Resistenza antimicrobica: elevata mortalità nella regione europea dell’Oms

Il team dell’European Antimicrobial Resistance: «Necessario un intervento immediato»

[14 Ottobre 2022]

Lo studio “The burden of bacterial antimicrobial resistance in the WHO European region in 2019: a cross-country systematic analysis”, pubblicato su The Lancet Global Health  è l’ultima e più completa analisi sulla resistenza antimicrobica (AMR) e del suo impatto nell’intera regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità che comprende 53 paesii. I ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) della School of Medicine dell’università di Washington, dell’Oxford Center for Global Health Research, del Center for Tropical Medicine and Global Health e altri collaboratori dell’European Antimicrobial Resistance hanno analizzato 23 agenti patogeni batterici e 88 combinazioni di agenti patogeni e hanno scoperto che «I tassi di mortalità più elevati sia attribuibili che associati alla resistenza antimicrobica sono stati registrati nell’Europa orientale, seguita dall’Europa centrale. 541.000 decessi sono stati associati all’AMR batterica. 133.000 decessi erano attribuibili alla resistenza antimicrobica batterica. 195.000 decessi per infezioni del sangue sono stati associati all’AMR. 127.000 decessi per infezioni intra-addominali sono stati associati all’AMR. 120.000 decessi per infezioni respiratorie sono stati associati all’AMR. 7  principali agenti patogeni sono stati responsabili di 457.000 decessi associati all’AMR. in 27 Paesi, S. aureus, resistente alla meticillina, è stato la principale combinazione di agenti patogeni e farmaci per decessi attribuibili all’AMR. L’ E. coli. resistente all’aminopenicillina è stata la principale combinazione di agenti patogeni e farmaci in 47 Paesi per i decessi associati all’AMR».

I ricercatori del team dell’European Antimicrobial Resistance che ha realizzato lo studio, evidenzia che «In generale, i Paesi con piani d’azione nazionali presentavano tassi di carico di resistenza antimicrobici inferiori, ma sono necessari ulteriori sforzi. Alcune di queste strategie includono un migliore monitoraggio, il miglioramento dell’igiene e dei servizi igienico-sanitari, l’ampliamento dell’accesso ai vaccini e lo sviluppo di nuovi trattamenti».

Si tratta della prima analisi a livello nazionale dopo lo studio “Global burden of bacterial antimicrobial resistance in 2019: a systematic analysis” pubblicato su The Lancet a gennaio  dai ricercatori del team dell’European Antimicrobial Resistance. Seguiranno altre stime a livello nazionale. Dell’AMR se ne discuterà anche al  World Health Summit (WHS) che si terrà a Berlino dal 16 al 18 ottobre.