Gli eurodeputati vogliono più energie rinnovabili: 45% entro il 2030

Gli obiettivi di risparmio energetico sono aumentati al 40% nel consumo finale di energia e al 42,5% nel consumo di energia primaria

[14 Luglio 2022]

Il 14 luglio 2021 la Commissione europea ha adottato il pacchetto “Fit for 55”, adattando la legislazione climatica ed energetica esistente per soddisfare il nuovo obiettivo Ue di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Un elemento del pacchetto è la revisione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED II), che aiuterà l’Ue a raggiungere il nuovo obiettivo del 55% di gas serra in meno. In base a RED II, l’Ue è obbligata a garantire che, entro il 2030, almeno il 32% del suoo consumo di energia provenga da fonti di energia rinnovabile (RES). Il pacchetto “Fit for 55” riallinea la Direttiva sull’efficienza energetica (EED) alle disposizioni al nuovo target del 55% di gas serra in meno. Attualmente l’EED stabilisce il livello di risparmio energetico che l’Ue deve realizzare per raggiungere l’obiettivo concordato di migliorare l’efficienza energetica del 32,5% entro il 2030. La modifica richiede gli Stati membri di  raddoppiare quasi i loro obblighi annuali di risparmio energetico, con un ruolo di punta svolto dai governi e dagli investimenti pubblici, azioni per affrontare la povertà energetica e altre misure per contribuire a realizzare ulteriori risparmi energetici.

A un anno di distanza dall’approvazione del pacchetto “Fit for 55”, la commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europea punta ad «Accelerare sostanzialmente la diffusione delle energie rinnovabili e la riduzione del consumo di energia entro il 2030». Infatti, ieri, gli eurodeputati hanno votato – 54 voti favorevoli, 14 contrari e 6 astenuti –  per «Aumentare la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’Ue al 45% entro il 2030, in base alla revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili (RED), un obiettivo sostenuto anche dalla Commissione Europea con il suo pacchetto “RepowerEU”».

E i deputati europei hanno anche raddoppiato il numero di progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità green a due progetti per Stato membro. Gli Stati membri con il più alto consumo annuo di elettricità saranno obbligati ad adottare un terzo progetto entro il 2030.

Inoltre, la Commissione chiede che «Gli Stati membri stabiliscano un obiettivo indicativo per la tecnologia innovativa di energia rinnovabile di almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione» e hanno insistito sulla «Trasparenza delle componenti dell’elettricità verde e sulla semplificazione dell’aumento dell’idrogeno, compreso un sistema più semplice per garantirne l’origine».

Per quanto riguarda i trasporti, «La diffusione delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra, attraverso l’uso di quote più elevate di biocarburanti avanzati e una quota più ambiziosa per i combustibili rinnovabili di origine non biologica come l’idrogeno».

Il democristiano tedesco Markus Pieper, relatore per la direttiva sulle energie rinnovabili, ha commentato: «Solo l’espansione delle energie rinnovabili significa vera indipendenza. Il nostro voto dimostra un forte sostegno all’aumento dell’obiettivo del 45% entro il 2030. Allo stesso tempo, confermiamo la necessità di una maggiore cooperazione transfrontaliera per espandere la diffusione delle energie rinnovabili e chiediamo una strategia di importazione diversificata per l’idrogeno. Abbiamo anche sollevato il tema dei requisiti per la sostenibilità delle biomasse e dei combustibili, mostrando allo stesso tempo i modi in cui i materiali biogenici possono dare un reale contributo economico alla transizione energetica».

In una votazione separata, – 50 voti favorevoli, 7 contrari e 13 astenuti – gli eurodeputati hanno sostenuto la revisione della Direttiva sull’efficienza energetica (EED) e  hanno innalzato l’obiettivo dell’Ue di ridurre il consumo di energia finale e primaria: «Gli Stati membri dovrebbero garantire collettivamente una riduzione del consumo di energia di almeno il 40% entro il 2030 nel consumo di energia finale e del 42,5% nel consumo di energia primaria rispetto alle proiezioni del 2007. Ciò corrisponde rispettivamente a 740 e 960 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep) per il consumo di energia finale e primaria. Gli Stati membri dovrebbero stabilire contributi nazionali vincolanti per raggiungere questi obiettivi. Gli obiettivi dovrebbero essere raggiunti attraverso misure a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, in diversi settori, ad esempio pubblica amministrazione, edifici, imprese, data center».

Il socialdemocratico danese Niels Fuglsang, relatore sulla direttiva sull’efficienza energetica, ha concluso: «Sono felice che abbiamo un ampio sostegno politico per maggiori sforzi per l’efficienza energetica in seno al Parlamento europeo. Siamo in una crisi in cui Putin sta chiudendo il gas al Ue. Una delle nostre risposte più efficaci a questo problema è l’efficienza energetica. Pertanto, è fondamentale che oggi la commissione abbia votato per obiettivi di efficienza energetica elevati e vincolanti per l’Ue nel suo insieme e per i singoli Stati membri».