Tra rimbalzi e boom dei prezzi, la crisi energetica è servita

Nel 2021 energie rinnovabili ancora ferme in Italia, ultima in Europa

«A tenere in stallo il settore delle rinnovabili è la burocrazia, con iter autorizzativi lunghissimi e forti resistenze da parte delle amministrazioni regionali e del Ministero della cultura»

[4 Maggio 2022]

Secondo il report “i 10 key trend sul clima per l’Italia”  di Italy for Climate (I4C), «Nel 2021 l’Italia ha installato solo 1,4 milioni di kW (GW) di nuovi impianti eolici e fotovoltaici, molto meno di tutti gli altri grandi Paesi europei».

Dal rapporto emerge come «Ancora nel 2021 non si sia sbloccato lo stallo delle fonti rinnovabili del settore elettrico, che invece dovrebbero essere un traino della transizione energetica. Soprattutto in un Paese come il nostro, che dispone con grande abbondanza sia di sole che di zone ventose (nel sud Italia e nelle isole)».

Eppure, come ricorda I4C, «A cavallo del decennio 2010 l’Italia ha registrato una fortissima crescita per queste fonti (nell’anno record 2011 abbiamo installato ben 9 GW di fotovoltaico e 1 GW di eolico), ma negli ultimi 8 anni siamo scesi a una media di circa 1 GW ogni anno. In particolare nell’ultimo triennio il settore è cresciuto molto in tutta Europa, anche grazie al nuovo e più ambizioso quadro di politiche europee sul clima e l’energia. Ma purtroppo non in Italia: gli ultimi dati da Irena (l’agenzia internazionale per le fonti rinnovabili), nel 2021 l’Italia ha installato la metà degli impianti polacchi, un terzo di quelli francesi e spagnoli, un quarto di quelli olandesi e tedeschi».

Si tratta di un dato particolarmente preoccupante se confrontato con i circa 9 GW che l’Italia dovrebbe installare ogni anno entro il 2030 per essere in linea con gli obiettivi climatici e non rimanere indietro nella transizione energetica.

I4C conclude: «La buona notizia è che sappiamo già cosa ostacola la crescita delle rinnovabili e come potremmo agire per sbloccare questa situazione. Come denunciano da tempo gli operatori del settore, a tenere in stallo il settore delle rinnovabili è la burocrazia, con iter autorizzativi lunghissimi e forti resistenze da parte delle amministrazioni regionali e del Ministero della cultura. La cattiva notizia, invece, è che nonostante queste problematiche siano ormai note da tempo, gli interventi messi in campo finora non sono riusciti a sbloccarle la situazione, in una fase peraltro in cui liberare le potenzialità delle fonti rinnovabili vorrebbe dire poter ridurre in modo rapido la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di gas fossile».