Per rispettare i target RePowerEu dovremmo installare circa 10 GW ogni anno
Nella prima metà del 2022 installati in Italia solo 1,2 GW di nuovi impianti rinnovabili
«Delle 421 istanze di Via depositate per impianti Fer solo 1 procedimento risulta concluso, sintomo che l’accelerazione tanto auspicata non è purtroppo ancora avvenuta»
[14 Settembre 2022]
L’Osservatorio dell’associazione confindustriale Anie rinnovabili, basandosi sull’analisi dei dati Gaudì di Terna, documenta che nel primo semestre di quest’anno i nuovi impianti rinnovabili installati in Italia si fermano a 1,21 GW.
Si tratta di una buona accelerazione rispetto alla media degli ultimi tre anni (0,56 GW/a), ma resta pessima se confrontata col fabbisogno stimato di nuovi impianti per rispettare i target RePowerEu (circa 10 GW/a).
Una distanza di cui il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sembra avere scarsa consapevolezza. Nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, presentato solo pochi giorni fa, le prospettive appaiono infatti del tutto incoerenti col trend d’installazione reale: «Secondo gli ultimi dati relativi alla potenza rinnovabile neo autorizzata e/o vincitrice di asta con il Gse, sono attesi in esercizio + 9,3 GW tra 2022 e 2023 di cui 7 GW tra gennaio 2022 e marzo 2023, a fronte di meno di 1 GW/anno degli anni precedenti», si legge nel documento ministeriale.
Ma l’ultimo bando Gse è andato praticamente deserto (dei 3.355,6 MW teoricamente incentivabili ne sono stati assegnati appena 443,7 MW, il 13%) e, soprattutto, per contabilizzare l’effettiva messa a terra degli impianti appare fuorviante fare riferimento al rilascio del benestare all’allaccio alla rete elettrica da parte di Terna, che appunto di per sé non testimonia l’effettiva entrata in funzione degli impianti. Anzi, è dopo questo step che iniziano i problemi, perché c’è da superare lo scoglio dell’iter autorizzativo.
«La realtà evidenzia che vi è una limitata capacità delle strutture preposte al rilascio dei pareri nel processare le istanze dei progetti – commenta nel merito Anie rinnovabili – Analizzando i dati pubblicati sul portale del Mite e relativi alla Commissione tecnica Pnrr-Pniec, istituita a luglio 2021 e attiva da fine 2021 per imprimere un’accelerazione alle valutazioni di impatto ambientale, risulta che delle 421 istanze di Via depositate per impianti Fer solo 1 procedimento risulta concluso, sintomo che l’accelerazione tanto auspicata non è purtroppo ancora avvenuta. Si tratta di 19 GW, suddivisi in 4,2 GW di fotovoltaico, 11,2 GW di agrivoltaico, 3,5 GW di eolico onshore e 0,3 GW di eolico offshore, che consentirebbero di sprigionare investimenti per circa 20 miliardi di euro ed una produzione annua di 30 TWh, pari al 10% del fabbisogno elettrico nazionale».
Guardando a quanto invece è stato realmente installato nei primi sei mesi del 2022, il risultato è invece ben più magro. Il totale cumulato di 1.211 MW di nuova potenza installata (+168% rispetto allo stesso periodo del 2021) è così suddiviso: 1.061 MW per fotovoltaico (+193%), 123 MW per eolico (+66%) e 27 MW per idroelettrico (+72%). Niente dunque per le altre fonti rinnovabili, ad esempio la geotermia.
Approfondendo il livello di dettaglio, per l’eolico però solo in Puglia si registra un trend crescente rispetto al 1° semestre del 2021, periodo nel quale le Regioni a più alta ventosità (Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia) registrano un eclatante stop della corsa all’eolico. In tutto il resto del territorio, invece, si rilevano variazioni molto meno marcate.
Guardando invece al fotovoltaico, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lazio, Lombardia e Sicilia rispettivamente con 142, 147 e 139 MW; quelle che hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata rispetto allo stesso periodo del 2021 sono invece Basilicata (+611%), Sicilia (+599%), Sardegna (+1.180%) e Valle d’Aosta (+2.305%).
L. A.