Haiti: le molte crisi e la crescente violenza aggravano la fame
Gran parte di Haiti è in mano a gang criminali che impediscono l’arrivo di aiuti. E mancano i finanziamenti
[13 Luglio 2022]
Il World food programme (WFP) ha lanciato un pressante appello: «Ad Haiti, dove quasi la metà della popolazione è già in condizione di insicurezza alimentare, la fame è destinata ad aumentare tra l’aumento dell’inflazione, i prezzi elevati di cibo e carburante e il deterioramento della sicurezza. Mentre i gruppi criminali bloccano le strade, il WFP continua a fornire assistenza agli haitiani vulnerabili e sostiene la comunità umanitaria con trasporti aerei e marittimi vitali».
Dall’inizio di maggio nella capitale Port-au-Prince e nei suoi dintorni l’insicurezza è significativamente peggiorata, le gang criminali hanno interrotto le catene di approvvigionamento, l’accesso ai servizi di base come mercati, scuole e ospedali e i mezzi di sussistenza degli haitiani in tutto il Paese. La violenza diffusa sta provocando una grave crisi di ordine pubblico e rende più difficile l’accesso al cibo ed anche acquistarlo.
Il tutto avviene nel Paese più povero delle Americhe e sullo sfondo della crisi alimentare globale in cui i costi crescenti legati al conflitto in Ucraina stanno aggravando le difficoltà.
Il WFP ricorda che «Haiti sta già sperimentando un’inflazione sbalorditiva del 26%. Dato che importa il 70% del suo grano, la nazione insulare è particolarmente vulnerabile agli shock nei mercati globali alimentari e dei combustibili. Oltre a queste sfide, si prevede che l’attuale stagione degli uragani nell’Atlantico sarà più attiva del normale, mettendo in pericolo la vita e i mezzi di sussistenza degli haitiani vulnerabili».
Jean-Martin Bauer, direttore del WFP ad Haiti, sottolinea che «Gran parte della popolazione è stata tagliata fuori dal cuore economico del Paese. Ciò avviene in un momento in cui Haiti sta già affrontando gli effetti del Covid-19, i recenti disastri naturali, l’inflazione elevata e l’aumento dei costi a seguito del conflitto in Ucraina. Stiamo assistendo a un aumento significativo della fame nella capitale e nel sud del Paese, con Port-au-Prince che è la più colpita».
L’instabilità e l’insicurezza mettono a repentaglio le operazioni umanitarie essenziali su cui fanno affidamento molti haitiani vulnerabili. Il blocco completo della strada che porta alla penisola meridionale, che dura ormai da un anno, ha tagliato fuori 3,8 milioni di persone che vivono nei dipartimenti meridionali di Port-au-Prince. Di recente è stata bloccata anche l’uscita a nord della capitale.
Come alternativa per inviare aiuti nel sud e nel nord del Paese, il WFP utilizza le rotte marittime. L’United Nations Humanitarian Air Service (UNHAS), gestito dal WFP, continua a trasportare operatori umanitari in e carichi leggeri in prima linea. Nell’ultimo anno, l’UNHAS ha assistito a un fortissimo aumento della domanda dovuto alla risposta al terremoto dell’agosto 2021 e alla situazione della sicurezza sempre più instabile in un Paese in buona parte in mano a gang criminali. Bauer spiega che «L’unica opzione sicura per viaggiare per gli operatori umanitari è l’aereo e, senza finanziamenti adeguati, l’UNHAS rischia la chiusura imminente entro la fine di luglio 2022. In definitiva, questo mette in pericolo non solo l’assistenza del WFP, ma anche le operazioni umanitarie in tutto il Paese».
Nonostante queste enormi difficoltà, il WFP ha sostenuto l’instabile governo di Haiti con assistenza umanitaria e allo sviluppo per affrontare le cause profonde della fame e nel 2022 prevede di assistere 1,7 milioni di persone. Anche se in mezzo alla violenza delle gang, il WFP sta costruendo la resilienza degli haitiani e rafforza la protezione sociale e i sistemi alimentari, ma per i prossimi 6 mesi dovrà affrontare una carenza di fondi di 39 milioni di dollari per garantire l’assistenza ad Haiti. Nel 2022 le operazioni del WFP ad Haiti hanno ricevuto finanziamenti da Canada, Unione europea, Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti e UN CERF.