Emissioni europee di metano in calo, ma sono necessari tagli accelerati per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Ue

Da sole le politiche Ue non sono sufficienti a raggiungere l’obiettivo 1,5° C

[30 Novembre 2022]

Il nuovo briefing “Methane emissions in the EU: the key to immediate action on climate change” dell’European environment agency (EEA) ” fornisce un’analisi aggiornata delle principali fonti di metano (CH4) nell’Unione europea ed esamina le proiezioni, le politiche e le misure attuate e la legislazione del settore. Il briefing EEA include anche uno strumento di visualizzazione delle emissioni di metano che consente di vedere le emissioni di CH4 di ogni Paese europeo riportate negli inventari nazionali dei gas serra.

L’Eea evidenzia che «Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, nel 2020 le emissioni di CH4 sono diminuite del 36% nell’Ue rispetto ai livelli del 1990, favorendo una tendenza al ribasso che dura da 30 anni. Le maggiori riduzioni delle emissioni si sono verificate nell’approvvigionamento energetico, che comprende industrie energetiche ed emissioni fuggitive – emissioni disperse o non catturate – (-65%), rifiuti (-37%) e agricoltura (-21%)».

Il briefing fa notare che «Nel complesso, le riduzioni delle emissioni di metano sono state significative e riflettono: una diminuzione del numero di animali da allevamento e una maggiore efficienza nel settore agricolo; livelli inferiori di attività di estrazione e post-estrazione del carbone; migliori reti di oleodotti e gasdotti; minor smaltimento dei rifiuti a terra e un aumento del riciclaggio, del compostaggio, del recupero dei gas di discarica e dell’incenerimento dei rifiuti con recupero di energia. Le riduzioni delle emissioni osservate hanno contribuito non solo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, ma anche a una migliore qualità dell’aria, grazie alle sinergie nella riduzione dei gas serra e degli inquinanti atmosferici».

Ma, nonostante questi progressi, dal briefing emerge che «Le  concentrazioni di metano stanno aumentando rapidamente e le  riduzioni devono essere intensificate in tutti i settori. Il metano è sostanzialmente più efficace nell’intrappolare il calore rispetto all’anidride carbonica (CO2) e ha anche una durata media più breve rispetto alla CO2».

L’EEA è convinta che, utilizzando le pratiche e le tecnologie esistenti, a livello globale la riduzione delle emissioni di CH4 a sia a portata di mano per l’attuale generazione e sottolinea che «Le politiche mirate alla riduzione delle emissioni di CH4 forniranno vantaggi più rapidi dal punto di vista della mitigazione climatica a breve termine. La riduzione delle emissioni di CH4 porterà anche a una minore formazione di ozono e inquinamento atmosferico locale, il che porterebbe benefici per la salute grazie a un’aria più pulita».

Per raggiungere gli obiettivi climatici a lungo termine dell’Ue, è essenziale che continuino le riduzioni di altri gas serra. Il briefing EEA rileva che «L’Ue ha messo in atto politiche generali e settoriali per ridurre le emissioni di gas serra, comprese le emissioni di metano che nel 2020  rappresentavano il 12% delle emissioni totali dell’Ue, metà delle quali provengono dall’agricoltura. Man mano che i Paesi implementeranno la legislazione dell’UE e nazionale, le emissioni di gas a effetto serra diminuiranno ulteriormente. Tuttavia,  per contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e il 2050, l’Ue deve ridurre le emissioni più rapidamente, anche  attraverso politiche e misure volte a ridurre  le emissioni di metano.

Inoltre, il briefing EEA  ricorda che «Sono disponibili diverse opzioni politiche e tecnologie per ridurre le emissioni e migliorare non solo il clima e l’ambiente, ma anche la sicurezza energetica. Ad esempio, il recupero del gas di discarica dai rifiuti o il biogas prodotto dal letame agricolo possono essere utilizzati per produrre elettricità e calore nel settore energetico».

Invece, «Prevenire e affrontare le perdite dai sistemi di petrolio e gas naturale rimane una sfida ed è diventata urgente soprattutto a seguito delle recenti perdite dovute alle esplosioni nei due gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico».

Anche gli accordi e le iniziative internazionali sono fondamentali per ridurre le emissioni di metano e mitigare il cambiamento climatico a livello globale. L’EEA conclude: «Dato che l’Ue è responsabile del 7% delle emissioni globali di gas serra e di meno del 5% delle emissioni globali di CH4, da sole, le ambiziose politiche dell’Ue non saranno sufficienti per garantire che non supereremo l’obiettivo di aumento globale della temperatura di 1,5° C».