Le regole servono: quelle sul carburante hanno ridotto l’inquinamento del trasporto marittimo

Studio NASA sulle ship-tracks evidenzia un calo record dell’inquinamento nel 2020 che è dovuto solo in parte al Covid-19

[24 Ottobre 2022]

Le Ship tracks, le nubi marine inquinate che seguono le navi che attraversano l’oceano, sono una firma del commercio globale. Alla NASA spiegano che «Come impronte digitali spettrali, tracciano rotte marittime in tutto il mondo, dal Pacifico settentrionale al Mar Mediterraneo». Ma lo studio “Global reduction in ship-tracks from sulfur regulations for shipping fuel”, pubblicato su Science Advances da un team di ricercatori guidato da Tianle Yuan, del Goddard Space Flight Center della NASA e dell’università del Maryland – Baltimore County, rivela che «Nel 2020, le osservazioni satellitari hanno mostrato un minor numero di quelle impronte digitali dell’inquinamento».

Basandosi su quasi due decenni di immagini satellitari, i ricercatori hanno scoperto che il numero di ship tracks  è diminuito in modo significativo dopo l’entrata in vigore di una nuova normativa sul carburante. Uno standard globale implementato nel 2020 dall’ International Maritime Organization (IMO) – che richiede una riduzione dell’86% del contenuto di zolfo nel carburante – probabilmente ha ridotto la formazione di ship track. Anche le interruzioni del commercio legate al Covid-19 hanno svolto un piccolo ruolo nella riduzione».

Per creare la prima climatologia globale delle ship track, gli scienziati hanno utilizzato tecniche di calcolo avanzate e hanno usato l’intelligenza artificiale per identificare automaticamente le ship track in ​​17 anni di immagini diurne (2003-2020) scattate dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) della NASA  a bordo del   satellite Aqua. Yuan sottolinea che «Senza questo tipo di campionamento completo e su larga scala delle tracce delle navi, non possiamo iniziare a comprendere completamente questo problema».

Le ship track sono state osservate per la prima volta come “linee di nuvole anomale” nelle prime immagini satellitari meteorologiche acquisite negli anni ’60. Sono formate dal vapore acqueo che si fonde attorno a piccole particelle di inquinamento (aerosol) degli scarichi delle navi. Le goccioline altamente concentrate diffondono più luce e quindi appaiono più luminose delle nuvole marine non inquinate, che sono seminate da particelle più grandi come il sale marino. Limitando il contenuto di zolfo del carburante allo 0,5% (in calo rispetto al 3,5%), il regolamento globale dell’IMO nel 2020 ha modificato la composizione chimica e fisica degli scarichi delle navi. Meno emissioni di zolfo significano che ci sono meno particelle di aerosol rilasciate per formare ship track rilevabili.

Secondo gli autori dello studio, «Normative sullo zolfo simili ma definite a livello regionale – come l’IMO Emission Control Area in vigore dal 2015 al largo della costa occidentale degli Stati Uniti e del Canada – non hanno avuto l’effetto desiderato perché gli operatori hanno modificato le loro rotte e tracciato rotte più lunghe per evitare le zone designate».

Analizzando i dati del 2020, lo studio ha scoperto che la densità delle ship track  era diminuita su tutte le principali rotte marittime. I dati di tracciamento delle navi hanno indicato che «La pandemia di Covid-19 ha svolto un ruolo nel ridurre il traffico marittimo globale dell’1,4% per alcuni mesi. Ma questo cambiamento da solo non potrebbe spiegare la forte diminuzione delle ship track osservate, che sono rimaste a livelli record per diversi mesi del 2021 (i dati più recenti analizzati)». I ricercatori hanno concluso che «La nuova regolamentazione globale del carburante ha svolto il ruolo dominante nel ridurre le ship track nel 2020».

Grazia a un’analisi di lungo periodo, lo studio ha anche scoperto che «Le fluttuazioni dell’attività economica lasciano tracce distinte nella registrazione satellitare. In particolare, i percorsi delle navi transpacifiche tra l’Asia e le Americhe riflettono cali e picchi nel commercio». Come evidenziato nello studio, «Una trend generale al rialzo dell’attività marittima tra il 2003 e il 2013, riflessa nelle nubi delle ship track. è diminuita per circa un anno all’indomani della crisi finanziaria globale del 2008. Una diminuzione ancora più marcata tra il 2014 e il 2016 riflette probabilmente un rallentamento delle importazioni e delle esportazioni cinesi di materie prime e commodities».

Al di là della loro importanza nel commercio mondiale, le ship track possono servire come casi di studio per un elemento del cambiamento climatico: «Le ship track sono ottimi laboratori naturali per studiare l’interazione tra aerosol e nuvole basse e come questo influisce sulla quantità di radiazioni che la Terra riceve e riflette nello spazio – conclude Yuan – Questa è un’incertezza chiave che dobbiamo affrontare in termini di ciò che guida il clima in questo momento».