronici domestici si possono ricavare circa 900 tonnellate di materie prime seconde, di cui oltre 500 tonnellate di ferro, più di 130 tonnellate di plastiche, circa 100 tonnellate di vetro, 80 tonnellate di cemento, 25 tonnellate di rame, 20 tonnellate di alluminio, 10 di legno e 15 di altri materiali.