I primi prodotti ittici coltivati in Europa, pronti per entrare nel processo di approvazione normativa in Asia, Usa, UK e Ue
Ecco i bastoncini e le polpette di pesce coltivati in laboratorio
Prodotti ricavati da cellule coltivate in laboratorio, senza uccidere pesci
[10 Agosto 2022]
I prodotti ittici coltivati in laboratorio sono un passo più vicini all’arrivo sugli scaffali dei negozi di alimentari: Bluu Seafood, leader europeo nel settore alimentare nella produzione di pesce e frutti di mare coltivati, ha presentato i primi prodotti pronti per il mercato a base di cellule di pesce coltivate e spiega che «I bastoncini di pesce e le polpette di pesce contengono cellule di pesce coltivate come ingrediente principale e sono stati arricchiti con proteine vegetali per ottimizzare il comportamento di cottura e la sensazione in bocca».
Prodotti che ormai sono pronti per essere immessi sul mercato è per i quali è stato avviato il procedimento approvazione normativa. Bluu Seafood dice di puntare «All’approvazione iniziale e al lancio sul mercato a Singapore entro la fine del 2023, poiché il processo normativo è già ben definito. La company richiederà l’approvazione anche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’Ue». La compagnia alimentare tedesca spera di poter vendere i suoi prodotti in Europa e Usa entro il 2025.
Per realizzare i suoi prodotti senza pescare o allevare pesci, Bluu Seafood «Raccoglie i tessuti da un pesce vivo, quindi utilizza la tecnologia delle cellule staminali per creare cellule duplicate nutrendole con un “mezzo ricco di nutrienti” in un bioreattore. Le cellule iniziano quindi a crescere su strutture di impalcature per aiutarle a dare loro la giusta consistenza della carne di pesce». Una volta sviluppata una biomassa iniziale di cellule, il sistema è autosufficiente e da quel momento in poi non richiede più pesci veri.
Oltre alle polpette e bastoncini di pesce, l’impresa tedesca ha anche sviluppato i primi prototipi di prodotti complessi come filetti e sashimi e ci tiene a dire che «I prodotti dell’azienda sono realizzati utilizzando terreni di coltura privi di siero animale e si basano su linee cellulari proprietarie di trota e salmone non OGM» e che «Bluu Seafood combina la tecnologia cellulare e alimentare per coltivare una varietà di prodotti ittici sostenibili e gustosi direttamente dalle cellule animali senza compromettere il benessere degli animali e con un’impronta ambientale significativamente inferiore rispetto alla pesca convenzionale».
Sebastian Rakers il fondatore e CEO di Bluu Seafood, ha spiegato che «Con il completamento dei nostri primi prodotti, possiamo dimostrare risultati visibili e commestibili dopo meno di due anni di operatività. Questo ci rende ufficialmente la prima azienda in Europa a produrre pesce coltivato. Ora siamo lavorando a stretto contatto con le autorità di regolamentazione per aprire la strada al lancio sul mercato e concentrarsi sullo scaling».
Bluu Seafood è una delle numerose imprese che lavorano per sviluppare alimenti ittici coltivati in laboratorio che possono aiutare ad affrontare problemi della produzione di pesce. La Wildtype di San Francisco sta lavorando per produrre salmone allevato in laboratorio per fare sushi di qualità, mentre la sudcoreana CellMeat sta sviluppando gamberetti coltivati. Al di là dei prodotti ittici artificiali, molte imprese e gruppi di ricerca stanno lavorando a prodotti a base di carne coltivata, come salsicce e polpette coltivate in laboratorio, Anche le compagnie di alimenti per animali domestici stanno sviluppando carni da coltura cellulare per farne cibo per cani e gatti.
Sebbene i prodotti ittici tendano ad essere più rispettosi dell’ambiente rispetto ad altri tipi di proteine, come la carne bovina, l’industria della pesca ha un forte impatto su habitat marini che stanno diventando sempre più vulnerabili a cusa del riscaldamento globale e della pesca eccessiva. Inoltre, la pesca contribuisce anche a enormi quantità di inquinamento da plastica negli oceani del mondo. Inoltre la “crudeltà” della pesca e degli allevamenti ittici pone problemi etici a molti consumatori.
In un’intervista a TechCrunch, Paul Sawers, cofondatore di Bluu Seafood, si è detto entusiasta delle possibilità di una tecnica che pone altri problemi etici per buona parte dell’opinione pubblica: «Questa è la cosa sorprendente delle cellule “immortalizzate”, mentre le cellule “normali” raddoppiano per, diciamo, 20 volte e poi si fermano, le cellule immortalizzate continuano a raddoppiare, in teoria per sempre».
Secondo l’ONG Good Food Institute, «Il pesce e la carne coltivati in cellule differiscono dai sostituti della carne e dalle alternative alla carne, o carni finte, in quanto sono fatti di “vera carne animale”. Sviluppando cellule in laboratorio, i produttori possono evitare alcuni dei problemi ambientali, etici, lavorativi e di spazio coinvolti nell’allevamento degli animali per il cibo».
In un parere inviato per e-mail a Gizmondo, Matthew Hayek , uno scienziato ambientale della New York University che studia i sistemi alimentari, ha scritto che «Il nostro attuale corso di produzione di cibo da animali acquatici è insostenibile, sia catturati in natura che allevati. I prodotti ittici coktivati sono qualcosa in cui vale la pena investire come alternativa, ma che il processo non è privo di potenziali insidie ambientali».
Infatti, le risorse per far crescere la carne di pesce sintetica utilizzate da aziende come Bluu Seafood derivano generalmente da prodotti agricoli come i cereali che richiedono molta terra per essere prodotti. La conversione e la coltivazione di terreni agricoli possono esacerbare problemi come l’inquinamento da pesticidi e la perdita di habitat selvatici. E per Hayek «Questo significa che il finanziamento della ricerca sull’acquacoltura dovrebbe essere pubblico e aperto, per garantire che questi problemi vengano risolti in modo trasparente e che tutti possano trarre vantaggio dai risultati».
Inoltre le imprese che si sono lanciate nella produzione di carne e di pesce artificiali devono fare i conti con la diffidenza dell’opinione pubblica: nessuna impresa che produce carne coltivata ha ancora raggiunto la redditività vendendo il suo prodotto sul mercato, anche perché in realtà una sola azienda è autorizzata a vendere al pubblico carne coltivata (e solo in un Paese), Good Meat che ha ottenuto il via libera a Singapore nel 2020. Ed è proprio per questo che Bluu Seafood punta a sbloccare l’iter autorizzativo partendo dall’isola-Stato asiatica: Singapore è l’unica nazione sulla Terra a consentire attualmente la vendita di carne coltivata come prodotto alimentare di consumo.