Onu: qualsiasi minaccia di usare armi nucleari deve essere universalmente condannata
Guterres: gli attacchi russi su larga scala sono un'escalation inaccettabile
[11 Ottobre 2022]
Il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, l’ungherese Csaba Kőrös, ha detto di fronte ai delegati di tutti i Paesi del mondo riuniti in sessione plenaria che «La porta per una soluzione diplomatica per porre fine ai combattimenti tra Russia e Ucraina deve essere tenuta aperta e qualsiasi minaccia all’uso di armi nucleari va universalmente condannata»
La riunione speciale di emergenza dell’Onu sulla guerra in Ucraina, innescata dall’invasione russa del 24 febbraio, è stata convocata dopo il veto di Mosca al Consiglio di sicurezza dell’Onu del 30 settembre su una risoluzione condannava la recente annessione da parte della Russia di 4 regioni dell’Ucraina e che anche Kőrösi ha definito «Illegale». La risoluzione dell’Assemblea Onu che sarà votata nel corso della settimana, afferma che «I cosiddetti referendum che si sono svolti prima della tentata annessione illegale hanno anche violato il diritto internazionale».
Kőrösi ha sottolineato che «Quando diventa una routine quotidiana guardare le immagini di città distrutte e corpi dispersi, perdiamo la nostra umanità. Dobbiamo trovare una soluzione politica basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale». Poi, l’ambasciatore all’Onu del governo di destra amico di Mosca ha citato la risoluzione dell’Assemblea generale adottata il 2 marzo, che invitava le truppe russe a ritirarsi dal territorio ucraino e si è chiesto: «Qual è l’alternativa? Un mondo senza regole condivise. Un mondo senza pace. Un mondo senza futuro».
Secondo Kőrösi bisogna seguire l’esempio della Black Sea Grain Initiative che ha permesso finora che circa 6 milioni di tonnellate di grano iano uscite dall’Ucraina: «Agiremo insieme per attuare pienamente la fornitura salvavita di cibo dai porti ucraini. E’ imperativo assicurarne il rinnovo, oltre l’attuale linea temporale di metà novembre».
La riunione dell’Assemblea generale dell’Onu è iniziata con una schermaglia procedurale per votare il progetto di risoluzione ucraino in discussione: la Russia voleva che fosse votato a scrutinio segreto, non con voto palese. Ma la proposta albanese per il voto segreto ha ottenuto 107 voti favorevoli, 13 contrari e 39 astenuti, e il rappresentante all’Onu dell’Albania ha detto che «Avrebbe stabilito un precedente pericoloso, se una questione così sostanziale di pace e sicurezza fosse stata votata senza che ogni Paese rendesse pubblica la propria opinione».
L’ambasciatore dell’Ucraina all’Onu Sergiy Kyslytsya, ha detto ai delegati che «La mia sua giornata è iniziata 14 ore prima, con la notizia che la mia famiglia era tra coloro che sono stati attaccati in patria, da attacchi aerei su larga scala lanciati dalla Russia, in rappresaglia per l’attacco al ponte della Crimea», che il presidente russo Vladimir Putin ha descritto come un attacco terrorista delle forze speciali ucraine.
Kyslytsya ha aggiunto di aver già perso membri della famiglia a causa dell’aggressione russa, aggiungendo che «Circa 84 missili e circa due dozzine di droni hanno deliberatamente preso di mira civili e infrastrutture civili durante i molteplici attacchi di lunedì alle città ucraine, comprese scuole, università e musei. Il mondo intero ha visto ancora una volta il vero volto dello Stato terrorista che uccide il nostro popolo. Subendo le sconfitte sul campo di battaglia, la Russia se la prende con i pacifici residenti delle città ucraine. Votare per la bozza di risoluzione sarebbe un voto per la Carta delle Nazioni Unite, per ogni Paese, per ciascuno dei nostri cittadini, per le vostre famiglie, per i nostri figli: un voto per la giustizia”.
L’ambasciatore russo Vassily Nebenzya ha risosto che «La risoluzione albanese che ha confermato che una votazione palese si svolgerà dopo il dibattito, è stata una violazione delle regole procedurali e una manipolazione senza precedenti. La Russia è stata privata della capacità di presentare il suo caso, dallo stesso presidente dell’Assemblea. La Russia stava semplicemente cercando un giusto compromesso, ma invece non abbiamo mai visto nella storia delle Nazioni Unite un cinismo, uno scontro e una pericolosa polarizzazione come oggi. Tutti gli aspetti della crisi ucraina che non si adattavano alle potenze occidentali sono stati opportunamente trascurati e, ignorando le proposte della Russia nel Consiglio di sicurezza, il campo occidentale non ha alcun reale interesse per la pace. Come apprendiamo dalle loro dichiarazioni, la pace in Ucraina non è qualcosa di cui hanno bisogno in linea di principio e questo fa parte del piano dell’alleanza NATO per minare gravemente la Russia. L’Ucraina è stata scelta da questi Paesi a tale scopo, è stata posta sotto il loro controllo e oggi è una piattaforma per testare le armi della NATO e per combattere contro la Russia, utilizzando altre persone. L’Ucraina ha commesso un atto di terrorismo oltraggioso nel sabotare il ponte russo verso la Crimea. La Russia non può restare a guardare e lasciare che l’Ucraina agisca nell’impunità».
Ma il segretario generale dell’Onu ha detto che gli attacchi missilistici sua Kiev e in altre località ucraine «Sono stati profondamente scioccanti e hanno rappresentato un’altra inaccettabile escalation. Gli attacchi, che secondo quanto ci è stato riferito hanno causato danni diffusi alle aree civili e provocato dozzine di morti e feriti, hanno mostrato che come sempre, i civili stanno pagando il prezzo più alto per l’invasione russa del 24 febbraio».
Il Parlando il capo dell’UNHCR Filippo Grandi ha riferito che «Kiev, Dnipro, Lviv, Zaporizhzhia, Chernihiv, Odessa sono state tra le città colpite in attacchi orribili. Questo è stato un altro giorno di angoscia per il popolo ucraino».
Grandi ha anche fatto notare che «La situazione in tutto il Paese dilaniato dalla guerra rimane profondamente preoccupante. Almeno 6,2 milioni di persone sono sfollate all’interno e molte altre hanno bisogno di sostegno umanitario. Con l’approssimarsi dell’inverno e milioni di ucraini, soprattutto anziani e disabili… che contano su tutti noi, ci sono dei limiti a ciò che gli operatori umanitari possono fare. Dobbiamo essere realistici nelle nostre aspettative. Questo richiede un approccio “tutto pronto” e faccio appello a coloro che hanno esperienza e risorse per raddoppiare gli sforzi a sostegno dei piani di svernamento del governo».
Inoltre, il capo dell’UNHCR ha ricordato che gli ucraini continuano a fuggire dalle proprie case a causa della guerra, attraversando il confine con i Paesi vicini. L’Unione europea ha meritato le lodi per aver deciso di rilasciare permessi di protezione temporanea per consentire a milioni di ucraini di trovare immediatamente sicurezza e andare dove avevano reti di supporto, senza esercitare pressioni sui sistemi di asilo. In un colpo solo, questa decisione politica unica dell’Ue ha sfatato così tanti miti sui presunti pericoli dell’apertura delle frontiere dei Paesi alle persone bisognose di protezione internazionale. “Wir schaffen das (Possiamo farcela)», ha detto, riprendendo la frase resa famosa da Angela Merkel nel 2015, quando la ex cancelliere tedesco decise di aprire i confini del Paese a centinaia di migliaia di profughi siriani.
Evidenziando le ramificazioni globali dell’invasione russa dell’Ucraina, Grandi ha osservato che, «Per la prima volta nel mio incarico, questo ha avuto un impatto negativo anche sulle donazioni per il lavoro vitale dell’UNHCR. Se non riceveremo almeno 700 milioni di dollari aggiuntivi, specialmente per le nostre operazioni più sottofinanziate da qui alla fine di quest’anno, saremo costretti a fare tagli severi con conseguenze negative e drammatiche per i rifugiati e le comunità ospitanti».