In Corea del nord decessi per una “febbre” di massa. Già più di 350.000 casi
Le vittime sono state segnalate il giorno dopo che la RPDC ha ufficialmente riconosciuto il suo primo caso di Covid-19
[13 Maggio 2022]
Funzionari del governo della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) hanno confermato diversi casi di morte dovuti a una misteriosa epidemia di febbre, inclusa una persona risultata positiva al Covid-19 che rappresenta il primo caso di coronavirus ammesso ufficialmente in Corea del Nord dall’inizio della pandemia.
Ieri, dando notizia della visita di Kim Jong Un, segretario generale del Partito dei lavoratori di Corea e presidente degli Affari di Stato della Repubblica popolare democratica di Corea, alla sede statale per la prevenzione delle epidemie di emergenza, l’agenzia ufficiale nordcoreana KCNA ha scritto che «Una febbre la cui causa non è stata identificata si è diffusa in modo esplosivo a livello nazionale dalla fine di aprile e più di 350.000 persone hanno avuto la febbre in un breve lasso di tempo e almeno 162.200 di loro sono guarite completamente. Solo il 12 maggio, circa 18.000 persone con febbre sono state verificate a livello nazionale e fino ad ora fino a 187.800 persone sono state isolate e curate. 6 persone sono morte (una delle quali è risultata positiva alla sottovariante BA.2 di Omicron)».
Kim Jong Un ha detto che «La diffusione simultanea della febbre, con l’area della capitale come epicentro, dimostra che c’è un punto vulnerabile nel sistema di prevenzione delle epidemie che abbiamo già stabilito». Poi ha ribadito «L’importanza del lavoro di tutte le province, città e contee del Paese per adottare misure per isolare ogni unità lavorativa, unità produttiva e unità residenziale l’una dall’altra, bloccando le loro aree e fornendo agli abitanti ogni comodità per arginare la diffusione del virus dannoso. Se mettiamo sotto controllo la situazione della diffusione e adottiamo misure per superare l’attuale crisi, in particolare, arriviamo sempre sulla difensiva nel lavoro di prevenzione dell’epidemia. La massima priorità è bloccare la diffusione del virus, bloccando attivamente le aree e isolando e curando le persone con febbre in modo responsabile. Come più volte sottolineato, l’iniziativa nell’opera di prevenzione delle epidemie è la vita. E’ necessario dare immediata e completa attuazione agli articoli delle decisioni dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito per cogliere con fermezza la buona occasione in la campagna di prevenzione delle epidemie di propria iniziativa e contenere così rapidamente la diffusione delle epidemie».
Poi il caro leader supremo nordcoreano a ammonito, facendo correre un brivido lungo la schiena a molti, i responsabili della salute pubblica: «I settori della sanità pubblica e della prevenzione delle emergenze epidemiche dovrebbero osservare minuziosamente le caratteristiche del decorso delle malattie delle persone con febbre, mettere a punto metodi e tattiche scientifiche di trattamento a ritmo fulmineo come richiesto dai manuali specializzati e rafforzare ulteriormente le misure statali per la fornitura di medicinali. Occorre contenere e stabilizzare la diffusione di epidemie dannose preservando rigorosamente le linee guida statali per la prevenzione delle epidemie di emergenza e di condurre in modo offensivo il lavoro di informazione politica in modo che le persone abbiano una corretta comprensione delle misure di emergenza dello stato e mostrino un’elevata autocoscienza nel portare loro fuori».
Insomma: il Partito vi aveva detto cosa dovevate fare e voi non avete ubbidito alla lettera. Per questo il capo del regime nazional-stalinista ha presentato «Compiti dettagliati da mettere in pratica, compresa la questione per le unità di prevenzione delle epidemie di emergenza a tutti i livelli per migliorare le loro capacità operative e di comando per il lavoro di prevenzione delle epidemie delle loro regioni e unità e fare tutti i preparativi per far fronte alle circostanze per affrontarle tempestivamente e la questione di formare scrupolosamente forze per garantire la rapidità e l’accuratezza scientifica nell’opera di prevenzione dell’epidemia. E’ la sfida più importante e il compito supremo che il nostro Partito deve affrontare per invertire tempestivamente la situazione di crisi della salute pubblica immediata, ripristinare la stabilità della prevenzione delle epidemie e proteggere la salute e il benessere del nostro popolo. Esiste la determinazione, la volontà e strategia e tattiche del Comitato Centrale del Partito per guidare vittoriosamente la guerra di prevenzione dell’epidemia. Ci aspettiamo e siamo convinti che, con il loro coraggioso valore e abilità pratica, i funzionari della sede statale di prevenzione delle epidemie di emergenza bloccheranno e porranno perfettamente fine alle fonti di diffusione di epidemie dannose e assumeranno l’iniziativa di fare una svolta vittoriosa nella grande campagna di prevenzione delle epidemie, come richiesto dallo spirito dell’ottava Riunione dell’Ufficio Politico dell’ottavo Comitato Centrale del Partito dei lavoratori di Corea, profondamente consapevole della missione, della responsabilità e del dovere solenne assegnati dal Partito e dalla rivoluzione».
Intanto, dopo la segnalazione del primo caso della variante Omicron, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che si impegna ad aiutare la Corea del nord a rispondere al Covid-19 e ha detto a UN News di essere in contatto con le autorità della RPDC ma di non aver ancora ricevuto un rapporto ufficiale dal ministero della salute del paese.
Edwin Salvador, il rappresentante dell’Oms in Corea del nord ha sottolineato che «Insieme ai suoi partner – tra cui il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef ) e GAVI, l’alleanza per i vaccini – l’Oms ha supportato la Corea del nord nello sviluppo di un piano di diffusione del vaccino contro il Covi-19. Lo schema è stato rivisto e approvato da un organismo multi-partner a livello regionale, autorizzando la nazione isolata a ricevere vaccinazioni Covid-19 attraverso l’iniziativa di distribuzione equa del vaccino guidata dalle Nazioni Unite COVAX. L’Oms continua a impegnarsi a collaborare con le autorità nazionali della RPDC fornendo loro le informazioni necessarie sui vaccini Covid-19 disponibili tramite COVAX».